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Paper Dungeons

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gioco per 1-8 persone
Autore: Leandro Pires
Editore: dV Giochi (www.dvgiochi.com)

Il nome di questo gioco ci riporta ad un tema ormai classico: l’esplorazione di un dungeon da parte di un gruppo di avventurieri (guerriero, mago, chierico e ladro) alla ricerca di tesori (e i conseguenti combattimenti con i mostri che li difendono), mentre la parola “carta” ci ricorda che il tutto avviene con la meccanica del “roll and write”, infatti si lanciano dei dadi e si utilizzano i risultati scrivendoli su una scheda cartacea per indicare vari effetti che si possono attivare per fare combinazioni, con lo scopo di ottenere il maggior numeri di punti; in pratica una evoluzione del classico Yahtzee. Tra parentesi il sottotitolo del gioco è “Eroi… sulla carta”, mentre in inglese è “A dungeon scrawler game”, un gioco di parole tra “crawler” (dalla tipologia di giochi “dungeon crawler”) e “scrawl”, ovvero scarabocchiare. La dV Giochi ha pubblicato un’edizione in italiano di questo gioco, che in origine era stato pubblicato da una casa editrice brasiliana (stessa nazionalità dell’autore), proseguendo la sua linea di giochi adatti a tutta la famiglia, infatti ci troviamo davanti ad un gioco tutto sommato semplice, e che ci permette di giocare in tante persone con tempi comunque ridotti, dato che tutte le azioni vengono svolte contemporaneamente (e otto non è un limite invalicabile, basta reperire altre matite, anche se potrebbe risultare difficoltoso far vedere bene i dadi a tutti i giocatori); l’interazione è infatti ridotta al minimo, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta…
La scatola è di dimensioni medio-piccole (quadrata) e contiene:
-un blocco di schede di gioco,
-vari mazzi di carte,
-sei dadi a sei facce non standard,
-otto matite,
-il regolamento (in italiano).
I materiali sono di buona qualità, le carte sono ben illustrate, e non andranno mischiate spesso, per cui si può anche non imbustarle; i dadi sono belli grossi (purtroppo i simboli non sono incavati), per evitare che si usurino conviene lanciarli su una superficie morbida. Dato che c’è del testo sulle carte conviene giocare con la versione in italiano.
La preparazione è molto rapida, ogni giocatore riceve una scheda e una matita, poi si pesca una carta Dungeon (sul retro si può leggere una breve introduzione) e ogni giocatore dovrà riportare sulla propria scheda quanto indicato (i muri e le caselle dove si trovano i Boss). Si piazzano sul tavolo le tre carte Boss riportate sulla carta Dungeon, si pescano tre carte Missione, e ogni giocatore riceve due carte Obiettivo e due carte Potere (ne sceglierà una e scarterà l’altra). In base alla carta Obiettivo verranno contrassegnate le caselle corrispondenti all’allineamento (bianco o nero) degli eroi sulla scheda di gioco.
Una partita ha la lunghezza prefissata di otto turni, suddivisi in tre round, e al termine di ogni round (quindi al terzo, sesto ed ottavo) bisogna affrontare un Boss. In ogni turno un giocatore a caso tira i sei dadi (se si ottengono tre teschi o tre quadrifogli vanno rilanciati) e per ogni teschio uscito i giocatori dovranno subire un punto ferita, dopodiché ogni giocatore potrà utilizzare tre dadi per eseguire altrettante azioni, a scelta fra:
-Far avanzare di livello un personaggio: utilizzando un dado con il simbolo e il colore di un personaggio si può marcare la successiva casella del livello (si parte dal primo e si può arrivare al sesto); il vantaggio di farlo è che aumentano i punti vita del gruppo (di uno), se si arriva al quarto livello ogni personaggio guadagna un’abilità speciale, e si ottengono punti vittoria (uno se si arriva al sesto, e un certo numero in base al personaggio che al termine della partita avrà il livello più basso).
-Ottenere un oggetto magico: sulla scheda sono presenti otto oggetti magici, ognuno dei quali può essere ottenuto utilizzando due risultati dei dadi; questo fa ottenere punti vittoria (uno per ogni dado) e abilità speciali in base all’oggetto. Si va dalla Spada Fiammeggiante che dà +3 punti combattimento contro un Boss al Tomo della Saggezza che permette di far avanzare un personaggio di livello (e dà 3 punti vittoria), al Mantello Etereo, che permette di avanzare nel Dungeon attraverso i muri.
-Ottenere una pozione: utilizzando un dado si può creare una pozione che annulla due danni fatti al gruppo, in più se si ottengono tutte le pozioni di una riga si ottiene un bonus (indicato da un simbolo alla fine della riga).
-Muoversi nel dungeon: utilizzando un dado si può muovere il gruppo nel Dungeon (di due spazi, oppure tre se si usa un risultato Stivale), ed entrando in una stanza si devono combattere i mostri, incappare nelle trappole, e ottenere i tesori presenti. Per quanto riguarda i mostri, ognuno dei quattro (fantasmi, goblin, orchi e zombie) può essere affrontato da un personaggio specifico (se il suo livello è più basso di quello del mostro si subisce un numero di ferite pari alla differenza); le trappole infliggono un danno mentre i tesori possono essere raccolti (pozioni, oggetti magici o possibilità di avanzare di livello). In più in una stanza si possono trovare delle gemme, che possono essere raccolte ma devono essere cancellate dalle schede degli altri giocatori (a meno che questi non le abbiano raccolte nello stesso turno). Se un gruppo attraversa la stanza di un Boss nel turno in cui c’è il combattimento relativo, allora lo si dovrà affrontare, sommando il totale dei livelli dei quattro personaggi e confrontandolo con tre livelli di vittoria (si riceveranno i punti relativi). Se il gruppo non è nella stanza oppure non riesce ad arrivare al livello minimo, allora si riceverà una penalità in punti vittoria. Notare che in questo combattimento il giocatore che riesce ad infliggere il danno maggiore riceve anche un bonus.
Al termine dell’ottavo turno si totalizzano i punti vittoria ottenuti sommando:
-i punti per aver sconfitto i tre Boss,
-i punti per gli avanzamenti di livello dei personaggi,
-i punti per aver completato gli oggetti magici,
-i punti per le gemme,
-i punti per aver sconfitto i mostri,
-i punti negativi per le ferite subite,
-nove punti negativi se si è utilizzata la Resurrezione (ovvero le ferite subite hanno superato i punti ferita del gruppo),
-i punti per aver completato il proprio Obiettivo,
-i punti per aver completato le Missioni (le carte Missione vengono rimosse quando un giocatore ne completa una).
In caso di parità vince chi ha visitato più stanze nel Dungeon, e si condivide la vittoria in caso di ulteriore parità.
Oltre alla partita singola si può giocare una campagna seguendo la sequenza delle carte Dungeon indicata nel regolamento (e vince chi ha ottenuto il punteggio più alto con la somma dei punteggi delle singole partite), mentre si può giocare anche in solitario, con una modifica minima alle regole, ovvero i punti per le Missioni diminuiscono con il tempo (più tempo impiegate per conseguirle, minore sarà il punteggio) e le gemme scompaiono dopo ogni scontro con i Boss; si può valutare la propria prestazione tenendo traccia del punteggio e cercando di migliorarlo (peccato che manchi una tabellina per il confronto, ma superare i cento punti si può considerare una buona prestazione).
Alla prova del tavolo il gioco si rivela molto immediato: infatti bastano alcuni turni per prendere la mano con tutta la simbologia e procedere spediti nella partita, il fatto di avere davanti a sé la conformazione del Dungeon permette di fare un minino di pianificazione e impostare una strategia, studiando la strada migliore per affrontare in successione i tre Boss, migliorando i personaggi e raccogliendo i potenziamenti necessari per massimizzare il proprio punteggio. Notare che il lancio dei dadi determina le possibili mosse, ma non l’esito dei combattimenti contro i mostri e contro i Boss, che possono essere pianificati fino all’ultimo punto ferita. E notare anche che l’interazione è davvero ridotta: le gemme sono l’unico reale punto di contatto tra i diversi Dungeon dei giocatori e dato che valgono molti punti conviene cercare di capire in quali turni gli altri giocatori riusciranno a prenderle e quindi portarcele via (il bonus per chi sconfigge il Boss ha un impatto minore sulla partita), fattore che rende questo gioco molto adatto a chi non apprezza molto il confronto diretto (e anche molto adatto al gioco in solitario).
Una partita dura al massimo mezz’ora, per cui si possono anche giocare più partite e totalizzare i punti per dichiarare un vincitore della serata; la presenza della versione in italiano lo rende un gioco adatto a tutta la famiglia (anche quando è numerosa), anche perché, caso più unico che raro per un gioco basato sull’esplorazione dei Dungeon, è impossibile che un personaggio soccomba.
In conclusione, si tratta di un gioco che implementa il meccanismo del “lancia e scrivi” in un modo tutto sommato originale, che si presta ad essere espanso con nuove avventure (magari strutturate in una modalità campagna), ma che comunque presenta già una discreta varietà di situazioni con il gioco base. Tra parentesi, nella scatola trovate cento schede, per cui il gioco ha una “durata” limitata: se lo giocate molto, tenete scanner e stampante (o fotocopiatrice) a portata di mano.

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