KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Non muore nessuno – Sergio Claudio Perroni

3 min read

R.T.Fex è uno scrittore di successo che scompare improvvisamente e misteriosamente, al culmine del suo successo editoriale. La sua vita viene narrata da due segretarie  che hanno raccolto il suo memoriale in ventisei ore di registrazione audio, intervistando parenti, amici del protagonista. Il libro alterna brani inediti dello scrittore scomparso  con le interviste a persone che lo hanno conosciuto come il notaio, il parrucchiere, Roberto, l’amico pubblicitario compagno di viaggi, l’ex amico scrittore Marco Pantanelli, il cui sodalizio con Fex è andato a rotoli  e donne. Tante donne che si confessano e confessano il loro amore per lo scrittore: da Angela, agente di viaggio, a Fabienne J. storica dell’arte, alla ballerina Carla Portelli. Dalle interviste-confessioni emerge un ritratto non idilliaco dell’uomo: affetto da una ipertrofia dell’ego smisurata, innovatore, rivoluzionario  R.T.Fex da ragazzino cercava di “cronometrare il niente”, aveva “una faccia da caos”, molti lo ricordano per avere inventato diversi tipi di masturbazione come la “pippa al troppo”, altri per avere ricercato, in maniera estenuante e senza risultati, la sesta vocale, altri ancora per il rapporto inusuale con la rossa Marina. Personalità complessa e contraddittoria, Fex viene ricordato anche per la sua idea del denaro come “prodotto perfetto”, dalla sorella giornalista Letizia per il suo rancore, altri lo ricordano per la poca correttezza, la sua vita priva di etica, di principi solidi, altri per la sua sperimentazione creativa. Ricordi in presa diretta che pongono, nonostante sia scomparso, (forse tragicamente) Fex al centro del racconto, anche se scomparso,  presente e onnipresente nei ricordi delle persone che vedono, a torto o ragione, in lui il  bene e il  male, comunque   un personaggio unico, particolare. Un bel libro, innovativo e originale: perché?  A parte la trama narrativa orchestrata dall’autore su due diversi registri linguistici, (i ricordi delle persone e gli inediti di Tex) è scritto in una lingua italiana italiana perfetta e non a caso l’autore è editor di libri di successo. Una trama che incanta il lettore, lo coinvolge  nella narrazione, gli pone, tra gli altri, un inquietante interrogativo: chi era veramente Tex? Uno scrittore di successo, capace e preparato, o uno sprovveduto e narcisista uomo baciato dal successo? Forse, per dare una risposta a queste domande, ammesso che si riesca a trovarne, occorre scomodare Luigi Pirandello, siciliano come Perroni. Per comprendere Fex e il romanzo bisogna pensare ad alcuni libri del drammaturgo premio Nobel come “Uno, nessuno e centomila” o “Sei personaggi in ceca d’autore” e, non a caso, il protagonista è un uomo innamorato del teatro, che ama assistere alle rappresentazioni teatrali in posti scomodi dove si vede benissimo l’attore  che “esce di scena”  e da personaggio ridiventa persona. Questa dicotomia persona/personaggio è una costante del libro di Perroni e del personaggio tratteggiato  felicemente. Al di là del giudizio su Fex, una cosa è certa e lo scrittore la fa dire alla sorella del protagonista, Letizia: “Nei libri non muore mai nessuno: se un personaggio che ami muore, per resuscitarlo ti basta tornare indietro di un paio di pagine e si che lo ritroverai vivo ogni qual volta che prenderai in mano quel libro e lo riaprirai, non importa quanti anni saranno passati. Tex è uno di questi: difficilmente il lettore lo dimenticherà.

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti