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Gli alunni con disabilità nella scuola italiana

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bilancio e proposte
Associazione TreLLLe, Caritas Italiana,Fondazione Giovanni Agnelli
 
La scuola italiana ha intrapreso un lungo cammino, apartire da alcune esperienze di avanguardia già alla fine della Seconda GuerraMondiale (come la scuola di Barbiana) passando per gli anni Settanta del secoloscorso, che ha cercato di favorire la presenza degli alunni con difficoltà e disabilitànelle proprie classi insieme a tutti gli altri ragazzi e ragazze.
Le ultime linee guida del MIUR dell’estate 2009 e larecente legge sui disturbi specifici di apprendimento del 2010 confermano erilanciano in modo nuovo la prospettiva italiana di inclusione, che vedel’alunno disabile non tanto come un “malato” da trattare con scuole emetodologie didattiche specifiche, “segregato” in classi “speciali”, quantopiuttosto come una persona che ha talenti da offrire agli altri e che, allostesso tempo, ha bisogno degli altri per crescere; in questo senso egli esprimesoprattutto bisogni educativi speciali, che costituiscono un appello allaistituzione scolastica per un’adeguata risposta insieme a quella di ogni altro ragazzao ragazzo.
Il cammino intrapreso ha sicuramente evidenziato alcuninodi fondamentali, che in questi anni si sono approfonditi e hanno trovatodiverse risposte: basta pensare alla figura del docente specializzato sul sostegnoe della sua formazione  oppure  alla stessa definizione di disabilità applicataagli alunni, che si è variamente definita ed estesa. A questo ultimo proposito,ci sono diversi modi di rapportarsi a  un alunno con disabilità di tipo fisicorispetto a quelli che presentano disagio sociale o disturbi comportamentali,anche se non spesso le risorse per l’integrazione sono state adeguatamenteutilizzate e comprese.
Il libro è frutto di una interessantissima ricercapromossa da tre enti che si occupano in modo serio e approfondito dell’educazionee dell’attenzione alle forme di integrazione e di inclusione nelle diverseistituzioni: l’Associazione TreLLLe (www.treelle.org), che si occupa dipromuovere la qualità dell’educazione nei diversi contesti sociali; la CaritasItaliana (www.caritasitaliana.it)con il suo ormai decennale impegno per contrastare le diverse forme di povertàe per promuovere anche attraverso ricerche e studi sociali una culturadell’accoglienza e dell’integrazione; la Fondazione Giovanni Agnelli (www.fga.it) chedal 2008 ha concentrato il proprio impegno nel settore della ricerca sull’education,considerando questo ambito come strategico anche per un progresso economico delnostro paese.
La ricerca, portata avanti con il rigore scientificotipico della raccolta dei dati e della elaborazione di teorie nell’ambito dellescienze sociali, è introdotta da due capitoli: essi cercano di definire il temae i concetti chiave che sono l’oggetto della ricerca, analizzando idee guidacome disabilità, alunni con bisogni speciali, inserimento, integrazione einclusione. Questi primi due capitoli servono per contestualizzare laricerca e offrono spunti comparativi anche presi dal contesto internazionale;essi servono per distinguere bene e capire cosa si debba intendere per “alunnocon disabilità” e come questo concetto sia tutt’altro che preciso nel sentirecomune.
I capitoli centrali del libro  presentano i risultatidella ricerca: in modo estremamente lucido vengono descritti il camminocompiuto in questi anni appunto dalla scuola italiana (capitolo terzo), sidescrivono i nodi problematici che sono sorti durante il cammino (capitoloquarto) e vengono tracciate linee progettuali e proposte per un nuovo approccioall’integrazione (capitolo quinto).
Questi capitoli centrali costituiscono certamente laparte più interessante e originale della ricerca: si tratta davvero di unbilancio che analizza a fondo, aldilà di ogni retorica, le potenzialità, maanche i problemi che il sistema italiano dell’integrazione degli alunnidisabili ha riscontrato in questi anni. Molto interessanti sonol’individuazione di alcuni nodi problematici su cui bisogna sicuramentelavorare per migliorare la qualità dell’integrazione e per passare a un livellopiù alto di inclusione sociale e di progetto di vita per l’alunno che presentabisogni educativi speciali. Basti citare fra questi nodi problematici laquestione della certificazione della disabilità; la figura del docentespecializzato con le questioni relative alla sua formazione, al suo rapportocon gli altri insegnanti e al suo reclutamento; le scarse capacità di riusciread attivare risorse come la famiglia, il volontariato, ma anche la debolezzadel ruolo dei dirigenti scolastici a tutela dell’integrazione.
Le proposte di lavoro presentate nel quinto capitolo sipresentano come linee programmatiche che coinvolgono l’istituzione scolastica ela  società nel suo complesso e che quindi possono essere un interessantelettura non solo per docenti, ma anche per dirigenti scolastici, responsabilidi centri educativi per l’integrazione, amministratori di istituzioni socialied educative. Si tratta di proposte che riguardano appunto diversi ambiti qualigli insegnanti specializzati nel sostegno, l’attivazione di Centri Risorse perl’Integrazione a livello territoriale, la valutazione della qualitàdell’integrazione scolastica etc.
Il volume si conclude con un ultimo sesto capitolo chedescrive lo stato della ricerca sull’integrazione scolastica, individuandotramite una tavola sintetica come i diversi temi sviluppati in questo librosono presenti anche nelle più importanti pubblicazioni sul temadell’integrazione degli ultimi trent’anni.
Segnaliamo, infine, la presenza di “box” (paragrafi) diapprofondimento su alcune tematiche che vengono trattate nella ricerca chepresentano esperienze interessanti (come il progetto “I Care”), analizzanodocumenti importanti (come l’intesa Stato-Regioni del 2008 e le linee guida delMIUR del 2009) oppure prendono in considerazione argomenti più specifici comeil rapporto fra disabilità e abbandono scolastico e il ruolo del volontariatosociale. Molto ampio anche il glossario riportato in appendice alla fine dellibro (circa una decina di pagine) che definisce il lessico fondamentalesviluppato in questi anni su questa tematiche.
In generale, questo volume della Erickson si presentacome un lavoro davvero interessante per docenti, esperti universitari di questetematiche e dirigenti, che hanno vissuto e vivono nella propria esperienzaquotidiana le potenzialità enormi della via italiana all’inclusione dei ragazzicon disabilità, ma sentono anche i problemi, che sono emersi in questi anni eche richiedono nuovi modi di intendere il rapporto dell’alunno con bisognieducativi speciali con la scuola e in generale con gli altri attori sociali.

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