Stardew Valley
7 min readgioco per 1-4 persone
Autori: Eric Barone, Cole Medeiros
Editore: ConcernedApe (www.stardewvalley.ne)
Stardew Valley nasce nel 2016 come videogioco di simulazione della vita in una fattoria, pubblicato su varie piattaforme da uno studio indipendente, ha raggiunto in poco tempo una larga diffusione ed un notevole apprezzamento da parte del pubblico. Lo stesso studio indipendente ha pubblicato due anni fa la versione cartacea del gioco, dando ai giocatori un assaggio del meccanismo “open world” del suo predecessore, ovvero la possibilità di svolgere varie azioni nella valle che contiene la fattoria, coltivando il suo campo, pescando nel lago e nel fiume, estraendo minerali dalla miniera, cercando di completare gli incarichi ricevuti dal nonno e ricostruendo il centro cittadino del villaggio, per contrastare le mire della mega-corporazione “malvagia” (“Joja”, come nel videogioco) collaborando tutti insieme, come ci viene ricordato dal sottotitolo: “A cooperative game of Farming and Friendship” (“un gioco collaborativo di agricoltura e amicizia”). Ma vediamo nel dettaglio come è stato implementato il tutto…
La scatola è di dimensioni standard (quadrata, come quella de “I Coloni di Catan”), e contiene:
– una plancia con il villaggio e i dintorni,
– plance per i giocatori (diversificate per professione),
– diversi mazzi di carte,
– segnalini e tessere in cartoncino,
– dadi a sei facce non standard,
– pedine in plastica,
– due sacchetti di tessuto,
– il regolamento (in inglese).
La qualità del materiale è elevata, con un buon numero di componenti in cartoncino robusto e molto ben illustrati, con una grafica che ricorda da vicino il videogioco, con dovizia di particolari e una grande varietà negli oggetti stessi; le carte sono robuste, ma conviene comunque imbustarle, e ci sono diverse scritte sulle stesse (che ne descrivono gli effetti), quindi conviene che almeno un giocatore conosca la lingua (non ci sono elementi che vengono tenuti nascosti, quindi può tradurre per tutti).
Data la quantità di componenti, la preparazione è un po’ laboriosa: vanno mischiati i vari mazzi di carte e separate le tessere in base alla tipologia, ciò che si estrae dal terreno (minerali e artefatti) va nel sacchetto grigio, ciò che si pesca va nel sacchetto blu, mentre piante e animali vanno disposti nel vassoio di plastica munito di spazi (per ogni diversa tipologia, molto utile per velocizzare la preparazione, ma che è stato inserito solo nelle ristampe successive del gioco). Si piazza una tessera pastinaca (una carota selvatica, dal sapore dolce) nel campo della fattoria, si mischiano le tessere albero e prodotti del bosco e si piazzano negli appositi spazi sulla plancia, si pescano cinque tessere dal sacchetto blu e si mettono negli spazi del lago; si ordinano le carte miniera in base al numero, e si mischia il mazzo delle stagioni (eventualmente si usano solo le carte indicate per la prima partita), tenendo separate le stagioni e mettendo una carta di fine stagione al termine di ognuna. Si mettono sul centro cittadino cinque carte coperte, si pescano quattro carte Obiettivo e si mettono scoperte sulla plancia, si preparano le pile con le tessere degli animali, ogni giocatore riceve una pedina e uno Strumento (al livello iniziale corrispondente alla propria professione, indicata sulla plancia personale), infine si mettono tre monete nella riserva comune, si decide il primo giocatore e si può iniziare.
La partita si svolge in round, ulteriormente suddivisi in tre fasi:
– Stagione: il primo giocatore pesca una carta stagione e ne svolge tutti gli effetti, dall’alto verso il basso (nel caso delle carte Festival ci sarà un unico effetto); il termine di una stagione sarà indicato da una carta apposita, anch’essa con una serie di effetti da applicare, tra cui pescare due miglioramenti relativi alla propria professione e sceglierne uno da attivare; notare che dopo questa carta speciale verrà comunque pescata un’altra carta stagione.
– Pianificazione: i giocatori possono scambiarsi oggetti o risorse, pianificare il da farsi e piazzare la propria pedina in un luogo di partenza a loro scelta sulla plancia.
– Azione: a turno ogni giocatore (a partire dal primo e proseguendo in senso orario), può scegliere di compiere due azioni nel luogo in cui si trova, oppure eseguire una azione, muoversi lungo un sentiero (eventualmente raccogliendo una tessera albero o prodotti del bosco), ed eseguire un’altra azione nel luogo di arrivo. Dopodiché la pedina va piazzata sulla fattoria e si può attivare un effetto di fine turno.
Le azioni che si possono svolgere dipendono dal luogo in cui ci si trova:
– nella fattoria si possono innaffiare i campi (facendo procedere la maturazione delle verdure coltivate e raccogliendo quelle mature) oppure raccogliere i prodotti degli animali, lanciando i tre dadi corrispondenti e attivando le tessere animale della fattoria che si possiedono (che permetteranno di ottenere tessere prodotto, come ad esempio il latte dalle mucche).
– nell’allevamento si possono acquistare animali della fattoria, se si è costruito l’edificio apposito (stalla o pollaio) e si pagano le monete richieste.
– nel villaggio si possono acquistare semi (pagandone il costo e piantandoli nel campo), stringere amicizie (si scopre una carta abitante e si utilizzano le risorse richieste, cosa che farà guadagnare altre risorse) e visitare il centro cittadino (girando una carta si scopre cosa serve per riattivare quella stanza, e donando le risorse la si può scartare).
– nella forgia si può aprire un geode (raccolto nella miniera) per ottenere risorse oppure si può donare al museo uno o più artefatti o minerali.
– in montagna si può costruire un edificio (spendendo le risorse richieste) oppure esplorare la miniera per raccogliere risorse (si lanciano i dadi e si sceglie un risultato su una tabella, eventualmente scendendo nel livello successivo della miniera).
– nella foresta, sulla spiaggia o sulla montagna si può pescare, lanciando i dadi e raccogliendo le tessere che riportano i simboli ottenuti e il luogo in cui ci si trova.
Alla fine del turno si può scegliere un effetto tra:
– costruire una scala, per scoprire il livello successivo della miniera,
– accudire un animale della fattoria, spendendo i cuori richiesti per girare la tessera (i prodotti saranno migliori),
– rimuovere una tessera Joja (che appaiono in base a carte Stagione e bloccano l’utilizzo di certe azioni),
– migliorare lo Strumento posseduto (relativo alla propria professione).
La partita quindi procede con il round successivo, fino a quando non si riescono a completare tutti gli obiettivi (e quindi si vince), oppure si esaurisce il mazzo delle stagioni (e quindi si perde). Si può giocare scegliendo un livello di difficoltà fra tre, ovvero:
– Facile: per vincere è sufficiente completare i quattro incarichi stabiliti dal Nonno (quattro carte obiettivo note fin dall’inizio),
– Standard: per vincere bisogna completare i quattro incarichi del Nonno, e riattivare tutte e sei le stanze del Centro cittadino (quindi per prima cosa vanno scoperte le carte, e poi donate tutte le risorse indicate, moltiplicandole per il numero dei giocatori),
– Difficile: oltre alle due condizioni precedenti, non devono rimanere tessere Joja sulla plancia.
Inoltre, è possibile giocare una partita abbreviata utilizzando:
– solo due carte per stagione nel mazzo delle stagioni al posto di quattro,
– solo due carte obiettivo al posto di quattro,
– solo tre carte Centro cittadino al posto di sei.
Per la partita in solitario si usa solo una variazione al regolamento, ovvero non si è limitati alla propria professione ma quando la si migliora al termine di una stagione si pescano tre carte tra tutte e quattro le professioni e se ne sceglie una da attivare. È comunque possibile usare due personaggi (o più, dato che le azioni da eseguire sono solo due non risulta molto impegnativo farlo) se si vuole avere un’esperienza più vicina alla partita a più giocatori; secondariamente, alcuni obiettivi potrebbero essere effettivamente complessi da completare se si usa solo un personaggio (per la quantità di passaggi necessari).
Provandolo, si vede come gli autori hanno cercato il più possibile di riproporre l’esperienza del videogioco, dando al giocatore tante possibilità di interagire con questo mondo, con la raccolta e la creazione di risorse, le interazioni con i personaggi, e il completamento degli obiettivi; questo ha comportato una necessaria semplificazione di diversi aspetti, alcuni riusciti, altri meno. Al primo impatto ci troveremo di fronte ad una discreta aleatorietà (abbiamo sia il lancio di dadi che la pesca da sacchetti, per cui può risultare frustrante dover passare un po’ di tempo alla ricerca del risultato favorevole), poi con l’esperienza troveremo che certi spigoli si possono smussare (ma questo fattore rimane comunque presente); la stessa aleatorietà la troviamo nell’interazione con i personaggi (solo al momento di pescare una carta sapremo con chi stiamo interagendo, e per questo potremo essere fortunati ad avere già la risorsa che ci permette di stringere amicizia, oppure dover fare una ricerca per arrivare a quel risultato). Secondariamente, gli obiettivi non sono tantissimi, per cui dopo un certo numero di partite ritroveremo sempre gli stessi: in pratica sono sei carte centro Cittadino su ventisei (con la possibilità di sostituirli durante la stessa partita, nel caso risultino difficili da raggiungere), e soprattutto quattro incarichi del Nonno su soli otto disponibili.
Nonostante questi “difetti”, il gioco risulta piacevole e appagante sia per il giocatore occasionale che per il gioco in famiglia, dove risalta al meglio l’aspetto cooperativo, stimolante e coinvolgente (per la necessità di coordinarsi per il completamento degli obiettivi più complessi), e anche l’appassionato del videogioco si ritroverà nella grafica familiare e nelle meccaniche riconducibili a quelle già viste sullo schermo (comprese le intrusioni nella tranquilla vita agreste della Joja).
In conclusione, se state cercando un gioco dalla notevole presenza sul tavolo (a prezzo però di un costo leggermente sopra la media), che vi possa far passare ore piacevoli (ore al plurale, dato che va messa in conto anche una durata sopra la media), allora questo è sicuramente un titolo consigliato, magari anche in grado di far staccare qualcuno dallo schermo.