Keanu Reeves
Non conosco nessuna arte o disciplina che sia, come la scrittura, veramente infida. E vi spiego subito perchè.
A nessuno, ad esempio, verrebbe mai in mente di essere destinato a diventare un celebre compositore o direttore di orchestra, solo perchè sa strimpellare quattro note su una chitarra, la notte in spiaggia davanti ai falò. Così come nessuno potrebbe concepire di dedicarsi seriamente alla pittura o alla scultura senza avere un maestro che gli trasmetta le tecniche e gli insegnamenti di base, anche se magari si ritiene bravissimo a disegnare o a copiare le opere dei grandi maestri.
Vi siete mai chiesti perchè i famosi "falsi di autore" siano sempre tanto, ma così tanto diversi dagli orginali, perchè gli manchi sempre quella luce, quella profondità, quello spessore che solo i grandi maestri della pittura hanno saputo rendere? Illustri compositori e fini conoscitori di musica mi assicurano che è impossibile attribuire una partitura di Mozart a Liszt, o viceversa. Come è inconcepibile confondere le esecuzioni di un brano di musica classica interpretate da questo o da quel musicista, o perfino dirette da un maestro diverso.
Ora premesso che se io mettessi mai piede all’Accademia di Santa Cecilia, o in qualsiasi altro conservatorio del mondo, rimarrei comunque totalmente incapace di distinguere a vita un dò di petto da un sì bemolle, vi posso tuttavia confermare che mi è capitata un giorno una cosa inaudita: ho messo le mani, girando tra le bancarelle, su un testo di uno dei miei autori preferiti, Rex Stout, che credevo di non aver mai letto, e me ne sono anche stupita, perchè sapevo invece di averli letti tutti. Ciò nonostante l’ho letteralmente divorato da cima a fondo, prima di accorgermi, soltanto dopo, leggendo come mia abitudine per ultima la prefazione (detesto che gli altri mi dicano cosa devo pensare di un libro, se almeno prima non l’ho letto), che pur essendo il protagonista Nero Wolfe, con a fianco l’incomparabile Archie Goodwin, l’autore non era affatto Rex Stout.
Ciò significa che in letteratura i falsi sono possibili e come: chiunque di noi volendo, potrebbe ragionevolmente riprodurre lo stile di Victor Hugo o replicare, perfettamente imitandola, un’opera come Madame Bovary.
In questo caso specifico era accaduto che l’autore, un grande appassionato ed amatore di Stout, avesse perseguitato per anni gli eredi del grande scrittore per farsi autorizzare a "proseguirne" spiritualmente il cammino, ottenendo alla fine il consenso a far rivivere l’ingombrante e geniale investigatore "da camera", anzi da salotto, solo inviandogli una riproduzione assolutamente perfetta e, anche per gli stessi familiari, assolutamente indistinguibile.
Questo dimostra che lo stile, la tecnica, la struttura, le dinamiche e perfino le finalità narrative possono essere assimilate, o trasmesse, se preferite. In una parola la scrittura si può imparare, ma, come per tutte le altre arti, bisogna esserci portati.
La differenza sta nel fatto che mentre per le altre discipline, è lapalissiano individuare chi "ha il dono" e chi no, per il semplice fatto che non tutti sanno disegnare, o suonare la musica ad orecchio, o leggere uno spartito senza aver studiato prima la materia, o averla appresa in qualsiasi modo fosse anche solo per contiguità od adiacenza con chi la pratica, per la scrittura invece, tutti o almeno quasi tutti, eccezion fatta per alcuni soggetti decisamente refrattari, sappiamo praticare la disciplina, tutti sappiamo scrivere.
E’ una qualità questa che ci accompagna dall’infanzia e che ci distingue, mi dicono gli antropologi, da tutti gli altri primati di ogni genere e tipo: noi abbiamo fatto della comunicazione scritta e verbale un mezzo di proseguimento della specie, da secoli la utilizziamo per tramandare le nostre conoscenze, ed assieme ad esse le nostre esperienze di razza evoluta.
Per noi dunque la scrittura è qualcosa di immediato, di istintivo, di radicato. Un’attività usuale, quotidiana e reiterata, per questo comune a tutti, ma, mi direte voi, c’è ben differenza tra I Promessi Sposi e la lista della spesa di una casalinga di Bergamo.
Sì ma anche una casalinga di Bergamo, se volesse e avesse passione, potrebbe agevolmente trasformarsi in uno scrittore, frequentando un apposito corso di scrittura creativa, come si usa chiamarli oggi.
E vi vedo già contorcervi sulla sedia a questa sconsiderata affermazione. Ma allora chiunque, ma proprio chiunque può diventare uno scrittore? Certamente, tuttavia solo pochi possono diventare dei "buoni" scrittori, e alcuni lo diventano anche senza aver mai frequentato un vero corso di scrittura.
Ma allora a che servono le scuole di scrittura? Sembrerebbe apparentemente a niente, dati i postulati e le premesse, eppure, eppure, se qualcuno ha la scrittura nel sangue, se brama ed anela diventare uno scrittore vero, uno con la Esse tutta maiuscola, allora forse, frequentando un corso potrebbe apprendere quei trucchi, quelle piccole perle di saggezza, quelle tecniche che la mamma o il coniuge che di solito leggono e approvano i tuoi testi non potrebbero mai trasmetterti.
Perchè attenzione, mentre un pubblico medio, che siano i parenti o gli amici, o i tanti comitati di lettura che oggi esistono su internet, o i siti dove gli scrittori si scambiano vicendevolmente pareri sulle rispettive opere, possono darti, come si suol dire nel marketing, il polso del mercato, e farti capire se il tuo lavoro è o non è di buon gradimento per i più, solo un corso, o uno scrittore affermato che scrive un libro, o qualche consiglio ispirato di chi è più avanti di noi sulla strada del successo, possono trasmetterti gli insegnamenti che ti occorrono per perfezionarti ed arrivare al traguardo.
E qui vi parlo di sinossi, di tabelle temporali, di piani narrativi, di sequenze, di logiche strutturali, di astuzie stilistiche, di accorgimenti tecnici: minuzie se paragonate allo sforzo creativo di concepire e portare avanti senza tentennamenti o incertezze una storia importante, dotata di spessore e di significato, ma finezze importanti, soprattutto se pensiamo a quel personaggio che magari non siamo riusciti a delineare come avremmo voluto, a quei dialoghi che a volte ci suonano falsi, a quei passi introspettivi così utili per rappresentare la mentalità di un protagonista, ma tanto tanto pesanti, o a quelle descrizioni così lunghe e tortuose, quando rimpiangiamo quasi di avere una penna e non una cinepresa in mano, perchè vorremmo riprodurre agli occhi del lettore un paesaggio proprio così come noi lo vediamo, e non sappiamo riportarglielo nella maniera che sarebbe più efficace.
Di tutto questo vi parlo, di tecnicismi, di astuzie, di scorciatoie, di piccole ricette del successo che solo chi prima di noi è incappato negli stessi errori può insegnarci.
Ecco perchè ci sono alcuni che diventano dei "maestri" anche senza aver frequentato dei corsi appositi, perchè appunto, con il tempo e l’esperienza le strade si fanno visibili, si trovano i passaggi, e si indovinano i giusti accenti narrativi, il ritmo, la profondità, il tempismo, la tecnica, la sintonia. Ma ci vuole tempo, e molti errori, e ancora tempo per correggersi e ripartire, e a volte, persi in questo meccanismo di monta e rismonta, si può perdere un treno, perchè un nostro testo magari è capitato in mano all’editore giusto in un momento sbagliato, quando ancora noi non eravamo maturi per smussare le asperità e sistemare le ruvidezze. E allora in nome di questo, soprattutto ai nostri tempi cannibali, dove quel che è possibile e realizzabile oggi, potrebbe essere fuori portata domani, allora per uno scrittore "affamato" di successo, per coloro che si sentono a un passo dal traguardo, per quelli che sanno di esserci vicini, e che intuiscono di avere le giuste qualità, allora un corso di scrittura è non solo utile, ma determinante.
Tutta altra questione naturalmente è indovinare quale tipo di corso seguire, come anche saper scegliere quale agenzia letteraria o quale editore individuare in mezzo alla lauta offerta che si snoda come mille torrenti in mezzo alla pianura di noi poveri scrittori assetati di verità, argomento che, se sarete ancora con noi, affronteremo nella prossima puntata, dove cercheremo di orientarci assieme nel vasto panorama delle offerte e parleremo di Corsi di Scrittura, Case Editrici ed Agenzie Letterarie.
I Corsi di Scrittura
"Il miglior modo di imparare qualcosa, è di prestare sufficiente attenzione a chiunque"
Sabina Marchesi