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Fabio Beccacini – Sushi sotto la Mole

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Non credo di essere esagerato nel sostenere che oggi, probabilmente, il principale difetto di Fabio Beccacini è di non essere svedese o norvegese. In mezzo al dilagare di gialli di scrittori nordici pubblicati in Italia sulla scia della trilogia di Mankel, Sushi sotto la Mole (Fratelli Frilli Editori) potrebbe infatti trovare un posto di tutto rispetto, a patto di sostituire il monumento simbolo di Torino con qualcosa di più adeguato all’architettura scandinava.
Il Commissario Giorgio Paludi, già protagonista del precedente romanzo del giovane scrittore torinese (Giorgio Paludi, 44 anni il giorno dei Santi – Fratelli Frilli Editori – 2008) si trova a indagare su due strane morti avvenute in un appartamento torinese. Il killer sembra essere un pesce palla, una prelibatezza tanto ricercata quanto pericolosa. Chi la cucina deve essere così abile da eliminare dalla carne ogni traccia del veleno con cui il pesce si difende nel suo habitat naturale. Mangiare il fugu si trasforma così in una sorta di roulette russa, illegale e potenzialmente letale.
Parallelamente al filone narrativo principale si dipanano altre storie (un logorroico titolare di un’agenzia di pompe funebri, un poliziotto innamorato di una prostituta, una ragazza madre alle prese con una importante decisione personale, ecc.) che troveranno giustificazione nella confluenza finale. Forse proprio in questa parte del libro, il lettore avrebbe bisogno di essere maggiormente guidato nel trovare le giuste interconnessioni, che si innestano su piani temporali diversi.
Al di là dell’intreccio coinvolgente, il maggior pregio del romanzo è il linguaggio utilizzato da Beccacini, che cerca sempre nuove e originali soluzioni per tenere la narrazione ben distante dalle solite metafore e dai canoni abusati. Le invenzioni letterarie dell’autore dipingono con grande efficacia gesti e personaggi, che si fissano nella mente molto più dei luoghi e degli ambienti.
Anche se i gialli sembrano essere divenuti una specie di obbligo vacanziero, mi sento di consigliare Sushi sotto la Mole sia ai cosiddetti lettori forti che a quelli che dichiarano di volersi portare sotto l’ombrellone soltanto qualcosa di leggero perché, in estate, scelgono letture rilassanti.
(Piccola digressione – Ogni volta che sento dichiarazioni del genere, immancabilmente raccolte dai cronisti televisivi di turno, mi chiedo se queste persone, in inverno, tengano davvero sul comodino volumi più impegnativi, come saggi sull’Austria del ‘500 o trattati di psicologia forense. Fine della piccola digressione).
Gli uni e gli altri gusteranno questa avventura di Giorgio Paludi e, una volta terminata la lettura, resteranno in attesa della prossima puntata. Forse, quando tra un paio di anni arriverà nelle librerie il nuovo libro che lo vede protagonista, tutti noteremo con stupore che l’autore non sarà più Fabio Beccacini ma Stephen Svedberg, Ole Ritberg o Kurt Martinsson. E allora, Giorgio Paludi diventerà davvero un grande fenomeno letterario.
 
Fabio Beccacini – Sushi sotto la Mole
Fratelli Frilli Editori – 2010
€ 11,80
ISBN 978-88-7563-533-6

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