KULT Underground

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Intervista con Giulia Cianca

8 min read

NUDA PELLE

Fiorire oggi

custodendo Ieri in un

pugno chiuso.

Ognuno di noi porta dentro di sé dei nodi. A volte si compongono di fili che riusciamo a seguire, a districare, altre volte però sono così intrecciati che facciamo fatica anche solo a riconoscerli. E allora diventa facile smarrirsi, perdere di vista se stessi, confondersi e dimenticarsi. Ma che cos’è un dolore? E come si spiega quando è invisibile agli occhi? C’è chi specchiandosi riconosce la propria immagine riflessa, un corpo materiale che può essere abbracciato. Poi c’è chi, invece, vede una forma astratta di un corpo al quale non sente di appartenere. Un corpo che, paragonato a tutto, è sempre troppo poco. Eppure, è lì, sembra reale, nessuna finzione. È allora che arriva il momento in cui bisogna raccogliersi con i propri pensieri, le proprie emozioni, le proprie paure. Ascoltarsi, parlarsi, riconoscersi. Guardare ancora una volta quel riflesso, con la vita negli occhi e nel respiro. Questo lavoro nasce dalla necessità di raccontare una storia e uscire dal silenzio attraverso L’idea di narrazione è nata in maniera spontanea dopo un lungo lavoro sulla parola e la ricerca di un suono che fosse popolare e intimo allo stesso tempo. Nuda Pelle è un disco che tocca sentimenti, stati d’animo, sensazioni, dando forma a ricordi, paure, confessioni e offrendo una visione di speranza e liberazione. Un trio di nuovissima formazione, parte di un lavoro più ampio costruito intorno al progetto New Ethic Society.

Giulia Cianca – voce

Marco Colonna – clarinetto basso

Lorenzo D’Erasmo – percussioni

Al momento di scrivere queste parole è passato poco più di un anno dall’inizio del lavoro insieme a Giulia. Scrivere di NUDA PELLE, dall’interno di un pensiero che mette in relazione fragilità, sensibilità e urgenza espressiva è un privilegio che non capita spesso.

Vedo in Giulia un punto di incrocio fra numerose sensibilità. Venendo dal pop, si è nel corso del tempo emancipata da un certo modo di vivere il canto, andando sempre più nel profondo del significato profondo della voce, scoprendo una cifra stilistica che si definisce rapidamente, e che accoglie tradizione popolare, folklore, ricerca timbrica, pathos latino e forza espressiva. Ma è il rapporto con la parola a farne una rarità, la sua necessità di scoprire la relazione fra linguaggio e suono, fra significato e gesto musicale. Una ricerca che in questo lavoro ha trovato un punto di equilibrio notevole, ramificando i significati e accogliendo, come un prisma prezioso, ogni luce ed ogni ombra possibile.

Un talento cristallino, una grande sensibilità ed un impegno che non ammette scuse. Queste sono le caratteristiche che io vedo in questa giovane cantante.

Biglietto da visita di un grande dono per la Musica.

Marco Colonna

credits

released February 10, 2023

Recorded and Mixed by Ernesto Ranieri

All composition and words by Giulia Cianca and Marco Colonna

Grazie alla Vita by Violeta Parra

Cover Photo by Luca D’Agostino @phocusagency

Graphic Design by Luca Corrado

released February 2023

Recorded and Mixed by Ernesto Ranieri

All composition and words by Giulia Cianca and Marco Colonna

Grazie alla Vita by Violeta Parra

Cover Photo by Luca D’Agostino @phocusagency

Graphic Design by Luca Corrado

https://newethicsociety.bandcamp.com/album/nuda-pelle

Intervista

Davide

Buongiorno Giulia. Quando è iniziato il tuo percorso artistico e vocale, quali i tuoi studi e quali i punti e gli incontri salienti?

Giulia

Buongiorno Davide, piacere di conoscerti. Il mio percorso artistico è iniziato nel 2013 quando mi sono iscritta al Conservatorio per studiare canto pop, ma ero ancora molto giovane e non avevo idea di cosa volessi fare e quali fossero i miei obiettivi. La svolta per me è stata quando ho iniziato il biennio a Siena Jazz, dove ho incontrato musicisti di grande valore per la mia crescita artistica e la mia presa di coscienza. Gli incontri importanti sono stati molti, ciascuno è servito per capire che direzione prendere, ma quello decisivo, per me, è stato con Marco Colonna.

Davide

“Nuda pelle” è il tuo esordio solista? Come sono nati questi otto brani, intorno a quali temi e idee, investigando cosa in particolare della tua relazione tra voce – canto – parola e fonemi? Cos’è la nuda pelle del titolo, l’assenza dunque di filtri o maschere ecc. nel proporre la propria arte?

Giulia

Nuda Pelle è il mio primo album e questi otto brani, composti insieme a Marco, sono nati dalla necessità di raccontare un dolore vissuto, una storia personale che potesse essere anche specchio per gli altri. Quando un dolore non è visibile agli occhi si rischia di cadere nel silenzio per evitare di dare spiegazioni e di non essere capiti. Questo lavoro quindi nasce dal coraggio di dare forma alle paure, alle incertezze, ai ricordi e di sciogliere il silenzio attraverso la parola e il canto, spogliandosi del giudizio che diamo a noi stessi.

Davide

Perché questo particolare ensemble di voce, percussioni e clarinetto basso? Che tipo di interazione avete stabilito e come la tua voce ha dialogato con il clarinetto basso di Marco Colonna e nondimeno con le percussioni di Lorenzo D’Erasmo?

Giulia

Ho scelto questa formazione perché era importante per me avere un suono terreno, popolare, che richiamasse qualcosa di autentico. Le melodie si intrecciano, si sostengono e sovrappongono, si cercano e si rincorrono. Ogni voce esiste insieme all’altra e non è stato difficile creare un dialogo con i miei compagni di lavoro. Con Marco Colonna c’è una profonda intesa, il suo suono è sinonimo di passione, cura e partecipazione, è vivo e frizzante e costruisce visioni con estrema chiarezza nella continua ricerca e costruzione. Lorenzo D’Erasmo è un meraviglioso musicista conosciuto a Milano meno di un anno fa e subito ho notato in lui una raffinata propensione all’ascolto, sempre pronto al rispetto dello spazio e del silenzio, capace di azioni che aprono a nuovi e sorprendenti immaginari. È un onore averli accanto a me in questo progetto.

Davide

Cosa è per te la voce, cosa l’atto del cantare?

Giulia

Mi sento di dire che la voce è anima e corpo, è energia. È espressività e respiro, personalità e unicità. È un elemento sonoro che produce vibrazioni e sensazioni. La voce è intimità, è parola che fiorisce attraverso il canto.

Davide

Le tue qualità e le tue capacità vocali e canore colpiscono. Tu hai scelto però ben altra strada dal mondo della musica, diciamo, di più largo consenso e consumo, abbracciando la ricerca, la sperimentazione. Sappiamo che il termine “experimental music” venne coniato da John Cage, definendo l’azione sperimentale qualcosa il cui risultato non è prevedibile. Che definizione daresti tu della tua personale azione sperimentale? Cosa ti affascina della musica sperimentale invece di percorrere strade più facili e popolari?

Giulia

A dire il vero il mio percorso è iniziato proprio da strade facili e popolari, ma la verità è che non sono mai stata a mio agio, mi sentivo molto inadeguata e fuori contesto. Poi ho conosciuto la musica improvvisata e in quel momento ho capito di essere sulla giusta strada. Poter costruire qualcosa partendo dalla mia fragilità, accogliendo quello che arriva. È una musica che mi sorprende sempre.

Davide

Nell’ascoltarti sento che per te non è solo un fatto di voce. In che misura, nelle tue esecuzioni, partecipano anche teatralità e corporeità o altre forme d’espressione artistica?

Giulia

Fino a un po’ di tempo fa nel mio canto non utilizzavo le parole. Dopo una riflessione e un pensiero condiviso con Marco, ho capito l’importanza e la forza che queste custodiscono, ma avevo bisogno di seguire una direzione. Ho iniziato a leggere poesie e a dare il giusto peso alle parole. Mi sono data allo studio per poter ampliare la mia visione in senso artistico e tuttora lavoro sulla parola con un attore teatrale romano. Oggi è qualcosa che è parte del mio essere, del mio modo di esprimermi e di fare arte. Ma la strada è lunga e ho ancora molto da fare.

Davide

Quali sono i o le cantanti che più hai amato e ami? Quali le voci più belle per te?

Giulia

Ho sempre ascoltato musiche diverse, è difficile scegliere una voce che ho amato più di altre, di sicuro le mie preferenze dipendono dalle fasi della vita. Tra queste alcune ritornano sempre, tra cui la voce di Amalia Rodrigues, Diamanda Galas, Ludmila Lopato, Mercedes Sosa e Maria Mazzotta, tutte voci che mi straziano l’anima. Ci sono anche Mia Martini, Gabriella Ferri, Janis Joplin, Nina Simone e Beyoncè. La voce di Phil Minton e Audrey Chen. Poi sono affascinata dall’espressività di un’attrice friulana, il suo nome è Aida Talliente.

Davide

La musica è il solo passaggio che unisce l’astratto al concreto, affermò Antonin Artaud. Cosa unisce nel suo passaggio tra un dentro e un fuori di te?

Giulia

Il mio moto espressivo personale. La gentilezza verso me stessa e la leggerezza necessaria a condividerla.

Davide

Cos’è il progetto “New Ethic Society” entro il quale ha visto la luce questo tuo/vostro lavoro?

Giulia

Nes è nato da un’idea di Marco Colonna. Il nucleo centrale, oltre al fondatore, consiste in Luca Corrado, Giorgio Tebaldi, Mario Cianca e Cristian Lombardi, ma nel corso di questi due anni in molti ci hanno supportati, allargando questa vera e propria famiglia. Nes collabora con la Onlus Si Può Fare e con i proventi di concerti e vendite fisiche o digitali dei nostri dischi, abbiamo acquistato quattro asini e un centinaio di polli per sostenere le famiglie del Burkina Faso. In più è anche una piattaforma digitale che ad oggi conta l’uscita di nove dischi.

Davide

Cosa seguirà?

Giulia

Prima di tutto spero di poter far conoscere Nuda Pelle e di presentarmi con questo progetto al mondo della musica come persona e come musicista. Questo è un periodo ricco di novità perché l’8 Marzo sarà pubblicato Blades Of Grass, un progetto raccolto in New Ethic Society, scritto da Marco Colonna ed eseguito in trio con me e Anais Drago. È un lavoro nato per attivare una campagna di microcredito in Burkina Faso insieme alla Onlus Si Può Fare con cui collaboriamo anche per il progetto di Post Colonial Blues dedicato a Thomas Sankara. È in uscita anche un lavoro di registrazione di un quintetto composto da Mat Maneri, Gordon Grdina, Marco Colonna e Mario Cianca per Folderol Records e presto molte altre novità arriveranno.

Davide

Grazie e à suivre…

 

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