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Star Wars – The Clone Wars

7 min read

gioco per 1-5 persone
Autore: Alexandar Ortloff
Editore: Asmodee Italia (www.asmodee.it)

L’immagine sulla scatola rende subito chiara quale sia l’ambientazione: Star Wars (o Guerre Stellari che dir si voglia), in prima battuta si potrebbe dire che non mancano i giochi su questo tema, e in seconda che non mancano giochi di elevata qualità su questo tema, ma questo titolo spicca per due aspetti: il primo è che è ambientato specificatamente durante le Guerre dei Cloni, avvenimenti iniziati con il secondo e conclusi con il terzo film della trilogia prequel, ma che sono state ampiamente descritte nell’omonima serie animata (alla quale si ci è ispirati per la veste grafica di questo gioco) e che hanno aggiunto alla narrazione di questo universo tanti nuovi personaggi, come Ahsoka Tano, Bo-Katan Kryze, Cad Bane e Asajj Ventress (e fatto “ritornare” personaggi come Maul), oltre a raccontare durante la sua lunga programmazione (133 episodi su sette stagioni) le tante avventure e vicissitudini dei personaggi canonici (soprattutto dei due protagonisti, Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi), che avevamo lasciato alla fine dell’Episodio II.
Il secondo aspetto, rimarcato dal logo “Pandemic System” nell’angolo della scatola, è che il meccanismo di gioco riprende il celebre Pandemic, ideato da Matt Leacock, che oltre ad essere un campione di vendite è un vero e proprio sistema di gioco che è stato utilizzato in svariati altri titoli; ma non si tratta di un mero “clone”, dato che il gioco di per sé è sufficientemente diverso dal suo capostipite per alcune fondamentali variazioni all’impianto di base (rimanendo comunque un collaborativo). Ma andiamo a vedere nel dettaglio come è stato realizzato il tutto…
La scatola è di dimensioni medie (rettangolare, come quella originale di Pandemic) e contiene:
-una plancia,
-miniature di plastica,
-vari mazzi di carte,
-segnalini di plastica,
-un dado a dodici facce non standard,
-il regolamento (in italiano).
I materiali sono molto buoni, plancia e carte sono robuste e ben illustrate, le miniature molto dettagliate (oltre ai personaggi iconici, anche le miniature dei droidi da battaglia sono estremamente curate, ed in pose differenti), il dado è bello solido e pesante così come i segnalini di plastica (molto belli, sia quelli trasparenti che quelli opachi); le carte andranno manipolate in continuazione, quindi conviene imbustarle (a parte le schede per i personaggi malvagi, le altre sono tutte della stessa dimensione standard). C’è molto testo sulle carte, per cui anche se non ci sono informazioni che vanno tenute nascoste conviene giocare con la versione in italiano per evitare rallentamenti durante la partita.
Per la preparazione va scelto il personaggio malvagio da affrontare (tra i quattro presenti nella scatola), prendendone la scheda e le relative carte, poi si piazzano i segnalini di Invasione e Minaccia all’inizio dei rispettivi tracciati; si mischia il mazzo delle carte Invasione e se ne pesano sei, piazzando due gruppi di tre, due e una miniatura su ogni pianeta indicato (sull’ultimo va anche piazzata la miniatura del Malvagio). Ogni giocatore sceglie un Jedi (tra i sette presenti) e ne riceve la carta, la miniatura e una carta riassuntiva (che riporta anche il pianeta su cui va piazzata la miniatura), poi si mischia il mazzo delle carte Squadra e ogni giocatore ne riceve tre (in due o tre giocatori) o quattro (in quattro o cinque giocatori); si mischia il mazzo delle missioni e se ne sceglie un numero relativo alla difficoltà scelta per la partita (da un minimo di tre a un massimo di sei, ma volendo si può anche andare oltre), poi si scoprono due carte Missione e si piazzano sui pianeti relativi i due segnalini Missione (alcune carte prevedono anche preparazioni particolari); infine, si sceglie il primo giocatore e si può iniziare.
Nel proprio turno il giocatore deve ripristinare le carte Squadra utilizzate in precedenza, dopodiché può eseguire quattro azioni, scegliendole liberamente tra queste:
-Movimento: sposta la propria miniatura in un pianeta adiacente, attraversando una delle rotte indicate sulla plancia (può raddoppiare il movimento esaurendo una carta Trasporto).
-Rinforzo: pesca una carta e la piazza davanti a sé; se ne arriva ad avere più di sette, deve scartare l’eccedenza.
-Attacco: se sono presenti dei nemici nel proprio pianeta, il giocatore tira il dado e può infliggere i danni indicati, aggiungendo eventualmente quelli che ritiene opportuno esaurendo le proprie carte Squadra (quelle che indicano Assalto o Furtività, ma non di entrambi i tipi nello stesso attacco); per ogni danno si rimuove un Droide ma (se presente e se si sono inflitti abbastanza danni) si può anche eliminare il Malvagio, rimuovendolo dalla plancia. Dopodiché in base ai danni ricevuti (in base al dado o a situazioni speciali) deve scartare un numero corrispondente di carte (se non ne ha più non accade nulla); i danni possono essere evitati esaurendo le carte Armatura.
-Missione: ogni Missione riporta un certo numero di successi, che il giocatore può tentare di ottenere con il lancio del dado ed esaurendo le carte Squadra della tipologia indicata sulla carta Missione relativa.
Una volta che il giocatore ha eseguito le proprie quattro azioni (ed eventualmente la propria abilità speciale), si deve attivare il Malvagio, ovvero si pesca una carta dal suo mazzetto e se ne seguono le indicazioni (solitamente differenziate a seconda della sua presenza o no sulla plancia); una delle carte riguarda l’assedio di un pianeta, che si svolge seguendo questi tre passaggi:
-il tracciato Invasione avanza di uno spazio (se è già alla fine avanza il tracciato Minaccia),
-si pesca una carta dal fondo del mazzo Invasione e si piazzano tre Droidi sul pianeta,
-si rimischiano tutti gli scarti assieme alla carta appena pescata e si piazzano in cima al mazzo Invasione.
Dopo aver attivato il Malvagio vanno pescate tante carte Invasione quante sono indicate dal livello attuale, e su ognuna va piazzata una miniatura di un Droide; se il pianeta ha già tre Droidi, invece di diffonderli sui pianeti vicini (come nel Pandemic standard) si fa avanzare il tracciato Minaccia e si piazza una nave da assedio sul pianeta (se le navi sono già state piazzate tutte, il tracciato Minaccia avanza una seconda volta). Infine, il turno passa al giocatore successivo.
La partita continua in questo modo fino a quando i giocatori non riescono a completare tutte le missioni, a questo punto si attiva il finale, e va girata la scheda del Malvagio per vedere qual è la missione da completare per vincere la partita. Se invece durante la partita il tracciato Minaccia raggiunge l’ultima posizione (la settima casella) la partita termina immediatamente con una sconfitta di tutti i giocatori. Notare che il tracciato Minaccia può avanzare in questi casi:
-la carta Invasione indica un pianeta dove si trovano già tre Droidi,
-si deve piazzare un Droide o una nave da assedio ma la riserva è vuota,
-si deve far avanzare il tracciato Invasione ma il segnalino è già nell’ultima casella,
-effetti delle azioni dei Malvagi (riportate sulle loro carte).
Una partita scorre in modo lineare (e in tempi contenuti, dato che raramente si supera l’ora di gioco): i Jedi dovranno muoversi sulla plancia cercando di contenere l’invasione dei droidi (e rintuzzare i Malvagi) e soprattutto organizzarsi (anche cooperando) per risolvere le missioni, essenziali per arrivare alla vittoria; come tutti i Pandemic dapprima l’invasione si svolge lentamente, per poi accelerare (con l’aumentare delle carte Invasione da pescare ad ogni turno) da metà partita in poi, per risultare inarrestabile nel finale, al punto in cui se non si riesce a completare, si perde immancabilmente per il completamento del tracciato Minaccia. I punti di forza di questa versione sono nelle differenze con il Pandemic originale, ovvero nella presenza di Jedi con differenti abilità (tra volti noti e meno noti) e soprattutto Malvagi che operano in modo diverso che rendono varie le partite, e la gestione della mano di carte che operano come i punti vita dei giocatori (invece che fungere da condizione di vittorio, ovvero cura per le malattie una volta raccolte un insieme completo). La presenza del dado aggiunge un po’ di aleatorietà alla risoluzione delle azioni (cosa assente nel Pandemic originale), ma è possibile limitare tale incidenza preparandosi in anticipo con le carte adatte allo scontro che si andrà ad affrontare.
Le regole per il solitario sono praticamente le stesse, infatti si gioca una partita con due Jedi, tenendo separate le due mani di carte e utilizzando il segnalino apposito per ricordarsi di chi è il turno; tutto il resto rimane invariato, così come le condizioni per la vittoria (o la sconfitta).
Difetti? Tutte le informazioni sono conosciute, quindi è un cooperativo che può subire “l’effetto leader” (un giocatore che detta le azioni a tutti gli altri), e secondariamente il livello di difficoltà non è elevato, per cui conviene giocare fin da subito con un buon numero di missioni da dover completare per poter arrivare allo scontro finale; inoltre, la sconfitta è rappresentata semplicemente da un avanzamento di una pedina su un tracciato, non il massimo per l’immedesimazione (non vi ispira nemmeno a canticchiare la marcia imperiale).
In conclusione, se state cercando un gioco dall’ambientazione evocativa (e siete rimasti “orfani” della serie animata), dal costo tutto sommato contenuto vista la qualità dei componenti, che si gioca bene sia in solitario che fino a quattro persone, in un tempo contenuto, questo è sicuramente un titolo consigliato (va ammesso che in Star Wars – Rebellion trovate tutti questi aspetti minimo raddoppiati, ma questo vale anche per il costo e per la durata di una partita, e non c’è una modalità ufficiale per il solitario).

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