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Intervista con il Wedding Kollektiv

9 min read

BRODO
Release digitale + LP vinile edition giugno 2021
neotoaster multimedia dept. 03

Il Wedding Kollektiv nasce da un’idea di Alessandro Denni, già autore, arrangiatore e produttore nella storica formazione romana dei Gronge, oltre che nei Sona, nei Goah e in ulteriori progetti. Dopo aver scritto una ventina di canzoni tra il 2017 e il 2018, Alessandro le propone ad alcuni vecchi compagni di esperienze sonore: Tiziana Lo Conte
(inconfondibile voce nei di Gronge, Goah e attualmente nei Roseluxx), Claudio Moneta (chitarrista e compositore, tra i vari progetti, nei Goah e nei Roseluxx) e Inke Kühl (violinista, sassofonista e performer berlinese, anche lei per molti anni nei Gronge). Dei venti brani ne vengono scelti cinque, che diventano “BRODO”, mini LP d’esordio di questo nuovo progetto. 
Durante le registrazioni, ai quattro si aggiungono ulteriori musicisti del circuito indipendente romano: trombe jazz, violoncelli classici, batterie new wave sono alcuni degli ingredienti rintracciabili in “BRODO”. Le parole vengono affidate a JLF, giovane scrittrice, autrice di testi intimi, violenti e crudi, mentre della grafica si occupa Gianluca
Cannizzo aka MyPosterSucks, grafico torinese, autore di poster, magliette, oggetti, disegnatore dal tratto inconfondibile, attualmente tra i più ricercati nel panorama italiano.
Composto a Berlino, registrato tra Berlino e Roma e mixato in un mulino a vento a Donoussa, “BRODO” esce a gennaio 2021 su tutte le piattaforme digitali ed è attualmente in prevendita in vinile su Bandcamp e su Diggers Factory, edizione limitata a 100 copie numerate a mano.
Le cinque canzoni nascono da un uso terapeutico della composizione musicale, uso che Alessandro Denni inizia a fare nel 2017 a Wedding, quartiere di Berlino, città dove attualmente vive in un momento personalmente complicato. Da un momento molto difficile, di sofferenza personale, può nascere bellezza, relazione, piacere? La risposta è in queste canzoni, ed è un sì. Un insieme di idee, sensibilità, esperienze, che ha necessitato di una cottura lenta – composizione, registrazione e mixaggio hanno richiesto oltre due anni: il risultato è un album che è vita, e si legge. Che è donna, e si sente. E che è molto altro ancora, basta ascoltarlo per scoprirlo.

Tracklist & Credits
SIDE A | Ipersfera relazionale | L’astronomo | Ciò che resta del fuoco
SIDE B | Sabato 16 Giugno | A proposito del tuo candore
MUSICA | Alessandro Denni, Tiziana Lo Conte, Claudio Moneta | PAROLE | Giulia D´Alia
MUSICISTI | Tiziana Lo Conte, voce | Inke Kühl, violino e sax | Chiara Iacobazzi, batteria | Claudio Moneta, chitarra | Federico Scalas, basso e violoncello | Stefano Di Cicco, tromba | Alessandro Denni, sintetizzatori e drum machine
TECNICI | Alessandro Denni: programmazione e mixaggio | Federico Scalas, tecnico del suono | Paolo Panella, tecnico del suono e mastering | Max Costa, consigli
PRODUZIONE | Concepito e composto a Wedding (Berlino) tra aprile 2017 e dicembre 2018 | Registrato al Pigneto (Roma) nel marzo 2019 e a Giardinetti (Roma) nel maggio 2019 | Mixato a Wedding (Berlino) e a Donoussa (Mar Egeo) tra giugno e dicembre 2019 | Masterizzato a Giardinetti (Roma) nel gennaio 2020.
Design di Gianluca Cannizzo / MyPosterSucks (www.mypostersucks.com) neontoaster multimedia dept. 03 | neontoaster craftwines distribution | multimedia@neontoaster.de

Intervista

Davide

Ciao Alessandro. “Brodo” è una parola che viene per altro dall’antico germanico, “Brod”. Perché dunque brodo? Forse per la “lunga cottura”, cioè la sua lunga gestazione? O cosa?

Alessandro

Ciao Davide, grazie mille per la possibilità che mi dai di raccontare ai tuoi lettori di questo nostro disco di cui siamo molto soddisfatti. Brodo ha avuto una gestazione consapevolmente lunga,  ognuno di coloro che ci ha partecipato si è preso il tempo che riteneva opportuno per dare il proprio contributo. Da qui quella che  nel comunicato stampa abbiamo definito ´cottura lenta´, Brodo è quindi figurativamente una commistione di ingredienti diversi che grazie a una lunga e lenta preparazione raggiungono un risultato omogeneo, equilibrato e anche, perché no, saporito.
In realtà Brodo è il nome di un negozio di abbigliamento di Torino, che ha una bellissima insegna da cui (nel periodo in cui lavoravamo al disco) fui attirato passeggiando. Alzai la testa e in mezzo alla strada lessi ´Brodo´, mi avvicinai e vidi che nelle vetrine erano esposti abiti, borse, scarpe. Fui colpito dalla decontestualizzazione tra nome del negozio e articoli venduti, mi piacque e mi dissi ´lo uso´.

Davide

Iniziato nel 2017 a Wedding, quartiere famoso un tempo per la sua classe operaia militante e per gli scontri violenti tra comunisti e nazisti, o – come si vede in alcuni filmati dell’epoca – per i suoi abitanti che saltarono dalle finestre delle loro abitazioni al confine quando venne costruito il muro, prima che venissero murate. Ripartiamo dunque da qui dove questi brani sono stati inizialmente concepiti? Da quali idee o necessità nascevano?

Alessandro

Wedding è un quartiere della parte nord di Berlino. È un Kiez che mi è piaciuto subito, dal momento in cui lo ho scoperto. A Wedding, che è come tu giustamente dici una parte di Berlino storicamente molto importante, ho abitato per circa sei anni. Sono stati anni belli ed importanti, densi di eventi, spesso molto coinvolgenti altre volte meno. In occasione di uno degli eventi più difficili vissuti in questi anni, nel 2017, ho sentito il bisogno di ricominciare (dopo anni di interruzione per motivi legati strettamente a mancanza di tempo ed energie) ad occuparmi attivamente di musica.

Davide

Se ho capito bene queste tue composizioni servirono anche a mettere insieme vari compagni o varie compagne di altre precedenti esperienze. Come si è formato il Wedding Kollektiv, con quali obiettivi artistici? Qual è la vostra ricerca sul linguaggio e sulla materia sonora? Da quale punto siete partiti, da quali riferimenti?

Alessandro 

La scrittura musicale ha avuto in quel periodo (circa un anno e mezzo, da metà 2017 a fine 2018) una funzione che potrei definire di ´ purificazione intima´. Sostanzialmente servì a tirare fuori da me ogni tipo di emozione accumulata, trasformandola in canzoni. Una volta finita la fase della scrittura mi è sembrato logico condividere questa scrittura emotiva con persone amiche, nonché  pregevoli musicisti, che sapevo avrebbero capito come interagire e come ´entrare´ nel discorso. Con Tiziana ed Inke ho vissuto per molti anni l´esperienza bellissima dei Gronge. Insieme a Claudio ho fatto tante cose (alcune anche non pubblicate) e sapevo che in lui avrei trovato una valida spalla musicale. Ero sicuro, insomma, che loro mi avrebbero aiutato a selezionare e finire le canzoni, così  è stato.

Davide

Brian Eno ha detto che la musica spesso è l’arte di muoversi restando fermi. Cosa che non si può dire di questo lavoro, creato a Berlino, successivamente registrato a Roma, quindi mixato nuovamente a Wedding e sull’isola Dounoussa nelle Piccole Cicladi, infine masterizzato a Roma. Questo lavoro ha dunque affrontato svariati viaggi. Come mai? 

Alessandro 

Per necessità direi. Perché non sempre ciò che si vuole e si desidera è dietro l’angolo e bisogna essere disposti ,per averlo, a raggiungerlo. E allora se vuoi delle persone che ti capiscono senza bisogno di parlare e sono a Roma prendi un aereo e vai da loro. Se per finire il mixaggio hai bisogno di silenzio e tranquillità prendi il computer e vai a chiuderti in un mulino su un’isola disabitata. Se vuoi un tecnico del suono tanto attento quanto discreto nei suggerimenti torni a Roma, e così via. Brodo è stato finito durante il 2020, in periodo di lockdown, quando siamo stati tutti privati di libertà che ritenevamo acquisite definitivamente. Mi piace pensare che questo disco sia metafora di movimento.

Davide

C’è una narrazione precisa, un percorso, un tema comune che si intreccia tra i diversi testi?

Alessandro

Jlf (ovvero Giulia D´Alia) autrice dei testi è una giovane cantautrice romana. Nel momento di finire i pezzi decisi e proposi agli altri di creare  un gap generazionale tra il nostro modo di intendere i testi e le parole delle canzoni, affidandone la scrittura a un autore della generazione successiva alla nostra. L’idea fu accettata e la scelta cadde su Giulia. Con lei ho avuto diversi colloqui riguardanti le emozioni e le idee che avevano portato alla stesura musicale di ogni pezzo. Dopo questi colloqui Giulia si è messa al lavoro e ha tirato fuori cinque storie che raccontano di emotività, sofferenza, gioia, amore. Sentimenti intimi dei quali noi probabilmente non avremmo saputo parlare e che si legano perfettamente (questo grazia alla bravura di Tiziana) alla struttura  musicale delle canzoni.

Davide

Perché avete scelto i disegni di Gianluca Cannizzo aka PosterSucks per la copertina?

Alessandro

Ho conosciuto Gianluca a Berlino, quando organizzai una mostra di suoi poster. Ho da prima apprezzato la sua capacità artistica che lo ha portato (con merito secondo me) ad essere un grafico tra i più apprezzati in Italia, poi le sue qualità personali che sono rilevantissime. Amo la sua ironia e quella che io chiamo la  capacità di avere un pensiero laterale, ovvero vedere sempre un qualcosa che agli altri sfugge. L´amicizia nata mi ha portato al momento di pensare alla veste grafica del disco di chiedergli di occuparsene lui. Lui accettò e io fui  felice e ancora più felice fui quando vidi la prima bozza del disegno con un bel mestolo in evidenza.

Davide

Cosa ti interessa suscitare più di tutto nell’ascoltatore?

Alessandro

Sorpresa nell’ascolto, da sempre. Mi piace che l’ascoltatore non si aspetti ciò che sta per succedere nella canzone.
E mi piace l’idea che quel che succede lo faccia sorridere. 

Davide

Nel jazz, per esempio, un collettivo è un’improvvisazione di gruppo. Qual è il senso preciso tra i molti insiti e possibili nella parola “collettivo” del Wedding Kollektiv?

Alessandro 

Intanto il senso sonoro del nome è importante, Wedding Kollektiv suona bene, con l’articolo in italiano davanti (che è parte integrante del nome) assume un connotato leggermente futurista che ci è piaciuto. Dal punto di vista pratico, invece, la parola collettivo racconta di un insieme di persone che interagiscono in un dato momento con un determinato scopo senza avere però una dimensione di band, di gruppo, con tutto quello che alla vita di gruppo è legato.

Davide

Claude Lévi-Strauss scrisse che la musica è una macchina per sopprimere il tempo. Cos’è per te? 

Alessandro

La musica è uno dei due elementi che servono ogni attimo alla sopravvivenza. L´altro è l´aria.

Davide

Cosa seguirà?

Alessandro 

Manca pochissimo all’uscita in vinile di Brodo e ci stiamo dedicando alla promozione. Se qualcuno volesse può richiederci una delle 100 copie in vinile numerate a mano alla nostra mail: ilweddingkollektiv@gmail.com
Seguirà, se tutto andrà come desideriamo, in inverno 2021 la pubblicazione, non sappiamo ancora in quale formato, della versione strumentale di due pezzi di Brodo più un inedito, essendo musica solo strumentale vorremmo provare ad allargare l´ascolto oltre i confini italici. Poi abbiamo già  pronto il secondo lavoro. Lo abbiamo scritto, stiamo finendo arrangiamenti e cantati, uscirà nel 2022 con una veste grafica estremamente intrigante.
Non faremo concerti, al momento non è per noi una priorità. 

Davide

Grazie e à suivre…

Alessandro

Grazie ancora a te Davide e ai tuoi lettori. A presto

2 thoughts on “Intervista con il Wedding Kollektiv

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