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Il dito – medio nell’occhio pittorico

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Il dito – medio nell’occhio pittorico

Il pittore – rock, nel sottobosco, sul muro di cemento,
così s’inscrive; con melismi a forma di dito – medio.

Disegna con l’occhio della metropoli,
sulla tela del mio cervello nudo, e così parla : Evviva!
I viaggi, i passi già dati, Evviva! I miei voli,
EVVIVA!

I nuovi Elfi, ragionano e cantano : sull’Evoè! Del movimento.

Con l’occhio pervinca di Clori, i fratelli invidiosi come Zefiro, ridono!
Alla mia giovinezza morente. Fu per il Fo cinese,
che Cristo e Buddha, sul tempo, si allearono e in autunno,
almeno sull’ozio furono sinceri. Aiuterò! Chi fischia il canto del mese,
Dio disse!

Ai bordi delle strade, al contemporaneo, traccio,
lo spostamento ideale del Parnaso, con il colore :
azzurro – violetto, blu e rosso ghiaccio,
lì! Vesto da poeta : il selvaggio e il giullare.

Udite! Danzate : sull’Evoè! Con l’agnello vivo,
siete curiosi… salite sul palco : beh! Dell’impotenza, beh! Dell’angelo vegetariano,
sono Afrocurio! Udite! Io, quel giorno, voi udivo!

I navigatori, tra le porte acide della mente, ritrovano,
sempre, lungo la strada, il ritorno.


Giancarlo Ferrigno






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