KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Educazione e riabilitazione con la Pet-Therapy

4 min read

Lorenzo Pergolini e Rino Reginella
 
La Pet Therapy indica tutta una serie di interventi con gli animali da compagnia, che hanno lo scopo di promuovere il benessere pisco-fisico delle persone. Il termine, di origine anglosassone, colloca la origine geografica di questa “terapia” nel mondo oltre-oceano, dove si è sviluppata soprattutto a partire dall’ultimo dopo-guerra, in particolare negli anni Settanta, ottenendo proprio negli Stati Uniti recentemente il riconoscimento di vera e proprio terapia alternativa, al pari della omeopatia.
Di per sé la parola pet ha il duplice significato di sostantivo, che significa “animale domestico””, e di verbo, con il senso di “accarezzare”; la pet-therapy  sta a indicare, quindi, l’importanza della relazione con gli animali domestici, che restituiscono alle persone che soffrono di particolari difficoltà psicologiche, come ad esempio alcuni tipi di depressione, oppure deficit di tipo psico-fisico, ma anche in situazioni di alcuni tipi di problemi cardiaci, la capacità di un contatto fisico che risana nella misura in cui il rapporto uomo-animale “accarezza” in senso metaforico le zone sofferenti della psiche e del fisico umano.
In realtà, la diffusione di operatori che si occupano di questo tipo di terapia (dallo specialista all’educatore, dal pedagogista all’allevatore)  e la varietà di modalità di intervento hanno portato in questi ultimi anni a un bisogno di ordinare i diversi aspetti delle “terapie” attraverso il rapporto con gli animali domestici e hanno evidenziato anche la necessità di una riflessione che si chieda in che misura e per quali condizioni questo tipo di rapporto può essere funzionale a un processo di guarigione. Come evidenziano i diversi autori, infatti, bisogna superare il luogo comune che basta “avere un cane” o “avere un gatto” per stare bene, per capire come affrontare in maniera professionale questo tipo di argomento e per stimolare un lavoro di equipe fra i diversi soggetti coinvolti.
Lo scopo di questo manuale, curato da Lorenzo Pergolini e Rino Reginella, operatori di Pet Therapy e con esperienza di allevatori cinofili, con la collaborazione della cooperativa sociale Pet Village, che ha proprio la mission di studiare e di diffondere i programmi di attività e di terapie assistite con gli animali, è proprio quello di fornire linee guida per orientarsi all’interno di questo vasto mondo, esaminando diversi ambiti di applicazione e fornendo materiale per il lavoro sul campo.
Il libro è diviso in due parti: una prima parte cerca di fornire indicazioni proprio su cosa intendere per “pet-therapy” e una seconda che sviluppa i suoi ambiti di applicazione.
Nella prima parte è fornito un excursus storico di questa forma di “medicina”, che ha origini antiche, ma che si è sviluppata, come dicevamo, come disciplina soprattutto a partire dal secolo scorso.
Vengono offerti chiarimenti su diversi tipi di pet-therapy a seconda del tipo di operatore più o meno professionale o volontario coinvolto, identificati con diverse sigle: questo tipo di classificazione cerca di mettere ordine in un panorama piuttosto ampio, fornendo sempre più criteri e procedure per definire una forma di terapia che vuole avere anche un certo rigore scientifico. Sono interessanti in questa parte alcune osservazioni pratiche su come condurre un buon lavoro di equipe e anche sulle situazioni concrete per cui la pet-therapy può essere indicata oppure può essere contro-producente.
La seconda parte presenta alcuni ambiti di applicazione di questo tipo di terapia con gli animali, cioè la scuola, le persone ammalate di alzheimer, l’ospedale pediatrico e i bambini con disabilità plurime. Nello stile dei manuali Erickson si trova molto materiale con spunti operativi concreti, esemplificazioni di casi reali, proposte di progetti da sviluppare nelle diverse situazioni.
Il libro termina con un appendice in cui vengono offerte schede e griglie di osservazione per chi conduce il lavoro con gli animali.
In generale, il testo può essere un buon manuale di riferimento per gli operatori del settore, ma può essere rivolto anche a insegnanti, educatori, infermieri, che vogliono farsi un’idea più chiara di questo tipo di terapia, impostando progetti nelle scuole, negli ospedali e nelle diverse strutture. Questo libro permette di superare, come dicevamo, le frasi fatte del tipo “il cane fa bene all’uomo”, per capire quanto e perché la pet therapy risulti un modo efficace di intervento nel rapporto fra uomo e animale domestico.

Altri articoli correlati

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti