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Cos’è l’off-shore

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COS’E’ L’OFF-SHORE

Off-shore: vi giunge nuovo questo termine? Se sì non preoccupatevi, perché oggi, su KULT Underground, conosceremo più da vicino questo sport che sta acquistando sempre più importanza.
Innanzitutto è bene definire cos’è e come nasce la motonautica d’altura di prima classe.
Il 6 maggio del 1956, Chris Craft, una semplice imbarcazione lignea di
9 metri, raggiungeva il traguardo a Nassau, pilotata da Dick Betram e
Sam Griffith; 160 miglia percorse alla velocità media di 17 nodi. Da allora, quello che era uno sport sperimentale, divenne sempre più competitivo e sempre più all’avanguardia, raggiungendo, nel corso degli anni, oltre 200 chilometri orari.
Ad ogni stagione, le scuderie di ciascun team lavorano saldamente per poter partecipare al campionato mondiale che si suddivide in nove prove, dislocate in svariate parti del mondo.
Come ogni attività sportiva, l’Off-shore possiede un proprio regolamento che ora spiegheremo.
Per prima regola, ogni pilota deve ottenere, annualmente, la superlicenza, rilasciata dall’Unione Internazionale della Motonautica.
Occorre dimostrare, in piscina o in mare aperto, di saper uscire dall’abitacolo dell’imbarcazione, in caso di ribaltamento. Questa prova viene denominata Turtle Test, e per poterla superare, è inutile dirvi che un passato agonistico è il minimo indispensabile.
Ogni imbarcazione deve inoltre possedere abitacoli rinforzati, con misure predefinite dai giudici di gara: anche solo una minima disobbedienza, potrebbe portare alla squalifica. Per continuare, tutti gli scafi devono avere i serbatoi in zone separate rispetto ai piloti e, in caso di incidente, tutta la struttura ha l’obbligo di essere inaffondabile. Riguardo ai motori ed alle caratteristiche degli scafi, ci soffermeremo nel prossimo paragrafo, dove ci caleremo più in campo tecnico che regolamentare.
Tornando alla prudenza, i piloti sono obbligati a condurre l’imbarcazione muniti di cinture di sicurezza, fissate ai sedili omologati in almeno cinque punti. Prima della partenza, i protagonisti del gran premio devono superare una visita medica ed indossare tute antincendio, caschi e giubbetti di salvataggio.
Passiamo ora alla gara vera e propria: lo schieramento iniziale è dato dalla Pole Position, effettuata il giorno prima della prova, su di un chilometro lanciato e dopo un miglio di rincorsa. Ogni squadra, può compiere fino a due prove ed il miglior tempo, diventa definitivo.
Nonostante l’Off-shore venga chiamato “la Formula 1 marina”, sono assegnati punti anche a seconda dei risultati ottenuti durante la Pole
Position:

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20 al primo

15 al secondo

12 al terzo

9 al quarto

7 al quinto

5 al sesto

4 al settimo

3 all’ottavo

2 al nono

1 all’ultimo

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Generosi vero? Il giorno successivo, ossia la Domenica, ogni scafo si dispone in un’area delimitata ed incomincia a ruotare attorno ad una boa ed alla barca starter: quella che funge da semaforo. Prima della partenza, viene bruciato un fumogeno arancione, così che i motoscafi possano allinearsi dietro alla barca starter, o starter boat, per sembrare del mestiere. A procedura compiuta, una bandiera gialla indica ai concorrenti che possono incrementare la velocità e seguire la già nota starter boat, fino ad aspettare la bandiera verde, che ufficializza l’inizio della gara.
Durante la corsa, in caso di incidente, la “vettura” più vicina ha l’obbligo di prestare soccorso per non far ritirare la superlicenza ai suoi piloti. Il team svantaggiato dal regolamento comunque, manterrà la posizione che aveva prima di soccorrere gli avversari.
Dopo un percorso compreso tra le 130 e le 140 miglia nautiche e tra 6 e 10 giri, si può finalmente tagliare il traguardo, in genere dopo un’ora di competizione. Anche chi non avrà completato tutti i giri prefissati, verrà classificato in coda alla scaletta finale, a condizione che abbia percorso almeno il 70% del tragitto.
Successivamente, si può passare all’assegnazione dei punti e dei premi:

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30 al primo

18 al secondo

12 al terzo

9 al quarto

6 al quinto

5 al sesto

4 al settimo

3 all’ottavo

2 al nono

1 al decimo

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Il montepremi per ogni Gran Premio è di 50 mila dollari e viene suddiviso in base a più condizioni:

* 4.750$ da dividere tra i primi 10 equipaggi della Pole Position.
* 19.250$ agli equipaggi arrivati nelle prime 5 posizioni dopo il

primo giro, metà corsa e arrivo.

* 1.500$ per ogni barca partita.

Il rimanente, ossia 25.500 dollari, vengono sommati al bottino da regalare, al termine del Campionato, in base ai punti ottenuti nel corso della stagione.
Adesso che siete stati contagiati dal mondo dell’Off-shore, potrete cambiare pagina e scoprire i costi e le caratteristiche delle potenti imbarcazioni, nel caso aveste intenzione di fare un nuovo acquisto.

Marco Cristiani

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