KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Sylvion

8 min read
gioco per 1-2 persone
Autore: Shadi Torbay
Editore: Z-Man Games (www.zmangames.com)
 
Il Devastatore, una malvagia entità composta unicamente da fuoco, ha scatenato i suoi emissari contro il Bosco di Sylvion, con l’unico scopo di ridurre tutto in cenere, dalla foglia più alta alla radice più profonda; per ostacolarlo si sono mobilitati tutti gli animali della foresta, gli elementali amici del bosco, e gli stessi alberi; e il giocatore (in effetti si tratta sostanzialmente di un gioco in solitario) deve organizzare tutte queste forze per arrivare a sconfiggere il micidiale avversario. Vi è venuto caldo? Con questo gioco l’autore, il belga Shadi Torbay, continua la serie iniziata con Onirim e continuata con Urbion, serie composta per ora sempre da solitari che possono anche essere giocati in due (come cooperativi, non uno contro l’altro), ambientati in un mondo onirico al quale ha dato nome di Oniverse (per il quale è già stato annunciato il prossimo gioco, Castellion); il meccanismo di base di questo gioco è quello tipico dei “Tower defense”, ovvero un genere di videogioco dove si deve contrastare un orda di nemici che attraversano il campo di gioco, con il piazzamento di difese e armi fisse (genere relativamente poco sfruttato nel mondo dei boardgame).
La scatola è abbastanza piccola (un po’ meno di quella dei giochi Kosmos per due, ma alta il doppio) e contiene:
– vari mazzi di carte,
– un segnalino di plastica,
– il regolamento (in inglese).
La grafica è stata realizzata da Élise Plessis, e il suo tratto fiabesco ha contribuito a dare uniformità a tutta la serie di giochi dell’Oniverse. Le carte sono robuste, ma se lo giocherete assiduamente conviene imbustarle (dato che vengono continuamente manipolate), anche se questo vi causerà qualche problema nel rimetterle nella scatola (e chi ha il coraggio di buttare via l’inserto?). Non ci sono scritte in lingua sulle carte, per cui è sufficiente avere la traduzione del regolamento per giocare. Da notare la cura con cui è stata realizzata la scatola, anche se pone qualche problema nell’apertura, visto che ci sono due alette che rappresentano le fiamme, che vanno aperte prima di rivelare il bosco (ovvero l’immagine che campeggia sul regolamento).
Come per Onirim, ci sono varie modalità di gioco: innanzitutto potete optare tra regole base ed avanzate, e in più avete la possibilità di aggiungere tre differenti “espansioni” indipendenti, per aumentare la difficoltà (sulle carte ci sono dei simboli per capire in quali configurazioni vanno utilizzate).
In generale si prepara il mazzo del Bosco, dal quale il giocatore pescherà (la mano iniziale è di otto carte), si dispongono le carte Confine su tre lati di un quadrato 4×4 (il Confine funge anche da segnapunti, a seconda che venga mostrato il lato integro o distrutto, e si parte con sei carte integre e sei carte devastate), mentre le carte Devastazione si dividono in quattro mazzetti e si posizionano sull’ultimo lato (il lato dal quale arriveranno i nemici, ovvero l’incendio).
Ogni round di gioco è diviso in quattro fasi:
– si scoprono le quattro carte in cima ai mazzetti Devastazione (rimangono al loro posto), queste possono rappresentare un Elementale del Fuoco (di forza variabile da zero a tre) oppure un’azione speciale, che viene subito effettuata.
– tutti gli Elementali si spostano di una posizione verso sinistra, se lo spazio è vuoto lo occupano, se sono già sul bordo infliggono tanti danni quant’è la loro forza (si capovolgono le carte Confine sul lato distrutto, se non ce ne sono abbastanza la partita è persa), altrimenti se lo spazio è occupato da una carta Fontana o una carta Albero c’è uno scontro.
– il giocatore pesca tre carte (se il mazzo si esaurisce si rimischiano gli scarti).
– si può giocare un numero qualsiasi di carte dalla propria mano, attivandone gli effetti, ognuna indica il costo, ovvero il numero di altre carte che vanno scartate dalla propria mano per poter attivare l’effetto (ci sono anche carte a costo zero).
Quando vengono scoperte le ultime carte dai mazzi Devastazione inizia l’ultimo round, che viene giocato normalmente con l’eccezione che alla fine c’è un “Assalto finale”, ovvero si muovono tutte le carte Elementali ancora sul tavolo (fino a quando non incontrano un ostacolo o il bordo del bosco). Alla fine della partita si girano dal lato integro tante carte Confine quant’è il valore degli Alberi piazzati sul tavolo, se non rimane nessun Confine devastato, la partita è vinta (considerando che si parte con sei carte devastate, bisogna aver piazzato degli Alberi con almeno un valore complessivo di sei).
Nel gioco base nel mazzo Devastazione sono presenti solo due carte speciali, oltre agli Elementali, ovvero le carte “Simoon” (dal nome del vento caldo e secco che soffia nel Sahara) che fa avanzare gli Elementali di uno spazio in più, e le carte “Blaze” (vampata) che aumentano la forza degli Elementali presenti (quelli di forza uno vanno a due, quelli di forza due vanno a tre, e quelli di forza tre vanno a quattro, così come quelli di forza zero!).
Il giocatore può contare invece su varie “armi” a sua disposizione: innanzitutto le “Fontane”, ovvero Elementali dell’Acqua che possono essere piazzati sul piano di gioco per contrastare direttamente il fuoco (con una forza variabile da uno a quattro, direttamente proporzionale al loro costo), poi ci sono gli Alberi, che hanno forza zero ma che se sopravvivono fino alla fine della partita riparano alla devastazione iniziale, infine ci sono gli Animali, che nella versione base possono essere di quattro tipi differenti (si giocano pagandone il costo e si scartano):
– Balene, che fanno spostare gli Elementali nemici di tre spazi (in qualunque combinazione e direzione).
– Elefanti, che distruggono un Elementale (di qualsiasi forza).
– Ricci, che annullano una carta Devastazione qualsiasi (ma solo quando viene scoperta nella prima fase del round).
– Gufi, che permettono di pescare tre carte aggiuntive dal mazzo.
Il combattimento tra gli Elementali e le Fontane (e gli Alberi) è molto semplice: quando un Elementale muove su un’altra carta, quella di valore inferiore viene eliminata (come bonus, quando viene distrutta una Fontana il giocatore può pescare una carta), se le carte sono di pari forza vengono rimosse entrambe. Gli Alberi hanno forza zero e quindi vengono rimossi sempre, mentre non ci sono Fontane o Elementali imbattibili (per entrambi il massimo è quattro).
La partita a due giocatori è molto simile, infatti l’unica differenza (oltre alla mano di sei carte) è che si alternano nel giocare il proprio turno, con la particolarità che le carte giocate da uno vanno pagate con le carte dalla mano dell’altro. I giocatori possono anche decidere se accordarsi tra loro sulle mosse da fare, oppure giocare in silenzio (aumentando quindi la difficoltà).
Nel gioco Avanzato invece ci sono un po’ di modifiche (oltre al fatto di avere altre due tipologie di carte Devastazione e quattro nuovi Animali), innanzitutto prima di iniziare c’è una fase preparatoria nella quale il giocatore sceglierà le carte da utilizzare nella partita vera e propria, con un meccanismo durante il quale dovrà prendere delle decisioni sulle carte da prendere, e ne verranno scartate altre in base a un risultato casuale. Durante la partita vera e propria, se il mazzo di pesca si esaurisce il giocatore potrà rimischiare gli scarti, ma dovrà prima decidere se eliminare una carta casualmente, oppure due scegliendole. Si può anche scegliere il livello di difficoltà partendo con zero, tre, sei o nove carte Confine già “devastate”, oppure pescando due sole carte per turno al posto di tre. Come vedete ci sono già molte opzioni per aumentare la rigiocabilità, ma nella scatola troviamo anche tre espansioni da poter aggiungere, ovvero:
– “Sforzi straordinari e tradimenti”, che aggiunge due tipologie speciali di carte al mazzo del Bosco, ovvero le “Betrayal”, che occupano uno spazio nel mazzo senza essere di alcuna utilità, e le “Extraordinary Feat”, una per ogni animale, con effetti notevoli ma che vanno eliminate dal gioco una volta utilizzate.
– “Gli elementi”, che aggiungono quattro tipologie di carte al mazzo Devastazione, con effetti sia positivi che negativi.
– “Il Distruttore”, quando in una carta Elementale è presente l’icona del Distruttore, la sua pedina viene piazzata sulla carta, che viene resa più forte, ovvero, quando si scontra con una Fontana (di valore uguale o superiore) vengono rimosse la Fontana e la pedina e rimane in plancia la carta Elementale, se l’Elementale potenziato con la pedina arriva nell’ultima fila, la partita è persa.
In realtà esiste anche un’altra espansione, ovvero “Below Ground” (sotto terra), ma questa viene venduta a parte, e consiste di sedici carte terreno che vanno piazzate all’inizio della partita, ogni volta che viene piazzato un Albero o una Fontana su una di queste carte, va girata, se sé un Gufo si pescano due carte, mentre se è un Divoratore la carta piazzata va perduta, in ogni caso la carta Terreno viene scartata (notare che le carte non vengono mischiate con le altre, quindi in teoria è anche possibile autocostruirsi questa espansione).
Sylvion è un gioco innanzitutto ricco di atmosfera (per la grafica e i materiali), ma anche pieno di decisioni che il giocatore deve prendere, ovvero su quali carte utilizzare dalla propria mano e quali invece sacrificare per attivare le prime, e quando utilizzare le (poche) risorse a disposizione per affrontare i momenti più difficili (come l’apparizione di carte Vampata, che possibilmente vanno contrastate spendendo una carta Ricci). La presenza delle espansioni e delle numerose varianti aumenta molto la longevità del gioco, elemento essenziale vista la natura da solitario (o cooperativo), per cui con un costo contenuto viene garantita la possibilità di giocare un buon numero di partite avendo sempre lo stimolo di rimanere competitivo (come tutti i solitari, all’aumentare dell’esperienza del giocatore diminuisce la difficoltà, e allo stesso modo diminuisce la soddisfazione in caso di vittoria); lo spazio occupato non è eccessivo (in pratica un quadrato di sei per sei carte), ma purtroppo va oltre quello presente sui normali mezzi di trasporto, per cui non è adatto ad essere giocato in auto, in treno o in aereo (ad esempio, con Onirim era possibile).
In conclusione, abbiamo un gioco semplice, rapido (una partita non dura più di mezz’ora), dal costo contenuto, dalla grafica accattivante e dai materiali soddisfacenti: se state cercando un solitario con tutte queste caratteristiche, non dovete fare altro che entrare nell’Oniverse… o, come alternativa più prosaica, cercarlo nel vostro negozio di fiducia (sia esso fisico oppure online).

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti