KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Fraulein Rottenmeir

6 min read
 
La Signorina Rottenmeier è nata nel gennaio del 2008 nel cuore della Valcamonica, in provincia di Brescia. Tra EP registrati in casa e concerti il gruppo inizia ad imporsi sulla scena musicale bresciana con un pop punk basato su basso, batteria e voce. Nel 2010 arriva la svolta decisiva per il suono della band, che aggiunge alla struttura originaria un collage di suoni elettronici grezzi e caratteristici. Dopo un mese in Friuli, tra il GM House Recording (Prozac+, Sick Tamburo) ed il Mushroom Studio (Amari, Tre Allegri Ragazzi Morti), viene dato alla luce Elettronica Maccheronica, il vero album d’esordio, uscito nel 2011. Prodotto da Gian Maria Accusani (padre di Prozac+ e Sick Tamburo) Elettronica Maccheronica è un mix di melodia pop, ritmi dance, attitudine punk e teatralità. La promozione del disco, distribuito da Self e in vendita su iTunes, è accompagnata da tre video: Dancefloor, Ornella TVB (in compagnia del gruppo hip-hop Italian Farmer) e Lacrime in Tangenziale. Sul canale Youtube dei Rottenmeier è stato anche pubblicato Elettronica Maccheronica in Sincronia Transpaziale, un live sperimentale suonato dai componenti del gruppo in tre luoghi diversi contemporaneamente: un furgone in movimento, una stazione di rifornimento e un mercato di paese, tra passanti in bilico tra la sorpresa e lo spavento. Il 2014 è l’anno del ritorno. Rottami viene anticipato dalla preview Morta Maria, in download gratuito su Bandcamp, e dai signoli Rumore e I Nostri Nomi. Rottami è un lavoro ispirato al movimento, al concetto di reazione.“Il titolo descrive lo stato d’animo in cui ci troviamo in questo momento, descrive come ci si sente ad essere dei trentenni nell’Italia della crisi. Il tema principale però è reagire, guardare in faccia la situazione, alzarsi e muoversi per uscirne.” (Fraulein Rottenmeier) Il disco rompe un lungo periodo di silenzio, ma riprende il percorso intrapreso con l’elettronica virando verso influenze inglesi e nordeuropee sempre però con la canzone pop italiana al centro del discorso.
È un disco molto veloce, che vuol far ballare e divertire giocando con elettronica, club music, techno, qualche velatura dubstep e urban, e, come al solito, tanto pop italiano. Il disco è prodotto da Franco Bruna, che da ruolo di batterista della band è passato a responsabile di tutte le programmazioni elettroniche.
 
Precedente intervista
Intervista
 
Davide
Ciao Fraulein Rottenmeier e ben tornati con questo secondo piacevole album. Cosa è successo dal 2011 a oggi, cioè dal precedente “Elettronica Maccheronica”, in questa odierna difficile realtà musicale?
 
F.R.
Ciao Davide e grazie per il piacevole. Dopo Elettronica Maccheronica abbiamo avuto un momento di crisi, dovuto certamente alla sempre peggiore situazione musicale italiana. Diciamo che ci siamo lasciati scoraggiare e per un po’ ci siamo persi tra ansie di prestazione e pessimismi cosmici. Poi, di getto, qualcosa è cambiato e abbiamo ricominciato a produrre tanto, tantissimo, e serenamente. Tanto è vero che molte cose devono ancora essere pubblicate…
 
Davide
Le canzoni di “Rottami”, nei testi, mi sono sembrate tutte in qualche modo un invito alla reazione contro una situazione generale piuttosto deprimente e, almeno fin qui, senza una chiara via d’uscita. Quanto può aiutare la musica da questo punto di vista?
 
F.R.
I testi sono la conseguenza dello sbloccaggio di cui ti parlavo prima, quindi hanno un punto di vista costruttivo anziché distruttivo. La musica può aiutare fino a un certo punto per uscire da situazioni come quella italiana. Per permettere a qualcosa di aiutarti devi essere inizialmente predisposto a farti aiutare e in questo periodo sento che c’è sempre meno predisposizione nei confronti della musica o dell’arte in generale. Come se la capacità della gente di concentrarsi stesse diminuendo gradualmente.
 
Davide
Perché “Rottami” (suppongo umani, sottinteso)? Per estensione, è il fallimento, secondo voi, di una intera società?
 
F.R.
Ovvio! Ma una volta accettato che si è toccato il fondo si deve per forza cercare una via per risalire. Noi l’abbiamo trovata, come band, dopo aver dichiarato apertamente il nostro stato di rottami. Il mondo ti ha schiacciato, ne sei uscito distrutto, ma forse non da buttare. Il titolo è provocatorio, perché i nostri in realtà sono dei rottami vivi, che rinascono.
 
Davide
In copertina le opere di Mattia Trotta (http://www.mattiatrotta.it/) Perché questa scelta? Cosa volevate comunicare attraverso quelle sue opere?
 
F.R.
Cercavamo una sorta di androide o un robot fatto di scarti metallici. Quando abbiamo visto le opere di Mattia, che opera nella zona in cui viviamo, abbiamo subito pensato che ci fosse una forte connessione col nostro concetto. Lui utilizza il fil di ferro per creare immagini così realistiche da sembrare vive e c’è sembrato perfetto per i nostri rottami.
 
Davide
Quali sono state le vostre principali influenze per questo disco, come si discosta dal primo e come invece ne continua un discorso?
 
F.R.
Musicalmente ne è un’evoluzione abbastanza netta. Da maccheronica la nostra elettronica si sta evolvendo e sta diventando più complessa. Si tratta di un disco più maturo nelle scelte stilistiche, per certi versi meno estremo e più ballabile. Dal punto di vista testuale sono il giorno e la notte. Elettronica maccheronica era un disco pessimista, nero. Rottami è l’opposto. In tre anni il punto di vista può cambiare considerevolmente…
 
Davide
Che significato date a certe distorsioni del suono come nel finale di “Pugno sul tuo grugno” o nell’elettronica  di “Così potente”?
 
F.R.
 “Pugno sul tuo grugno” è il pezzo più rabbioso del cd. Quella distorsione è il momento più violento del disco ed è come il momento in cui prendi a schiaffi qualcuno che è in panico per scuoterlo e riportarlo alla realtà. È come dire: “Ohhhhhhhhh! Svegliati! Ce l’abbiamo proprio con te se non l’hai ancora capito!”. In “Così potente” invece volevamo creare un loop claustrofobico e allo stesso tempo piacevole perché il pezzo parla dell’amore/dipendenza da qualcuno o qualcosa.
 
Davide
Il disco si chiude con una sorta di lungo e modulato rumore bianco (che ho immaginato spegnersi gradualmente in un silenzioso “rumore nero”, quello cosiddetto del silenzio. Perché avete concluso in questo modo?
 
F.R.
Rottami per noi è stato come un’esplosione improvvisa. Il suo arrivo ci ha colto di sorpresa, ci ha travolto e lasciato storditi. Quello è il significato.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
F.R.
La domanda cade a fagiolo perché stanno per succedere molte cose. Il momento dell’esplosione improvvisa è passato, ci siamo ripresi dallo shock e ora vogliamo continuare ad approfittare di questo momento prolifico.
Rottami, quello breve e fulmineo, è ormai storia. Stiamo per farne uscire un’edizione totalmente rinnovata, su un supporto inusuale, con molti contenuti speciali come inediti, remix e video.
Ne daremo notizia ufficiale a brevissimo e poi promettiamo di pubblicare un video alla settimana da qui a dicembre. Siamo prolifici, l’avevamo detto…
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
 

Commenta