Attenzione ai sentimenti senza cadere nel sentimentale, parole e situazioni sottolineati dalla presenza costante della musica, più o meno velati riferimenti agli anni 80, personaggi disegnati a tinte delicate, spinti in una girandola di viaggi sempre in divenire: sembrano queste le caratteristiche principali dei romanzi di una larga fetta degli scrittori non di genere nati negli anni 70.
L’ultimo libro di Alessandro Del Gaudio, Le note di Nancy (Tespi Editore), si inserisce a pieno titolo in questo filone. Il protagonista del romanzo è Giacomo, dipendente di una cooperativa e pittore per passione. È un idealista, appartenente a quella categoria in estinzione di giovani che prediligono “coltivare la propria passione piuttosto che fare carriera”.
Giacomo, piuttosto autoreferenziale come tutti gli artisti, è stretto tra relazioni amorose e rapporti di amicizia con ragazze molto diverse tra loro sia per carattere che per gli atteggiamenti che hanno nei suoi confronti: dalla cugina Cristina, scapestrata e impaziente di tuffarsi nel mondo, a Martina, a cui spetta il compito di introdurre nel romanzo un elemento fantastico e inaspettato, legato alle sue doti di chiaroveggente; dalla misteriosa e affascinante Marica, incarnazione di un amore idealizzato in grado di condizionare il protagonista molto più di quanto lui stesso voglia ammettere, a Sara, una psicologa, che mette in crisi Giacomo domandandogli, maliziosa, “Cosa pensi degli uomini che attaccano bottone con una donna solo per andarci a letto?” per poi ritrovarsi a covare per lui “un amore quasi psicanalitico”.
Intrappolato all’interno della tela di ragno di queste relazioni interpersonali, quasi tutte ben lontane da un vero e profondo coinvolgimento amoroso, Giacomo sembra avere un solo vero punto di riferimento a cui torna quando sente il bisogno di trovare un equilibrio: la sua vicina di casa Nancy. È lei la ragazza che appare più spiritualmente affine con il protagonista: è l’unica a condividere con Giacomo il “germe della follia” dell’arte, seppur espressa attraverso un mezzo, quello della musica, molto distante dalla pittura. Sarà proprio dall’unione delle anime dei due giovani che nascerà il quadro, “Le note di Nancy”, appunto, che dà il titolo al romanzo.
Stretto in mezzo a queste donne, Giacomo è spesso disorientato (“un’altra volta mi sveglio in preda alla confusione, pensando a Sara, Nancy, Martina e Marica”) e in cerca di un faro che possa orientare la sua vita. Lo troverà, in un contesto a metà tra il sogno e la realtà, attraverso una materializzazione visionaria di questo bisogno, in una parte del romanzo che utilizza un registro forse un po’ troppo discostante rispetto alla restante parte della narrazione.
Molto particolare è invece l’ambientazione all’interno della quale si muove la maggior parte del romanzo: una Torino ancora nell’era della lira, la cui unica linea di metropolitana era ancora da venire, ben lontana dallo stereotipo sabaudo che le è rimasta appiccicata addosso anche dopo le olimpiadi, ma soprattutto una Torino decisamente multietnica, colorata, dai mille sapori e che parla lingue e dialetti molto distanti tra loro.
Sono infatti molte le piccole storie di extracomunitari che fanno capolino tra le pagine del romanzo: da quelli che, in un momento di contrazione dei clienti, vengono licenziati dalla cooperativa per cui lavorano perché “più stranieri degli altri” a Michel, che “Sulla porta d’ingresso aveva appiccicato uno slogan che mi fece sorridere: sono un italiano, un italiano vero” passando per piccoli tentativi di riscatto quotidiano di chi è convinto che “infinocchiare il prossimo (…) è l’unico modo che [ha] un operaio per farsi rispettare”.
In estrema sintesi, Le note di Nancy è un romanzo adatto a chi vuole specchiarsi nei sentimenti dei protagonisti, a chi vuole attraversare “il tempo delle domande” per trovare, in fondo, la propria strada, e che lascia al lettore un messaggio importante e che tutti dovremmo sempre tenere a mente: si dovrebbe più spesso “provare a dare una chance a chi ti fa stare bene”.
Le note di Nancy – Alessandro Del Gaudio
Pag. 228 – € 15,00
ISBN 9788896070185
Sito della casa editrice: http://www.tespi.it
Blog dell’autore: http://iburobar.splinder.com