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Intervista con Autostoppisti Del Magico Sentiero

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Pasolini e la Peste

Gli Autostoppisti Del Magico Sentiero, progetto che nasce dalle terre basse e umide di quel Friuli tanto caro a Pasolini, qui al secondo disco nel giro di pochi mesi, si inerpicano a mani nude nei meandri dell’anima del regista. ”Pasolini E La Peste” – questo il titolo – sarà disponibile dal 22 gennaio in Cd & digitale su New Model Label.

L’estetica pasoliniana, corrotta e deformata dai suoi detrattori, non potrebbe dolersi degli arrangiamenti cacofonici che gli rendono merito, spazzando via ogni forma di strumentalizzazione. Qui paura e verità si confondono in una malmostosa cavalcata verticale che arriva sino all’idroscalo di Ostia. Pasolini è influenzante in modo palese, il suo pensiero continua a instillare dubbi in chi ha la fortuna di averne. La vicinanza ai luoghi natii del poeta rappresenta per il gruppo una sorta di viaggio nel tempo a ritroso nel cercare di capire cosa possa aver influenzato in questi luoghi apparentemente ameni il pensiero del probabilmente più grande intellettuale del 900 italiano. Come racconta Fabrizio Citossi, anima del progetto musicale: “Non abbiamo fatto altro che un lavoro di taglia e cuci con quella che crediamo sia la nostra coerenza politica e spirituale… Pasolini in questo caso diventa materia liquida affilata”.

Gli Autostoppisti Del Magico Sentiero sono: Federico Sbaiz, Martin O’Loughlin, Marco Tomasin, Franco Polentarutti, Fabrizio Citossi. 

Hanno partecipato alle registrazioni: Francesco Bearzatti, Bruno Romani, Giorgio Pacorig, Massimo De Mattia, Patrizio Pica, Marco Fumis, Renato Sclaunich, Riccardo Braxton, Andrea Tavian, Alessandro Seravalle, Emil Baghino, Jacopo Barusso, Davide Del Giudice, Alessandro Seravalle. 

Voci di: Teo Ho, Giovanni Fierro, Patrizia Dughero, Valentina Mariani, Roberto Ferrari, Cristina Micelli, Lucia Pinat, Fabian Riz, Marta Gobessi, Manuel Buttus, Michela Gentilini, Roberto Marino Masini, Simone Cuva, Sandro Pecchiari, Roberto Cantarutti, Luca Corrubolo, Maurizio Mattiuzza. Note di copertina: Angelo Floramo.

www.newmodellabel.com

https://autostoppistidelmagicosentiero.bandcamp.com/

Precedente intervista: https://kultunderground.org/art/38968/

Pasolini e la peste (video)

Carne macinata abbandonata in un parcheggio / Pasolini e la peste / Mossave Attack / La sospensione del tragico / Academiuta post Perestroika / Radice quadrata di Pier Paolo / Blues dell’idroscalo.

Intervista

Davide

Ciao e ben ritrovati su Kult Underground. Avevate, nella precedente intervista, preannunciato un lavoro dedicato a Pier Paolo Pasolini, ed eccolo. Misurarsi con la grandezza più unica che rara di un intellettuale e poeta come Pasolini non deve essere stato semplice. Cosa in particolare avete trattato e sviluppato della sua variegata, poliforme profondità?

Autostoppisti del Magico Sentiero

Quello che più di ogni altro aspetto della vicenda Pasoliniana abbiamo voluto mettere in risalto è l’inquietudine dell’animo del nostro negli ultimi mesi di vita.
Riuscire altrimenti a trovare un filo conduttore nella sua sterminata opera è impresa assai ardua.
Il coraggio esce quando si prova la paura vera non sublimata….Pasolini continuò nonostante tutto la sua personale crociata intuendo che la fine fosse vicina la lucidità non venne meno anzi crediamo che in qualche modo lui riuscisse a nutrirsi delle pressioni subite digerendole poi in critica costruttiva.

Davide

Quarantacinque anni dalla sua morte, Pasolini è ancora estremamente attuale. Qual è il discorso di “Pasolini e la peste” rapportato al nostro tempo? Perché in particolare “la peste”?

Autostoppisti del Magico Sentiero

La peste come metafora di un sistema che mostra le sue crepe proprio nel momento in cui dovrebbe salvaguardare le fragilità Pasolini in questo caso risulta oltremodo attuale… la sua visione sovrapposta all’attualità collima in modo stupefacente, sembra che il nostro non si sia posto limiti temporali di analisi… la sua onestà intellettuale come propellente verso il futuro.

Davide

La musica è nata improvvisando o in quale altro modo? Su quali convenute o condivise idee di partenza?

Autostoppisti del Magico Sentiero

La musica è nata da idee individuali trasposte in improvvisazione, la genesi dei pezzi e’ molto differenziata, alcuni pezzi sono nati spontaneamente altri creati a tavolino per adattarsi al testo.
Particolarmente importanti nella creazione sono stati i riff di tromba e i fraseggi di chitarra.
L’elettronica ha la funzione di collante tra le parti ma fondamentalmente questo è un disco suonato dal vivo in studio.
Voglio ringraziare Patrizio Pica (a mio avviso dotato di un talento infinito) che con le sue manipolazioni sonore ha creato una sorta di atmosfera onirica che pervade l’opera nella sua interezza.

Davide

In questo lavoro c’è una nutrita presenza di musicisti e voci. Perché questa particolare scelta di coinvolgere così tante persone, di allargare il progetto a un numero così alto di contributi?

Autostoppisti del Magico Sentiero

Non ci è stata una pianificazione vera e propria…durante il primo lockdown chiesi a qualche musicista di apportare il loro contributo e la cosa avvenne molto spontaneamente così quasi per caso… il lavoro di composizione e missaggio è durato quasi 3 anni. dapprima venne accantonato perché non ci riusciva di trovare il bandolo della matassa.
La presenza di molti poeti amici è dovuta al fatto che durante un reading sul carso goriziano l’anno scorso chiesi a costoro di provare a registrare con il cellulare alcune citazioni pasoliniane…. in studio poi ci accorgemmo che erano perfette per essere incastrate nel lavoro musicale.
Il contributo di solisti di valore assoluto quali Francesco Bearzatti (devastante il suo assolo in Mossave Attack), Massimo De Mattia (il suo flauto è impressionante per intensità e lirismo), Bruno Romani(che disegna linee astratte complesse ed evolute) e Giorgio Pacorig che con il suo Fender Rhodes dà un tocco avanguardistico, regala a noi comuni mortali quel quid in piu’ che rende l’opera definitiva.

Davide

Si è per me avverata la lucida denuncia di Pasolini sulla omologazione culturale e dei gruppi sociali e la perdita di identità a causa del consumismo e dell’edonismo di massa, una vera e propria mutazione antropologica degli italiani. In che modo essere oggi anticonformisti? In che modo lo siete voi e con quali intenzionalità?

Autostoppisti del Magico Sentiero

Probabilmente l’unico modo per essere anticonformisti al giorno d’oggi è cercare di non essere anticonformisti… il punto cruciale è scegliere tra libertà e identità…. in questo presente trappola anche le alternative al sistema si integrano in esso in modo piuttosto funzionale… è davvero difficile capire dove andare a parare per non cadere dentro a paradisi innaturali e narcisistici.
Penso che se però questo oggi non è poi così difficile capirlo, nel 1975 tutto ciò poteva anche non essere così scontato.
Io parlo per me’ e credo nella natura come unico vero sbocco anticorfomistico….
Qualche anno fa ebbi l’idea di piantare un boschetto in un piccolo pezzo di terra ereditato dai nonni contadini…. ora che lo vedo crescere bene ed imporre il suo colore verde sul grigiume quotidiano sono felice.

Davide

Voi cosa denunciate o ripudiate in particolare in questo preciso momento storico e artistico? 

Autostoppisti del Magico Sentiero

Oramai rimane ben poco da denunciare
I potentati multinazionali hanno ormai un controllo totale delle nostre vite
non ci resta che piangere ma aggiungerei a dirotto
… tutto è stato ormai già analizzato tritato rigurgitato vomitato riassorbito ecc. ecc. posso dire che il cosiddetto mondo dell’arte potrebbe cominciare a dare voce in modo più coraggioso a certe tematiche legate all’attualità…. ma mi rendo comunque conto non sia facile riuscire a dare luce alle cose davvero importanti nella banalità del caos generalizzato che imperversa sul web.

Davide

C’è stato anche un Pasolini nella musica con le sue incursioni nella canzone, cantate in particolare da Laura Betti, ma anche Modugno, Endrigo ecc. (Il soldato Napoleone, Che cosa sono le nuvole, Il valzer della toppa, Macrì Teresa detta Pazzia, Cocco di mamma, Cristo al Mandrione ecc.). Cosa pensate di Pasolini nelle vesti di autore dei testi per canzoni le quali sono state, insieme a quelle del Cantacronache – in cui per altro scrisse canzoni anche un altro grande scrittore, Italo Calvino -, antesignane di un certo cantautorato colto e impegnato? Qual è, se c’è, un legame prettamente musicale tra questo vostro lavoro e le idee sulla musica di Pasolini che una volta scrisse:
Un popolo avanza al suono di una marcia fatta di cattiva musica, con l’attenzione requisita da una televisione retrograda, incoraggiata da un cinema spesso innominabile, da una sessualità anarchica. Non è musica d’arte o d’amore, questa, ma uno sterile balbettio che obbliga la gioventù a rifugiarsi nella produttività consumistica”?

Autostoppisti del Magico Sentiero

Onestamente questo Pasolini autore di testi di canzoni lo conosco poco. non vi è un legame tra il nostro lavoro e questo lato dell’arte di Pasolini…..indubbiamente leggendo questo testo traspare una continuità tra la sua critica in prosa e le tematiche affrontate nei testi delle sue canzoni.

Davide

C’è buona musica? C’è cattiva musica? Non c’è buona né cattiva musica? Quale estetica della musica? Quale del suono e del rumore secondo gli “Autostoppisti del Magico Sentiero”?

Autostoppisti del Magico Sentiero

L’estetica della nostra musica non appartiene a nessuna categoria… l’unico obiettivo che ci poniamo è quello di maciullare il concetto di estetica… non vi è molta coesione   tra i pezzi di questo disco eppure la rabbia che anima il lavoro intero lo rende a mio modesto parere coeso e monolitico… comunque in giro c’è molta spazzatura….la musica sembra essere diventata essenzialmente narcisistica…..poca sostanza insomma.
Ovvio ci sono un sacco di cose interessanti nel sottobosco alternativo, ma se non emergono se la gran parte degli ascoltatori è ghiotto di merda tutto ciò cosa vale?

Davide

Cosa seguirà?

Autostoppisti del magico sentiero

Questa è la domanda a cui è più difficile rispondere… dopo questi due lavori io personalmente mi sento piuttosto appagato e soddisfatto… credo passerò i prossimi anni tra boschi, paludi e lagune lontano dal rumore moderno… in attesa che l’ispirazione (quella vera ritorni).
Ci è la voglia di suonare dal vivo ma credo che ci saranno poche opportunità per farlo in futuro.
Gli altri membri del gruppo hanno all’attivo diversi progetti paralleli…Martin O Loughlin maestro Australiano del didgeridoo con i suoi Moon Bhai esplora sonorità che vanno dai raga indiani alla psichedelia californiana… Franco Polentarutti voce solista degli Autostoppisti ha appena fatto uscire un suo libro di poesie corredate dagli splendidi scatti fotografici di Luca D’Agostino…..Federico Sbaiz nel suo Five Cats Studio in quel di Udine lavora a progetti diversi che vanno dal metal estremo alla trap……il maestro di tromba e voce Marco Tomasin collaborerà assieme a musicisti provenienti da ogni parte del mondo ad un lavoro sulla vocalità di Demetrio Stratos che vedrà luce nel 2023 e probabilmente avrà la possibilità di girare il globo terrestre per essere presentato dal vivo.
Citossi Fabrizio.

Davide

Grazie e à suivre…

1 thought on “Intervista con Autostoppisti Del Magico Sentiero

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