KULT Underground

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Targi

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gioco per due persone
Autore: Andreas Steiger
Edizione in tedesco: Kosmos (www.kosmos.de)
Edizione in italiano: Giochi Uniti (www.giochiuniti.it)
 
Tutti conoscono i Tuareg, gli "uomini blu" che vivono da sempre nel deserto del Sahara, Targi è semplicemente il nome singolare, ovvero indica un appartenente al popolo dei Tuareg (al maschile, mentre il nome al femminile è Targia), e l'immagine sulla scatola rappresenta proprio un Targi (la prima edizione era ancora più evocativa, riportando solo un primo piano degli occhi di un volto coperto dal tagelmust, il velo blu).
In questo nuovo titolo della serie Kosmos per due giocatori, impersonate i capi di due tribù che cercano di prosperare con il commercio di datteri, sale e pepe (anche se, a dir la verità, i meccanismi di questo gioco sono abbastanza astratti, come del resto è comune per tutti i titoli che arrivano dalla Germania). Andreas Steiger è alla sua prima realizzazione, e possiamo leggere una sua breve biografia nel regolamento (una nota positiva per la casa editrice, che ci ricorda che anche gli autori di giochi sono persone reali).
La scatola è piccola (come "I Coloni di Catan – Gioco di carte") e contiene:
·tre mazzi di carte: merci, tribù e le carte utilizzate per bordo della plancia,
·segnalini di legno per i tuareg, le tribù e il brigante,
·segnalini di cartoncino per le merci, l'oro, i punti vittoria e il primo giocatore,
·il regolamento.
I materiali sono buoni e discretamente illustrati, molte carte hanno del testo, è vero che non ci sono elementi segreti, ma dato che esiste un'edizione italiana, conviene avere quella per una ragione di comodità. Notare la finezza di avere realizzato le carte per il bordo della plancia fronte/retro, con da un lato la descrizione testuale e dall'altro la stessa cosa ma con dei disegni, in modo da poter utilizzare la versione che piace di più.
Per la preparazione, si dispongono le sedici carte che formano il bordo in un rettangolo 5 x 5 (la configurazione è sempre la stessa), mentre al centro si piazzano casualmente cinque carte merci e quattro carte tribù. Ogni giocatore riceve tre pedine, due segnalini tribù, due datteri, due sale, due pepe, un oro e quattro punti vittoria (nel gioco sono rappresentati dalle croci d'argento). Infine la pedina del brigante viene piazzata sulla prima carta del bordo.
Nel round i giocatori piazzano le loro tre pedine a turno su una carta del bordo, seguendo queste regole: non si possono piazzare sulle carte d'angolo, su una carta già occupata, sulla stessa colonna di una carta già occupata da un avversario. Al termine del piazzamento i giocatori controllano le intersezioni tra righe e colonne occupate dalle proprie pedine e posizionano i due segnalini tribù sulle carte corrispondenti.
A questo punto il primo giocatore eseguirà le due azioni corrispondenti ai propri segnalini tribù e le tre corrispondenti alle pedine (nell'ordine che preferisce). Quando viene eseguita una carta merce, viene scartata e rimpiazzata da una carta tribù, mentre la carta tribù viene presa dal giocatore e rimpiazzata da una carta merce. Tutti i rimpiazzi vengono per ora fatti a faccia in giù.
L'effetto delle carte merci è semplicemente quello di ricevere quanto indicato (una o due merci, in varie combinazioni, ma si possono ricevere anche monete e punti vittoria), mentre le carte tribù vanno giocate pagandone il costo (anche qui in merci o oro); come eccezione è possibile tenere in mano una carta tribù ricevuta senza giocarla, ma alla carta tribù successiva almeno una delle due dovrà essere giocata pagandola, altrimenti andrà scartata.
Alla fine del round delle azioni, le carte a faccia in giù vengono scoperte, il segnalino primo giocatore passa di mano e il brigante si muove sulla carta successiva (i giocatori potranno conservare tra un round e l'altro un massimo di dieci merci e tre oro). La partita termina quando il brigante arriva alla sedicesima carta o quando un giocatore acquisisce la sua dodicesima carta tribù.
Le carte tribù già piazzate danno un certo numero di punti alla fine della partita e un vantaggio speciale, in più, vanno piazzate in uno schema preciso formato da tre righe di quattro carte (si può iniziare una nuova riga anche se non si è completata la precedente), se alla fine della partita una riga è composta da quattro simboli uguali o tutti differenti (ogni carta ha un simbolo fra quattro) il giocatore riceverà un bonus di punti. I vantaggi speciali delle carte tribù sono molto vari, e vanno da sconti sulle altre carte tribù, a bonus di punti vittoria per certe condizioni, alla possibilità di evitare il brigante; talvolta questi vantaggi si amplificano in base a certe combinazioni, per cui conviene valutare bene le possibilità a disposizione, anche se si può solo scommettere sull'uscita in futuro di una certa carta (e in una partita non si vedranno mai tutte le carte tribù esistenti).
Quando il brigante raggiunge una delle quattro carte d'angolo i giocatori dovranno decidere se perdere merci o punti, in base a quanto indicato sulla carta, dopodiché il brigante si muove immediatamente sulla carta successiva; dopo l'ultima carta d'angolo la partita finisce.
La vittoria va al giocatore con più punti (dati dalle carte tribù e dalle combinazioni dei simboli), in caso di pareggio si guarda l'oro, in caso di ulteriore pareggio si guardano le merci (e se sussiste, si fa un'altra partita).
Targi non è un gioco lungo, ma neanche brevissimo, dato che le prime partite dureranno un'oretta e difficilmente si riuscirà a scendere sotto i tre quarti d'ora. Il gioco è molto tattico e la maggior parte delle scelte riguarda la disposizione dei segnalini nella prima fase del round (in pratica un "piazzamento lavoratori" ridotto ma non semplicistico), scelte importanti dato che oltre ad avvantaggiarsi, si può danneggiare l'avversario bloccandogli l'accesso alle carte che si presume voglia utilizzare, ed è anche l'unica parte veramente interattiva, dato che sono poche le possibilità di influenzare direttamente l'avversario, ma può non essere uno svantaggio, molti giocatori apprezzano la mancanza di scontri diretti per potersi concentrare sulla propria situazione (ed per una coppia è l'ideale, chi vorrebbe attaccare la propria metà? O al massimo doversi giustificare per "doverlo" fare?). La rigiocabilità è garantita dalle molte carte tribù e dalla sequenza con cui usciranno nel gioco (in tal senso avrei apprezzato anche una plancia variabile); in sintesi Targi è un bel gioco per due (come ho anticipato, è l'ideale per una coppia), dall'ambientazione accattivante (ma non invadente), semplice ma con un buono spessore, non lungo ed infine economico (ottimo, no?).

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