Sellerio editore Palermo
Narrativa racconti
Collana La memoria
Pagg. 325
ISBN 9788838925467
Prezzo € 14,00
Il divertimento è assicurato
Si tratta di otto racconti ambientati a Vigàta in periodo fascista, un motivo in più questo per una satira graffiante e amara di un regime che aspirava a essere serioso in misura tale da provocare invece ilarità. Del resto, il credere all’incredibile, il magnificare la mascolinità mica li ha scoperti come vizi italici Benito Mussolini; no, lui non ha fatto altro che ricamarci su una visione d’insieme tesa a nobilitare una dottrina (quella del ventennio) che, stringi stringi, si riduceva a un florilegio di luoghi comuni, che poi sono gli stessi che gli imbonitori della democrazia pompano e ripompano per assoggettare il popolo bue.
Quindi queste storie hanno lo straordinario pregio di mettere in luce eterne e irrinunciabili caratteristiche degli italiani, veri e propri vizi a cui, se pur consapevoli, ci piace indulgere.
Non è un caso, pertanto, se nella prosa Gran Circo Taddei, da cui il nome dell’intera raccolta, si combinano amore, sogno di potere e piccole astuzie di ogni giorno, volte a definire il mito italico del furbo che, poi, come si potrà leggere, non è che sia così tanto astuto, perché troverà chi lo è più di lui.
Ci sono vicende dal sapore un po’ boccaccesco, come certe pellicole italiane degli anni ’70, ma il tutto non è finalizzato a un erotismo un po’ becero, bensì costituisce il mezzo per parlare dei nostri, invero molti, vizi. Magari si fanno apprezzare di più per l’abilità creativa che per un messaggio civile a cui Camilleri non è mai insensibile, come per esempio la vendetta di La congiura, oppure il gioco d’azzardo di Regali di Natale, o le corna di Il merlo parlante. Sono brani che non hanno grosse pretese se non quella di divertire e ci riescono piuttosto bene. Ma Camilleri non sarebbe il narratore che è se non avesse anche nel cerchio del mirino qualche cosa di più di una pur valida pochade e allora è opportuno approfittare di un tema scottante, come la fecondazione eterologa, scrivendo un racconto misurato e di grande spessore umano come La fine della missione. E poi a questo mondo ci deve essere spazio per tutti, anche per i brutti , e da questo concetto nasce un brano struggente come Un giro in giostra; e se poi ormai gli esseri umani sembrano in aperto contrasto con la teoria dell’evoluzione, con gente che crede all’incredibile, perché non allestire un racconto che unisca trama ingegnosa, amore e anche un po’ di felicità? E così c’è pure La trovatura.
Quello che però è il più stupefacente è l’ultimo (La rivelazione), in cui un comunista antifascista e perciò condannato al carcere e al confino, alla liberazione alla fine della guerra fa di tutto per non tornare al suo paese dove farebbe il segretario del suo partito. Imbrogli, fede, anche un po’ di fanatismo animano il racconto che, secondo me è quello che meglio concilia qualità, originalità e capacità di divertire.
Penso, insomma, che abbiate capito che la lettura di questo libro è veramente piacevole e gratificante.
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo spettacolo e il volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con questa casa editrice ha pubblicato: La strage dimenticata (1984), La stagione della caccia (1992), La bolla di componenda (1993), Il birraio di Preston (1995), Un filo di fumo (1997), Il gioco della mosca(1997), La concessione del telefono (1998), Il corso delle cose (1998), Il re di Girgenti (2001), La presa di Macallè (2003), Privo di titolo (2005), Le pecore e il pastore (2007), Maruzza Musumeci(2007), Il casellante (2008), Il sonaglio (2009), La rizzagliata (2009), Il nipote del Negus (2010, anche in versione audiolibro), Gran Circo Taddei e altre storie di Vigàta (2011), La setta degli angeli(2011), La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta (2012), La rivoluzione della luna (2013), La banda Sacco (2013), Inseguendo un’ombra (2014); e inoltre i romanzi con protagonista il commissario Salvo Montalbano: La forma dell’acqua (1994), Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La gita a Tindari (2000), L’odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d’agosto (2006),Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il campo del vasaio (2008), L’età del dubbio(2008), La danza del gabbiano (2009), La caccia al tesoro (2010), Il sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli specchi (2011), Una lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un covo di vipere (2013),
La piramide di fango (2014).
Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura – Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014.