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2011
7
Ago
Gli alunni con disabilità nella scuola italiana


bilancio e proposte
Associazione TreLLLe, Caritas Italiana,
Fondazione Giovanni Agnelli
La scuola italiana ha intrapreso un lungo cammino, a
partire da alcune esperienze di avanguardia già alla fine della Seconda Guerra
Mondiale (come la scuola di Barbiana) passando per gli anni Settanta del secolo
scorso, che ha cercato di favorire la presenza degli alunni con difficoltà e disabilità
nelle proprie classi insieme a tutti gli altri ragazzi e ragazze.
Le ultime linee guida del MIUR dell'estate 2009 e la
recente legge sui disturbi specifici di apprendimento del 2010 confermano e
rilanciano in modo nuovo la prospettiva italiana di inclusione, che vede
l'alunno disabile non tanto come un "malato" da trattare con scuole e
metodologie didattiche specifiche, "segregato" in classi "speciali", quanto
piuttosto come una persona che ha talenti da offrire agli altri e che, allo
stesso tempo, ha bisogno degli altri per crescere; in questo senso egli esprime
soprattutto bisogni educativi speciali, che costituiscono un appello alla
istituzione scolastica per un'adeguata risposta insieme a quella di ogni altro ragazza
o ragazzo.
Il cammino intrapreso ha sicuramente evidenziato alcuni
nodi fondamentali, che in questi anni si sono approfonditi e hanno trovato
diverse risposte: basta pensare alla figura del docente specializzato sul sostegno
e della sua formazione oppure alla stessa definizione di disabilità applicata
agli alunni, che si è variamente definita ed estesa. A questo ultimo proposito,
ci sono diversi modi di rapportarsi a un alunno con disabilità di tipo fisico
rispetto a quelli che presentano disagio sociale o disturbi comportamentali,
anche se non spesso le risorse per l'integrazione sono state adeguatamente
utilizzate e comprese.
Il libro è frutto di una interessantissima ricerca
promossa da tre enti che si occupano in modo serio e approfondito dell'educazione
e dell'attenzione alle forme di integrazione e di inclusione nelle diverse
istituzioni: l'Associazione TreLLLe (www.treelle.org), che si occupa di
promuovere la qualità dell'educazione nei diversi contesti sociali; la Caritas
Italiana (www.caritasitaliana.it)
con il suo ormai decennale impegno per contrastare le diverse forme di povertà
e per promuovere anche attraverso ricerche e studi sociali una cultura
dell'accoglienza e dell'integrazione; la Fondazione Giovanni Agnelli (www.fga.it) che
dal 2008 ha concentrato il proprio impegno nel settore della ricerca sull'education,
considerando questo ambito come strategico anche per un progresso economico del
nostro paese.
La ricerca, portata avanti con il rigore scientifico
tipico della raccolta dei dati e della elaborazione di teorie nell'ambito delle
scienze sociali, è introdotta da due capitoli: essi cercano di definire il tema
e i concetti chiave che sono l'oggetto della ricerca, analizzando idee guida
come disabilità, alunni con bisogni speciali, inserimento, integrazione e
inclusione. Questi primi due capitoli servono per contestualizzare la
ricerca e offrono spunti comparativi anche presi dal contesto internazionale;
essi servono per distinguere bene e capire cosa si debba intendere per "alunno
con disabilità" e come questo concetto sia tutt'altro che preciso nel sentire
comune.
I capitoli centrali del libro presentano i risultati
della ricerca: in modo estremamente lucido vengono descritti il cammino
compiuto in questi anni appunto dalla scuola italiana (capitolo terzo), si
descrivono i nodi problematici che sono sorti durante il cammino (capitolo
quarto) e vengono tracciate linee progettuali e proposte per un nuovo approccio
all'integrazione (capitolo quinto).
Questi capitoli centrali costituiscono certamente la
parte più interessante e originale della ricerca: si tratta davvero di un
bilancio che analizza a fondo, aldilà di ogni retorica, le potenzialità, ma
anche i problemi che il sistema italiano dell'integrazione degli alunni
disabili ha riscontrato in questi anni. Molto interessanti sono
l'individuazione di alcuni nodi problematici su cui bisogna sicuramente
lavorare per migliorare la qualità dell'integrazione e per passare a un livello
più alto di inclusione sociale e di progetto di vita per l'alunno che presenta
bisogni educativi speciali. Basti citare fra questi nodi problematici la
questione della certificazione della disabilità; la figura del docente
specializzato con le questioni relative alla sua formazione, al suo rapporto
con gli altri insegnanti e al suo reclutamento; le scarse capacità di riuscire
ad attivare risorse come la famiglia, il volontariato, ma anche la debolezza
del ruolo dei dirigenti scolastici a tutela dell'integrazione.
Le proposte di lavoro presentate nel quinto capitolo si
presentano come linee programmatiche che coinvolgono l'istituzione scolastica e
la società nel suo complesso e che quindi possono essere un interessante
lettura non solo per docenti, ma anche per dirigenti scolastici, responsabili
di centri educativi per l'integrazione, amministratori di istituzioni sociali
ed educative. Si tratta di proposte che riguardano appunto diversi ambiti quali
gli insegnanti specializzati nel sostegno, l'attivazione di Centri Risorse per
l'Integrazione a livello territoriale, la valutazione della qualità
dell'integrazione scolastica etc.
Il volume si conclude con un ultimo sesto capitolo che
descrive lo stato della ricerca sull'integrazione scolastica, individuando
tramite una tavola sintetica come i diversi temi sviluppati in questo libro
sono presenti anche nelle più importanti pubblicazioni sul tema
dell'integrazione degli ultimi trent'anni.
Segnaliamo, infine, la presenza di "box" (paragrafi) di
approfondimento su alcune tematiche che vengono trattate nella ricerca che
presentano esperienze interessanti (come il progetto "I Care"), analizzano
documenti importanti (come l'intesa Stato-Regioni del 2008 e le linee guida del
MIUR del 2009) oppure prendono in considerazione argomenti più specifici come
il rapporto fra disabilità e abbandono scolastico e il ruolo del volontariato
sociale. Molto ampio anche il glossario riportato in appendice alla fine del
libro (circa una decina di pagine) che definisce il lessico fondamentale
sviluppato in questi anni su questa tematiche.
In generale, questo volume della Erickson si presenta
come un lavoro davvero interessante per docenti, esperti universitari di queste
tematiche e dirigenti, che hanno vissuto e vivono nella propria esperienza
quotidiana le potenzialità enormi della via italiana all'inclusione dei ragazzi
con disabilità, ma sentono anche i problemi, che sono emersi in questi anni e
che richiedono nuovi modi di intendere il rapporto dell'alunno con bisogni
educativi speciali con la scuola e in generale con gli altri attori sociali.
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:: Luca Giorgini
Luca Giorgini lavora come educatore in ambito scolastico e territoriale con ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado. Nel suo percorso formativo ha conseguito la laurea Specialistica in “Antropologia Culturale ed Etnologia”, il Baccellierato in Teologia e ha frequentato un corso annuale di “Handicap e Svantaggio nell’apprendimento”. Ama il suo lavoro, leggere e fare due chiacchiere con gli amici.
MAIL: lucag301@gmail.com
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