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Piccoli Scheletri Horror

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Piccoli Scheletri Horror
(www.scheletri.com)

Ciao Alessandro, e prima di tutto un grazie per il tuo tempo. Direi di iniziare con una piccola premessa: tra i tanti siti italiani letterari che ci sono in internet è difficile, crediamo, fare una classifica di merito, soprattutto perché non è semplice scegliere i criteri di valutazione. Uno potrebbe considerare più importante la longevità del sito stesso o il suo numero di pagine, o la loro ricchezza di contenuti; un’altro potrebbe preferire considerare la sua frequenza di aggiornamento, oppure il numero di visitatori, o le iniziative che propone, o ancora meglio il numero di persone coinvolte. Oppure l’originalità. E questo per citare solo alcuni dei fattori possibili. Di certo c’è che anche cercando nello specifico nel solo campo della letteratura horror di "perle", ovvero di siti che hanno un gran numero di qualità "a punteggio alto", se ne trovano, fortunatamente, un discreto numero. E tra questi c’è sicuramente il tuo scheletri.com, che ci ha colpito già alla prima visita. Nello specifico, scheletri, ha un layout semplice, essenziale e molto comodo da navigare. Ci potresti raccontare, oltre a chi sei e a cosa fai nella vita, come e quando è nata questa iniziativa, magari anche citando eventuali collaboratori di redazione e il loro ruolo?
Innanzitutto ti ringrazio per tutti gli apprezzamenti che hai rivolto a Scheletri! I complimenti fanno sempre piacere, è inutile negarlo. Prima di progettare il sito in questione, nell’ottobre del 2001, ho provato ad immedesimarmi nel navigatore tipo, mi sono guardato un pò in "giro" per arrivare ad un risultato finale che, in fin dei conti, mostra come vorrei che fossero tutti i siti internet, horror e non: di facile navigazione e leggeri da caricare. Mi piace molto la praticità.
Scheletri è nato per gioco, è stato un modo dare sfogo e condividere con altri la mia passione per la narrativa horror. La cosa curiosa è che gli eventi si svolti in ordine inverso, prima ho registrato il dominio "scheletri.com" e poi, dopo qualche giorno, mi è venuta l’idea di come usare il sito.
Questa è la breve storia di Scheletri, la mia personale biografia è ancora più breve: abito a Codigoro in provincia di Ferrara, sono nato nel 1975 e fin da ragazzino ho avuto una passione maniacale per tutti ciò che concerne l’horror in generale, film, libri o fumetti che siano. Mi sarebbe piaciuto tanto avere il talento dello scrittore ma sfortunamente non ci sono portato. Mi accontento di leggere.
Posso dirti che la redazione di Scheletri è composta solo da un elemento, me stesso. Gli unici collaboratori che mi danno una mano, per qualche settimana all’anno, sono gli eventuali membri della giuria del concorso "300 Parole Per Un Incubo", anzi approfitto di questa parentesi per ringraziarli di cuore. Per il resto faccio tutto da solo.
Gestisco il sito nel poco tempo libero che ho a disposizione, nei week end soprattutto. Il pane me lo guadagno lavorando nella redazione di un quindicinale che stampano qui a Ferrara.
Noi siamo venuti a conoscenza della vostra attività a cosa già molto avviate, grazie alla seconda edizione del vostro concorso "Scheletri". Com’è nata l’idea di un concorso con limite "300 parole", invece che ad esempio "1800 caratteri" o "1 cartella", come mai, cioè, porre un limite di lunghezza su qualcosa di relativamente variabile come le parole? E come mai un limite così "severo"?
L’idea del concorso letterario mi è venuta grazie da Alessio Valsecchi de La Tela Nera. Il ragazzo in questione è un vulcano di idee 🙂 il suo sito organizza un sacco di concorsi e iniziative interessanti, io non ho resistito e ho copiato spudoratemente, volevo che anche il mio Scheletri avesse il suo concorso! Copiata l’idea di base, Alessio mi perdoni, ho cercato almeno di renderlo unico e originale, mi sono detto perchè non creare un concorso letterario dedicato a opere cortissime? Da quanto ne so non credo che siano altre iniziative di questo genere, forse il premio Brown? Ad ogni modo 300 parole è sì un limite severo, ma che permette al concorso di essere abbordabile da più persone. Forse mi sbaglio ma, a mio parere, scrivere un bel racconto di 300 parole è più facile che crearno uno bello da 2000. Racconti da 300 parole permettono inoltre anche di gestire meglio, tecnicamente parlando, il concorso.
Crediamo, ma magari potremmo sbagliarci, che la seconda edizione di Scheletri sia stato il concorso amatoriale con un più alto numero di partecipanti di questi ultimi tempi. Vi aspettavate una partecipazione così ampia? A cosa credete possa essere dovuta: alla formula particolarmente azzeccata, all’ottima pubblicità, o all’ampio numero di autori che vi segue con regolarità? Come erano andati i concorsi precedenti?
Sicuramente hanno partecipato un sacco di persone, il motivo è riconducibile a quello che ho detto poco prima, un 300 parole è facile da realizzare, potrei partecipare perfino io 🙂
Oltre a questo ci sono state un sacco di persone, autori e non, che hanno divulgato la notizia, siti amici e qualche "pezzo grosso" che hanno pubblicizzato il concorso. Non finirò mai ringraziare tutti.
Nonostante tutto sono rimasto ugualmente stupito dai risultati, non dico di aver inventato qualcosa di vincente, forse è stato un colpo di fortuna. Per quanto riguarda la terza edizione, quella di settembre 2004, non riesco proprio a prevedere come andrà… magari peggio. Aspettiamo e vediamo.
La formula e-book che adottate come premio per i migliori racconti (tra l’altro non l’unico premio) è quella PDF che viene poi realizzata in collaborazione a "La tela nera". Come mai la scelta di questo formato (diretta verso la stampa su carta "casalinga"), e come funziona la vostra collaborazione con quest’altro importante sito horror?
Direi che l’esperto in questione è sempre il nostro Alessio Valsecchi. Il suo sito sforna almeno un ebook a settimana, il mio un paio l’anno. Il pdf permette ai lettori di "portare" fuori dal computer i racconti, non dico che sia come leggere un libro ma quasi. Questo ci fa sentire un pò editori, è bello poi sapere che parecchia gente se li scarica. In fin dei conti leggere un racconto davanti ad un monitor non sarà mai affascinante quanto leggerne uno sulla carta.
Per la prossima edizione di "300 Parole…" il sito Scheletri e la Telanera sceglieranno insieme quali racconti in gara saranno pubblicati sull’ebook del concorso. Penso che sia un’idea simpatica.
Collaborate abitualmente o saltuariamente con altre realtà del settore?
Al momento ci limitiamo a questo e ad un perenne scambio di visibilità, Alessio pubblica le mie news e io divulgo le sue. Spesso ci diamo dei consigli a vicenda.
Tornando a voi, oltre al concorso annuale, voi uscite aperiodicamente con aggiornamenti che propongono racconti che vengono poi commentati dai lettori. Ci puoi descrivere il meccanismo che avete ideato per coinvolgere chi legge a fare un servizio fondamentale e attivo per chi scrive? Quanto è importante per scheletri.com il suo forum?
Il meccanismo è semplice: chi commenta sul forum tutti i racconti pubblicati settimanalmente viene segnalato in piccolo box in home page. Questo è un piccolo gioco che serve per stimolare gli autori dei racconti a confrontarsi, criticarsi o lodarsi. Ogni scrittore, in fin dei conti, vuole sapere cosa pensano i lettori delle proprie opere: è un modo per migliorarsi e per farsi le ossa. In qualsiasi campo le critiche, ovviamente quelle costruttive, sono sempre utili.
Che dire del forum? Croce e delizia di Scheletri? E’ un bellissimo strumento, peccato però che non sia ancora abbastanza sfruttato, sono ancora pochi quelli che lo utilizzano. E forse ne so pure la ragione: il forum di Scheletri è un servizio fornito gratuitamente da un famoso portale, le funzioni che offre ai "forumisti" sono davvero poche, in poche parole il forum, dal punto di vista tecnico, lascia parecchio a desiderare. Tra qualche mese spero di poter fornire agli utenti di Scheletri un nuovo forum, più potente e più appetibile.
Come sta andando un’altra vostra iniziativa, partita se non ricordiamo male all’inizio dell’anno, che ha come obiettivo quello di realizzare un racconto horror scritto a più mani?
L’Ossario? A mio avviso non bene, l’entusiasmo iniziale è andato scemando, gli autori impegnati nell’iniziativa sono troppi, ogni tanto qualcuno si tira indietro e i tempi di chiusura del racconto si allungano sempre di più. Quando tutto sarà finito non credo di riproporlo di nuovo o almeno, se lo farò, cercherò di modificare le regole del gioco. Tanti autori, sono circa 40! ognuno con il proprio stile, c’è da chiedersi cosa nascerà 🙂
E’ da poco partito un vostro nuovo concorso – secondo noi parecchio interessante – che durerà poco meno di un mese. Ce ne puoi parlare?
Certamente! L’Horror T-Shirt credo che sia un concorso unico nel suo genere, almeno spero 🙂 Chi ha mai proposto di stampare un racconto dietro una maglietta? I concorrenti hanno a disposizione massimo 100 parole per creare una brevissima opera horror, il vincitore potrà vedere stampato il proprio racconto su una t-shirt, prodotto che potrà poi essere acquistato sul sito. 100 parole sono davvero poche, il tutto è stato concepito per rendere più appetibile la maglia. Immagine di indossarla mentre sei in coda al supermercato, chi è dietro di te potrà passarsi il tempo leggendosi un breve "scheletrino", infatti la stampa verrà eseguita nella parte dietro della maglia.
L’idea è carina ed un modo originale per lanciare Scheletri nel mondo dei gadget. Spero che l’idea funzioni, da quello che si è visto fino adesso i risultati sono buoni.
Ci puoi raccontare qualche aneddoto interessante sull’attività svolta finora per la gestione del sito e/o per i concorsi?
A memoria, ti dirò che non è mai capitato niente di straordinario. Pur non avendo mai avuto contatti diretti, tramite il sito ho conosciuto un sacco di persone: simpatici, intellettuali, antipatici, ignoranti, arroganti, qualche matto e un paio di analfabeti. Con alcuni ho davvero legato, possiamo dire che sia nata un’amicizia. Spesso qualcuno ha "tentato" di farmi uscire dalla mia personale cripta :), qualcun’altro ha proposto di organizzare un super incontro "scheletrico". Sarebbe bello, ma al momento sto bene così. Sono timido e riservato e mi piace un sacco mantenere questo alone di mistero.
Mi è venuto in mente un episodio non dico divertente ma almeno curioso: un tale tempo fa mi ha scritto una mail in cui chiedeva se riuscivo a procurargli della "materia prima"… era un collezionista d’ossa suppongo.
Ok, come al solito, prima di chiudere due domande più generiche. Prima dei contatti diretti per scambio di informazioni o altro avevi mai sentito parlare di KULT underground o di KULT Virtual Press? E, cosa ne pensi del panorama italiano amatoriale (digitale) nel campo dell’horror? Nella parte introduttiva noi abbiamo sostenuto che di realtà interessanti ce ne siano tutto sommato un numero interessante – ma questa non è detto che debba essere anche la tua opinione…
La realtà di Kult lo conosciuta tramite te, Marco Giorgini, sei stato tu a presentarmi i due siti durante la tua partecipazione alla seconda edizione di "300 Parole…", i due portali in questione dimostrano, come tu stesso hai detto, che l’horror amatoriale, sottolineo amatoriale, è in perfetta salute. Mi vengono in mente almeno una ventina di siti di ottima qualità che parlano, ognuno con il proprio personale linguaggio, di horror. Si parla di cinema, di letteratura, anche di musica… insomma c’è vasta scelta di informazioni. Ho voluto puntualizzare la parola "amatoriale", sarà forse che la qualità non coincide con la presenza del denaro? Difficile a dirsi, io so solo che noi appassionati di horror, che gestiamo e curiamo amorevolmente i nostri siti, siamo tutti squattrinati. Pochi soldi ma tanta, tanta soddisfazione!
Grazie per il tempo che ci hai concesso, in bocca al lupo per la tua attività, e a presto.
Grazie a te, è stato un vero piacere!

Marco Giorgini

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