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Indiana Jones e la tomba dell’Imperatore

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Dopo alcuni anni di misterioso silenzio, l’inizio della preproduzione del quarto film della serie e la galleria di foto su GamesInspired, ecco finalmente

Indiana Jones e la Tomba dell’Imperatore

Prepariamoci quindi con frusta e cappello e diamo uno sguardo più approfondito al gioco, già uscito sia in versione Xbox (che tratteremo qui) sia in versione PC e in fase di arrivo per PS2.
Dicevo dopo alcuni anni di silenzio, finalmente LucasArts riporta in auge il suo eroe, giusto per ricordare a tutti noi da chi una certa Miss Croft deve tutto il suo successo (pixel esagerati sul davanti, a parte).
Ebbene sì, in questa nuova avventura, Indy, programmato a tutto puntino dalla software house The Collective, già autori del gioco ispirato alla cacciatrice di vampiri Buffy (uscito su Xbox parecchi mesi orsono), riesce a non far rimpiangere per nulla la FORZATA assenza di Miss Croft (ormai prossima protagonista per una puntata di Chi l’ha visto, se continuiamo così) e a riportare un po’ di fascino del misterioso compito dell’archeologo che, tra un manufatto e l’altro, riesce a salvare il mondo da un’imminente rovina. E così dopo alcuni titoli arcade da dimenticare, delle bellissime avventure grafiche che molti di noi ogni tanto rigiocano, un gioco da desktop, giusto per ingannare il tempo in ufficio (ehm), il gioco apparso qualche anno fa per PC (La Macchina Infernale), ecco un bel puzzle-action-adventure (3 in uno) per risvegliarci dallo stato catatonico-vegetativo in cui i nostri neuroni versavano da qualche tempo.

Perché una X non indica mai dov’è sepolto un tesoro!
L’avventura ha luogo nell’anno 1935. Indiana deve recuperare una misteriosa perla nera, chiamata Cuore di Drago, in grado di donare al suo possessore la facoltà di dominare le menti umane. Ma la Triade del Drago Nero, potentissima organizzazione occulta, è sulle tracce del manufatto come Indy, così come gli immancabili nazisti, verso cui Indiana prova un odio smisurato. Il manufatto, una volta recuperato, dovrà essere restituito nelle mani di Mashal K’ai, uomo d’affari, che agisce per conto del governo cinese, a cui questo manufatto legalmente appartiene. Il manufatto, dovrebbe essere celato nella tomba del primo imperatore cinese. Per poter accedere alla tomba Indiana dovrà recuperare i tre pezzi del Sigillo del Drago prima di accedere al sepolcro imperiale.
Il titolo in questione inizia quindi con Indiana nel corso di un’avventura alla ricerca di un manufatto, nascosto in Ceylon. Subito saremo catapultati in mezzo a trappole, contrabbandieri e coccodrilli e dovremo cercare di arrivare sani e salvi alla fine della giornata. Il primo livello, in realtà, non è altro che un tutorial per far apprendere al giocatore le innumerevole abilità che il nostro eroe è in grado di eseguire, tra uno sbuffo e l’altro.

La storia principale si dipanerà da Praga alla Cina, in 10 lunghi livelli (i punti di salvataggio automatici sono stati posizionati appena prima di punti incredibilmente tosti, così da non frustrare il gioco in caso di morte).
Indiana dovrà affrontare oltre agli avversari di cui sopra, anche vari feroci animali, boss di fine livello che variano da cattivoni ben protetti e armati fino a giganteschi animali selvatici. Le ambientazioni sono ben fatte e curate e le texture sono ottimamente implementate per ricreare suntuose atmosfere (il castello di Praga è stupendo). I progettisti dei livelli forse hanno esagerato un po’ con le trappole, spargendone a piene mani nei livelli e questo alle volte potrebbe risultare frustrante, ma in effetti è quello che tutti gli appassionati di Indiana si aspettano da un gioco che vede appunto il famoso archeologo come protagonista assoluto: tombe, ingegnosi meccanismi costruiti qualche secolo prima e dispensatori di morte improvvisa, quest da risolvere e cattivi in ogni dove. Questa è la ricetta magica per ogni gioco/film avente come protagonista Indiana Jones. E questo titolo rispetta a pieno tutte queste caratteristiche. Ah dimenticavo. Che gioco di Indiana sarebbe senza una nuova partner? Ed ecco apparire lungo la storia una gentil pulzella di estrazione cinese, di nome Mei Ying, che è l’assistente di K’ai, almeno, così ci viene presentata all’inizio… Aspettiamoci comunque molte sorprese lungo il corso dell’avventura. Di più non vi dico.

Indiana, il nome di un cane?
Dobbiamo subito dire che il gioco è totalmente doppiato in italiano (voci, sottotitoli e manuale – le frasi recitate da Indiana in più frangenti sono solo uno degli elementi che ci riportano alla mente il famoso senso dello humour del protagonista ci immergono maggiormente neil gioco). Ma quello che davvero sorprende è che Indiana ha il volto di Indiana (che volete di più)?
Indy ha pure qualche trucco in più rispetto alle avventure videoludiche provate in passato.
Assieme alla pistola, alla frusta e a qualsiasi altro oggetto o arma che può raccogliere se trova lungo il percorso (vanghe, sedie, bottiglie, macete…) ha a disposizione anche una serie di pugni e di combinazioni letali, degne di un film di azione e di un eroe come egli è. Insomma, nel caso doveste finire le munizioni, potrete sempre ricorrere alla vostra forza bruta per dispensare, se pure faticando un po’ più del previsto, la giustizia, nel corso dell’avventura. La possibilità di combattere a mani nude, comunque, dà sempre grandi soddisfazioni, soprattutto se riuscirete a sconfiggere il vostro nemico con una serie di colpi combinati, altamente scenografici. Una barra di forza vi informerà sullo stato di salute vostra e del vostro avversario, in quel momento affrontato.
Lungo i vari livelli avrete la possibilità di reintegrare la vostra salute, raccogliendo acqua (probabilmente acqua miracolosa… sapete che quando c’è Indiana di mezzo, la realtà non è mai quella che sembra) tramite la vostra borraccia e alla quale poi potrete far ricorso nei momenti critici. Lungo l’avventura avrete poi la possibilità di modificare la capienza della borraccia, trovandone una più grande, aumentando quindi il vostro grado di salute (i nemici comunque diventeranno mano a mano più ostici – non temete, nessuno sconto da parte dei programmatori). Oltre alla borraccia, potrete raccogliere, sempre lungo il vostro percorso, diverse armi e proiettili, anche se devo dire questi sono ben nascosti e mai in numero spropositato.

Ma sei davvero l’archeologo con il cappello più famoso del mondo?
Qua e là, durante il gioco The Collective ha poi pensato di buttare alcune "chicche" che fanno aumentare la "statura", il carisma del nostro eroe digitale. Durante gli scontri con i nemici di turno, potreste perdere il cappello, che comunque non sparirà dal livello e che potrete raccogliere in un secondo tempo. Come saprete, Indy ci tiene molto al suo cappello, fedele compagno di mille avventure, tanto da toglierselo nelle sessioni di nuoto, per poi rimetterselo sul capo appena tocca riva. Bellissimo poi il trucchetto che bisogna usare con i coccodrilli per salvare la pellaccia. Insomma, tutto curato nei minimi particolari per avvicinarci di più al gioco e alla storia.
E che dire della possibilità di usare la frusta come e quando vogliamo? Nessuno di voi potrà resistere all’impulso di far schioccare la frusta, vero? Essa, in realtà, si dimostra più efficace come metodo di aggancio a spuntoni o antichi pezzi di statua e appigli di ogni sorta per sorvolare grossi dirupi e passare sani e salvi sull’altra sponda piuttosto che come arma di difesa. Infatti non procurerà grossi danni ai nemici e per quello vi consiglio di usare altri metodi (un bel colpo di pistola come nella famosa scena del primo film al mercato potrebbe bastare). Però la potrete usare come metodo efficace per disarmare i vostri avversari per potervi impadronire delle armi del vostro avversario se sarete abbastanza scaltri… In fondo è un ottimo trucco se avrete il vostro caricatore scarico, dare un bel colpo di frusta al nemico in possesso dell’arma da fuoco per poi raccoglierla e sfruttarne la potenza di fuoco… L’interattività con tutti questi elementi, presente in questo gioco, differenziano notevolmente il gioco da tutti i giochi simili ai quali abbiamo giocato fino ad ora. Infine, tra un livello e l’altro, comparirà la famosissima mappa che ci mostrerà il cammino del nostro eroe; mappa che ci riporta subito in mente le avventure cinematografiche alle quali, tutti noi, abbiamo visto almeno più di una volta, vero?

Considerazioni finali
L’ambiente sonoro, durante tutta l’avventura, è ricreato degnamente dalla LucasArts: la colonna sonora di Indiana è la colonna sonora di Indiana (!) e questo titolo sa come sfruttare l’hardware sonoro, dispensando abilmente tutta la potenza della console Microsoft.
I controlli di gioco, come dicevo, sono ben spiegati nelle fasi iniziali del gioco e diventano intuitivi durante lo svolgimento del gioco stesso. Notevole la possibilità di abilitare subito l’oggetto utile in determinate situazioni tramite la pressione di un’unico tasto: per esempio, vedremo apparire l’icona della frusta vicino a degli appigli. In questo caso, invece di ricercare la frusta nell’inventario, scorrendo tutti gli elementi in nostro possesso prima di poterla selezionare per farla apparire tra le mani del nostro alter ego digitale, pronta all’uso, potremo premere un tasto e avere così immediatamente a disposizione la frusta per effettuare, in seguito, tramite l’apposito tasto, il passaggio dall’altra parte del burrone.
Indiana è poi capace di eseguire tutte le classiche azioni: si può aggrappare ai dirupi, acquattarsi contro il muro per camminare sui bordi dei dirupi, nuotare e immergersi (sempre stando attenti alla quantità di ossigeno incamerata nei polmoni, grazie all’aiuto di un’apposita barra)… insomma tutte le azioni di cui avrete bisogno durante l’avventura. Durante le nostre azioni, Indiana non è inquadrato correttamente? Volete visualizzare dall’alto l’azione? Avete qualche problema di telecamera (ormai cliché dei giochi 3D)? No problem: potrete centrare la telecamera dietro le spalle del vostro personaggio in un attimo, così come potrete muoverla con la levetta analogica destra o addirittura visaulizzare la prospettiva in prima persona per vedere i minimi particolari del livello e studiare il percorso da intraprendere al meglio.

Indiana Jones si pone come un gradevolissimo gioco che ha il merito di non farci rimpiangere nessuna pulzella in abiti succinti e in più ha una trama alla quale ha collaborato anche un certo Hal Barwood, padre tra gli altri di quel meraviglioso gioco di avventura che era Fate of Atlantis (per PC) di tanti anni fa…
Il gioco creato da LucasArts e The Collective ha tutte le carte in regola per diventare uno dei dvd per XBOX più ruotati all’interno della vostra console Microsoft, perché è un gioco che vi farà dimenticare per un istante la bruttura della quotidianità immergendovi in un’avventura senza confini pronti per compiere le azioni che solo Indiana potrebbe portare a termine. Siete ancora lì? Correte a prendere frusta e cappello allora… pardon il gioco!

Giovanni Strammiello

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