KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Il Dinosauro E I Manichini

7 min read
(Andrea Campostrini)
 
Il Dinosauro e i Manichini è un progetto nato nell’autunno del 2016 da Andrea Campostrini che in seguito allo scioglimento del gruppo di cui faceva parte, Nom De Plume, decide di continuare a dar vita ai suoi testi e musiche. Andrea, manichino anch’esso come altri amici che nel tempo si prestano alla collaborazione, tra questi Alessandro Bussola, tra i più presenti. Insieme cominciano a creare una band composta da chiunque porti idee buone. Andrea realizza i suoi brani suonando spesso da solo ma ci tiene a dire che Il Dinosauro e I Manichini sono sempre una band perché risultato di un percorso umano e musicale con le persone incontrate nell’arco degli anni. Il nome nasce da una suggestione in cui tutti siamo come manichini, sempre in vetrina tra like, opulenza e benessere fittizio e a volte ci voltiamo indietro a guardare le origini con la voglia di tornare a vivere realmente una vita più pratica, all’essere esseri preistorici e voler isolarci in tutto ciò in un contesto più terreno  e offrendo dei contenuti come la musica. I testi sono così, terreni, nel vero senso della parola nati dalla terra alla quale Andrea è molto affezzionato, grazie al suo lavoro e parlano di cose semplici di vita vissuta tra amici amori natura e situazioni.
Lo stile è particolare, lo strumento di formazione del cantautore veronese è la batteria e solo in seguito si avvicina alla chitarra, mantenendo sempre quell’approccio e quella visione ritmica e percussiva.
Il progetto di Andrea prosegue così e prende forma, e intraprende una collaborazione con New Model label per la realizzazione del suo album di esordio, in collaborazione con il produttore Alberto Nemo e altri manichini che gli girano attorno.
 
 
Il dinosauro e i manichini / L’intimità delle stelle / acdc / Mario mio / Poco dopo del 2000 / Comunque il sole tramonterà / Bagamoyo / Valentina / Amo e odio / Croci / Chiara / Nei campi di granoturco
 
Intervista
 
Davide
Ciao Andrea. Andiamo da subito un po’ più indietro. Da quali bisogni tuoi personali nasce il tuo percorso di autore? E perché in particolare hai scelto la musica e la forma canzone?
 
Andrea
Mah sinceramente la musica mi appassiona fin da piccolo nelle varie sue forme e in tutti i suoi generi, non posso dire di essere nato cantando o di aver avuto sempre questa vocazione innata come alcuni che escono dal grembo cantando, ma ho cominciato a mettere parole in musica più per un esigenza di dar senso a molti scritti che negli anni si accumulavano in sala prove, sin dalle prime mezze scopiazzate e gestione delle rime alla “sole cuore e amore” a una forma di scrittura un pò più mia. La forma canzone perchè è più libera da dogmi grammaticali, la disposizione dello scritto non deve essere perfettamente giusta come ad esempio un libro. In sostanza ho scelto la canzone perchè in lettere ero una sega.
 
Davide
Quali i passaggi e le esperienze più formative?
 
Andrea
Il primo approccio alla musica è stato quello del djing anche se non la considero un’esperienza musicale se non altro però mi sono fatto un sacco di bagaglio musicale della prima musica elettronica, mi piacevano un sacco fat boy slim, moby, afrika bambaataa, daft punk e così via, poi in un percorso binario ho affiancato il suono della batteria prima da autodidatta poì con qualche maestro e banda del paese con cui ho approfondito teoria e altre percussioni facendo già parte di un gruppetto rock del paese cominciando le prime esperienze nei baretti limitrofi a dove vivevamo. Poi ho cominciato a scrivere aiutantomi con una chitarra in maniera molto rudimentale e mantenendo però il fattore ritmico utilizzando la batteria con i piedi nei primi live, prossimamente se le condizioni lo permetteranno comincerò a mettere sù una band per offrire qualcosa in più live.
 
Davide
Come nascono invece queste tue prime dodici canzoni, intorno a quale tuo momento della tua storia personale e nondimeno della nostra attuale storia sociale?
 
Andrea
Nasce proprio quando al termine del percorso con i Goodhill (la classica boyband di paese che ti dicevo) cominciavo a farmi incuriosire dalla chitarra, strumento davvero eccezionale se pensi che puoi usarla in maniera melodica, ritmica e percussiva, premesso che non mi sento un chitarrista nel rispetto di chi l’ha studiata veramente ma mi ha permesso di dare sfogo a parecchie idee e così cominciavano a nascere canzoni. Mi fa anche piacere spiegare che queste prime dodici canzoni non sono frutto di un “dobbiamo fare un disco quindi gonfia” ma anzi di una scrematura di un bel pò di materiale, erano 16 all’inizio della preproduzione quindi il disco è quasi venuto da sè valutando quelle che secondo noi si esprimevano al meglio.
 
Davide
Ci presenti i diversi musicisti presenti nel disco?
 
Andrea
Nel disco hanno suonato con me Alessandro Bussola che con la sua chitarra mi accompagna dai tempi dei Goodhill poi con il basso nell’ep con i Nom de plume e incoraggiatore del progetto “il dinosauro e i manichini”, poì Alberto Nemo ha fatto testiere, cori, chitarre elettriche e bassi, Alberto Masetto il basso in “chiara” e Enrico Bellaro ha fatto il basso in “croci” e ha mixato il disco, Lorenzo Garofalo in arte Ulula ha cantato con me in “comunque il sole tramonterà”.
 
Davide
Alberto Nemo – da me intervistato un paio di volte in passato e di recente approdato a The Voice 2019 – ha registrato e vi ha suonato diversi strumenti… Suoi anche alcuni cori. Come è nato questo incontro e qual è stato il suo apporto in questo tuo lavoro, piuttosto distante dalle cose che è solito fare lui (definite da qualcuno “esoteriche”)?
 
Andrea
Alberto l’ho conosciuto in seguito ad un paio di cene dove c’era anche Govind di Newmodellabel, l’etichetta per cui è uscito il disco. Ci siamo trovati proprio per decidere se prendere la strada del disco insieme, con la scusa che Alberto ha anche uno studio a Rovigo avevo un posto dove potevamo strimpellare un pò senza far conto delle ore come succede in altri studi. Lui mi è stato molto d’aiuto a livello tecnico con molti strumenti, poi come dici tu facciamo cose diverse abitualmente quindi è stato un rapporto di amore e odio, incontro e scontro con tutte le conseguenze del fatto tra negative e positive.
 
Davide
Qual è il potere che cerchi nella musica e attraverso la musica, e certo anche la parola, il canto, la voce?
 
Andrea
La musica per me è uno sfogo, a volte un esigenza, non forzo le cose, non mi sento di dover scrivere per forza per correre a fare un altro disco, quello che mi viene naturale faccio, in maniera molto istintiva a volte anche tirandomi la zappa sul piede magari di fronte a chi vorrebbe super produzioni, di certo non credo sia un pregio ma voglio vivere la mia passione con assoluta libertà, del resto credo che l’importante sia non riuscire mai, è forse quello che ti fa rincorrere sempre quel qualcosa in più.
 
Davide
Achim Von Arnim scrisse, ne “Il manichino tragico” che vi sono caratteri che credono di poter trionfare del mondo ed impossessarsene, e vi sono invece altre poche ma nobilissime anime che preferiscono rinunciarvi e distaccarsene. Tu che tipo di carattere o anima sei?
 
Andrea
Io credo che ognuno si debba creare il proprio mondo dove essere realizzato, quindi padrone del suo vivere e non esserne succube, poi questo “mondo proprio” diciamo va a interfacciarsi con quello reale. Io voglio impossessarmi di quello che è il mio mondo e così facendo poi con questa palla di vetro posso allontanarmi dal mondo reale che non mi piace o starne al centro, filtrare solo quello che mi fa stare bene ma pur essendo a conoscenza di tutto il marciume che c’è provandolo e toccandolo con mano lo stesso. Quiendi ecco tra le due forse la mia è una strada a metà via, di certo non mi sento in diritto di trionfare sul mondo ma così facendo mi creo una succursale dove avere un mio spazio diciamo.
 
Davide
Qual è il tuo dinosauro preferito?
 
Andrea
Il brachiosauro, è il gigante buono per eccellenza.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Andrea
Seguirà sicuramente altra musica, non so in che forma, ovviamente c’è la voglia di alzare l’asticella e crescere dal punto di vista del live e delle registrazioni.
 
Davide
Grazie e à suivre…

Commenta