KULT Underground

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Intervista con Gabriele Bellini

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Qua’ Rock Records presenta il nuovo lavoro di Gabriele Bellini dal titolo “2018 – D.C Definitive Collection”: il risultato di una accurata selezione dei brani estratti unicamente dalla propria discografia solista, prodotti nel corso degli ultimi 15 anni dall’autore stesso, con incluso l’inedito singolo “The journey begins” proprio in apertura del disco.
 
Video (The journey begins)
 
Intervista
 
 
Davide 
Ciao Gabriele e ben ritrovato sulle pagine di Kult Underground. Prima di tutto, perché hai sentito il bisogno di organizzare una antologia?
 
Gabriele
Ciao Davide e ben felice di essere ancora una volta qui. Ho puntato a questo tipo di album per due precisi motivi, il primo è stato quello di voler realizzare una raccolta particolare che non suonasse però come la solita compilation, ma più come l’album completo che avrei da sempre voluto realizzare da solista. Il secondo riguarda semplicemente l’idea di voler chiudere nel migliore dei modi un ciclo per aprirne uno nuovo.
 
Davide
Se è vero che ogni figlio è bello per sua madre, o per suo padre, quali criteri o parametri hai utilizzato per scegliere i brani qui raccolti?
 
Gabriele
Di tentativi ne ho fatti tanti e tutti più o meno decisamente validi, poi ha vinto la parte più profonda di me ed ho optato per una scaletta che a prescindere da i vari legami e affetti che ho sempre avuto per determinati brani, rappresentasse più l’idea di un lungo viaggio e che oltre a me stesso, si prestasse in un certo modo anche alle più svariate interpretazioni.
 
Davide
“The journey begins”, che introduce questo viaggio a ritroso nelle tue produzioni, è l’unico inedito. Come guarda il Gabriele Bellini del 2018 d.C. al Gabriele Bellini del passato?
 
Gabriele
The Journey Begins, oltre ad essere l’unico inedito è anche stato pensato per essere un po’ il singolo trainante dell’intero album. Un brano che parla musicalmente sia di un viaggio introspettivo con inclusa la nascita di mio figlio, ma che vuole allo stesso tempo essere una sorta di anticipazione di quello che sarà il nuovo ciclo, il nuovo percorso.
 
Davide
A proposito di viaggi nel tempo, si potesse farne, verso quali epoche e luoghi o storie più ti piacerebbe viaggiare e quali incontri vorresti farvi?
 
Gabriele
Su una bellissima domanda del genere, mi potrei veramente dilungare ad oltranza, visto anche che sono da sempre un appassionato incallito sia di storia che di fantascienza. Sintetizzando, si andrebbe dall’Egitto di Tut, passando da Cleopatra e la Roma di Cesare, attraversando gran parte del Medioevo, dirigendosi verso la scoperta delle Americhe, degli Indiani e dei Maya, curiosando con la Rivoluzione Francese e Napoleone, fino ad arrivare alla Resistenza, Woodstock, i primi viaggi spaziali e perché no il teletrasporto. Ma se dovessi veramente scegliere e non solo per fascino, sceglierei su tutti di catapultarmi nel periodo storico del Rinascimento, anche perché credo fortemente nell’estremo bisogno ed esigenza di un nuovo Rinascimento per i nostri tempi attuali e lo vedo addirittura come unico sbocco, unica cura. Leonardo Da Vinci e Michelangelo, sarebbero senza ombra di dubbio i personaggi che vorrei incontrare di quel favoloso periodo.
 
Davide
Nella raccolta è presente anche qualche remix. In che modo hai ri-modificato queste tracce e perché hai voluto una versione alternativa?
 
Gabriele
Erano versioni inedite rimaste nel cassetto e a mio giudizio avrebbero meritato comunque di essere pubblicate a prescindere. Oltretutto in questa veste speciale, si sarebbero sposate ancor di più all’idea e all’interezza del progetto e dopo un accurato trattamento di remix, così è stato.
 
Davide
Se il disco riporta la data attuale adottata dal mondo cristiano, quindi il punto nel quale hai voluto fare una sintesi della tua attività musicale, qual è stato per te l’anno 0?
 
Gabriele
Ho semplicemente voluto giocare un po’ sul titolo, con una sorta di metafora che poi suonasse anche bene. Alla fine, D. C. Non sono altro che le iniziali di “Definitive Collection”.
Sinceramente di anni 0 per quanto mi riguarda ce ne sono stati diversi, visti anche i tanti progetti ai quali ho aderito in tutta la carriera. Ma se devo menzionare quelli più significativi, sono il 1984 l’anno in cui sono nati gli Hyaena e il 2006 quando con “Primo Acustico Shock Elettrico” ho iniziato la mia avventura anche come solista.
 
Davide
Cosa bolle in pentola Qua’ Rock records? Quali altre novità ci segnali e quali sono in arrivo?
 
Gabriele
Con Quarock Records, già da alcuni anni, abbiamo deciso di adottare una politica diversa per le produzioni, sia per quanto riguarda la selezione, oggi molto più accurata, sia per qualità e tipologia di proposta artistica, che per la disponibilità ad una collaborazione che possa partire preferibilmente fino da una preproduzione. Con questo sistema è vero che si possono un po’ allungare le tempistiche ma è altrettanto vero che possiamo davvero curare al meglio, nei minimi dettagli e in perfetta sintonia con la band o con l’artista singolo tutta la lavorazione di un dico. Così come siamo molto favorevoli anche a situazioni più decisamente live, un metodo old style che vogliamo assolutamente rivalutare proprio per contribuire maggiormente nel rialzare il livello “reale” sia qualitativo che artistico in generale e devo dire che le cose anche sotto questo aspetto, stanno finalmente iniziando a girare molto bene.
Le uscite più imminenti saranno: per gennaio del nuovo anno, il debut album solista di Capitani (ex Graves Of Nosgoth) e nella primavera/estate dello stesso anno I Mess Excess con From Another Worlds (part 2) secondo ed ultimo capitolo del loro concept iniziato nel 2017.
In realtà bolle molto altro in pentola… basta solo restare sintonizzati!
 
Davide
Perché credere nella musica?
 
Gabriele
Perché la musica non è solo la forma d’arte più completa e più antica del mondo. Perché la musica è uno dei poteri più preziosi dell’umanità. Perché la musica non ha fine. Perché la musica è eterna.
 
Davide
Grazie e à suivre…

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