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3 e 20

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Alla piazza del Maglio, dietro l’Arsenale Militare oggi della Pace, nell’antico abitato di  Borgo Dora a Torino, si trova un suggestivo spazio quaranta metri per quaranta racchiuso dalle pareti di quattro maniche perimetrali e coperto da quattro falde a  piramide tronca. Al centro un antico maglio, prezioso reperto protoindustriale di fucinatura e stampaggio. Qui, nell’estate del 2012, si è tenuta la prima edizione di “3 e 20” pensato dagli operatori di un servizio di convivenze guidate per diversamente abili della Cooperativa Il Margine s.c.s. e organizzata insieme a operatori e utenti di altri servizi della stessa cooperativa Il Margine e di altre onlus quali le cooperative La Testarda, San Donato, Croma, Valdocco, Stranaidea, Il Sogno di una Cosa nonché associazioni e Comune di Torino (InGenio, bottega d’arti e antichi mestieri che vende oggetti fatti a mano da giovani e adulti con disabilità di diverso tipo).
L’iniziativa di creare un evento nasceva dal bisogno di rendere visibile (e sempre più visibile) il grande lavoro che quotidianamente e anno dopo anno viene svolto dalla Città di Torino, dalle cooperative sociali e dalle molte associazioni finalizzato alla qualità della vita e alla partecipazione e integrazione sociale delle persone diversamente abili nella vita di tutti i giorni, certamente, ma anche (ed è questa l’intuizione di 3e20) nella occasionalità e straordinarietà degli eventi, dei quali questi ultimi diventano co-ideatori, organizzatori e principali protagonisti all’interno di un processo durante il quale la persona sperimenta, sviluppa e accresce autostima e identità.
E poi la crisi del Welfare, dello Stato sociale, sappiamo tutti senza bisogno di ridircelo, cosa e come colpisce anzitutto. Taglio corto, ma solo perché vi invito a leggere “Storia della disabilità. Dal castigo degli dèi alla crisi del welfare” di Matteo Schianchi (Carocci Editore, 2012). Rendere visibile tanto lavoro anche per questo è utile e giusto, tanto più in una città come Torino, la cui tradizione innovativa ed esemplare di grandi opere sociali, mutualistiche e cooperativistiche, di educatori, di benefattori laici e Santi sociali (non comincio a citarne, perché ci andrebbero pagine) sopravanza ogni altra città italiana.
La prima edizione di “3 e 20” si è svolta l’anno passato dal pomeriggio a sera con i banchetti dell’usato e di molti laboratori che vendevano i prodotti creati dai signori e dalle signore ospiti e fruitori dei più disparati servizi che in città si occupano dei diversamente abili. Esemplare quello di Lessico Tessuto (www.lessicotessuto.it), una idea Cooperativa che costruisce dei percorsi di lavoro dal prodotto grezzo alla trasformazione creativa per concretizzare a proporre al pubblico le abilità manuali e intellettuali delle persone che abitano la cooperativa Il Margine, siano esse educatrici, educatori o persone disabili. Insomma, la creatività di persone “al margine” della società ispiratrice di design e di un agire sociale che produce manufatti (vestiti, borse, accessori) di alta qualità artigianali (quest’anno non a caso presente alla rassegna BY HAND nei prestigiosi ambienti di Palazzo Graneri della Roccia) e che mostrano al mondo la particolare bravura e l’ingegno di chi, nonostante lo svantaggio sociale, ha del vero talento. Un laboratorio che raccoglie socializzazione, benessere, identità e aggregazione attraverso gruppi di persone che presentano abilità e bisogni inespressi e troppo spesso inascoltati. Che è poi il senso e l’agire dei tanti laboratori presenti in città.
E poi, tornando all’edizione del 2012, erano intervenuti anche banchetti che interagivano col pubblico, come quello del gioco dell’antico Egitto, il senet, esposto dai gruppi appartamento di via Chatillon del Margine, ricostruito e insegnato e giocato in loco da e con gli ospiti del servizio. E poi uno spettacolo teatrale liberamente tratto in forma di musical dal Pinocchio di Collodi della compagnia teatrale “Tutto è possibile” ancora del Margine, fondata dalla scomparsa Karma Granieri. Un gruppo teatrale composto da volontari e diversamente abili che ogni anno propone un riadattamento di un’opera teatrale o letteraria famosa in forma di musical e che è stata più volte premiata in rassegne nazionali come quella di Rovigo, Teatro e Disabilità). E poi ancora un teatro dei burattini, le coinvolgenti danze popolari dell’Associazione Baldanza e musica dal vivo tra cui, grazie alla presenza dei Bagni Pubblici di via Agliè del consorzio di cooperative Kairòs, I Ragazzi di Via Agliè, un italiano e due magrebini con l’obiettivo comune di raccontare l'integrazione a ritmo di hip-hop, e Gli Insuperabili e Le Sorelle Diverse, coordinati dagli educatori della Cooperativa San Donato). Quest’anno si preannuncia un programma non meno intenso.
 
Davide Riccio
 
La manifestazione “3e20 in festa”, nella sua seconda edizione, è ripensata e riproposta dalla Cooperativa Il Margine, dalla Cooperativa San Donato, dalla Cooperativa La Testarda e da altre Cooperative, Associazioni, Comune di Torino che nella prima edizione vi hanno creduto, investendo pensiero ed energie.
Il primo evento del Progetto “3e20” ha visto alcune modificazioni in itinere, sia per ciò che riguarda i soggetti partecipanti sia per l’organizzazione della prima manifestazione.
Il nucleo principale della socializzazione allargata come da progetto è rimasto invariato, si è invece ampliato per quanto riguarda il numero dei soggetti espositori e la tipologia, non solo Cooperative Sociali ma anche Associazioni che operano nel mondo della disabilità e quelle radicate sul territorio della 7° Circoscrizione; è stato richiesto e ottenuto il Patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 7.
In un clima di maggiori difficoltà economiche che tutta la nostra società sta vivendo, ci sembra ancora più importante organizzare iniziative di aggregazione e di incontro/conoscenza che possano favorire lo stare insieme, il mettere in rete risorse e potenziare le collaborazioni progettuali e/o le relazioni interpersonali tra Enti e Associazioni che operano in ambito sociale.
L’esperienza maturata con la precedente edizione e la buona riuscita della manifestazione ci hanno spinto a ripresentare una seconda edizione dell’evento denominato “3e20 in festa” .
Si è così scelto, dopo un’analisi condivisa con molti membri della scorsa edizione, di ripresentare “3e20 in festa “ nella stessa cornice del “Cortile del Maglio” a Torino.
La partecipazione numerosa e molto attiva riscontrata, ci ha indotto a pensare che le diverse realtà che operano nell’ambito della disabilità possano e vogliano essere maggiormente presenti anche al di fuori dei servizi e dei centri in cui vengono svolte le attività laboratoriali. L’occasione è apparsa, quindi, propizia per esporre e promuovere i patrimoni e le risorse individuali.
Così anche quest’anno, l’evento sarà caratterizzato dall’esposizione dei diversi laboratori delle Cooperative e Associazioni partecipanti, da un mercatino del libero scambio gestito dagli utenti dei diversi servizi (convivenze guidate e gruppi appartamento) e da rappresentazioni dei laboratori teatrali e musicali.
La scelta di coinvolgere nell’evento le associazioni del quartiere e le scuole limitrofe al Cortile del Maglio è il segnale di uno sforzo ulteriore nel complesso lavoro per l’integrazione sociale.
 
Il direttivo tecnico di 3 e 20
 
Progetto 3e20 gruppo aperto su Facebook
 
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Intervista
Con Franca, Luana, Anna, Alberto.
 
Davide
Ciao. Il 7 giugno prossimo ci sarà “3 e 20 in festa” al Cortile del Maglio a Torino per il secondo anno. Ci saranno degli spettacoli?
 
Risposta
Il palco vedrà protagonisti: i percussionisti del centro diurno Libisco della coop. La Testarda; il gruppo musicale EL DUENDE della cooperativa Stranaidea, spettacolo di Burattini della Comunità La Chiocciola della coop Il Margine; dimostrazione di ju jitsu della palestra Dojo dei Ciliegi che ha sede nel Cortile del Maglio; Associazione Baldanza con coinvolgenti danze popolari; Coro della Cooperativa Zenith; Associazione Ballo Anch’io con danzatori in carrozzina; Smash hall band con lo spettacolo “Tracce sonore di ordinaria follia” della cooperativa sociale L’Arcobaleno; Gli insuperabili e le sorelle diverse della coop. San Donato e i Graffito, rock band torinese.
 
Davide
Com’è stato pensato e organizzato invece il mercatino dell’usato?
 
Risposta
La boutique dell’usato è stata organizzata raccogliendo materiale per promuovere un libero scambio, in modo da dare nuova vita a oggetti non più utilizzati dai proprietari in un ottica di rIciclo.
 
Davide
E poi numerosi banchetti che offriranno il frutto dei laboratori creativi di cooperative e associazioni, ma anche del Comune di Torino… Cosa si potrà trovare?
 
Risposta
Giochi tradizionali, rompicapi, bigiotteria, oggettistica con vario materiale (feltro, sughero, stoffa, carta di riso, carta pesta, panno, materiale di recupero, sacchetti di plastica rIciclata, legno), oggetti ricamati, manufatti di carta e ceramiche raku, lampade, vino e marmellate. E poi ci saranno anche tre mostre fotografiche.
 
Davide
Quante e quali cooperative e associazioni partecipano?
 
Risposta
Tante tante: Cooperativa Il Margine, San Donato, La Testarda, Animazione Valdocco, L’arcobaleno, Stranaidea, Il Sogno di una Cosa, Zenit, Liberitutti, Consorzio Riso, Anffas-stranaidea. Le associazioni che parteciperanno sono: Ballo anch’io, circolo progetto Oasi, Gruppo Agape, Come le Farfalle, Baldanza.
 
Davide
Com’è nata l’idea di “3 e 20” e perché? Quali obiettivi si prefigge questo evento?
 
Risposta
Il progetto 3e20 nasce nel settembre del 2011 da un gruppo di educatori professionali della Cooperativa il Margine che si sono interrogati sugli aspetti relazionali dei signori che vivono all'interno dei Servizi in Autonomia in cui lavorano.
L'interrogativo di partenza è stato: come è possibile che, nonostante tutte le occasioni offerte dal territorio per vedersi e conoscersi, i nostri signori non riescano a tessere delle relazioni durature? Pensammo così di creare degli eventi (all'inizio 3) per dare loro la possibilità di vedersi, conoscersi e con il nostro aiuto di incontrarsi ancora dopo.
Prendemmo contatto con altre cooperative  che lavorano sul territorio cittadino con stessa tipologia di utenza, le coinvolgemmo e con questi creammo un DIRETTIVO misto, fatto cioè da signori e educatori di diverse cooperative (Il Margine, La Testarda, San Donato, Il Sogno di una Cosa).
 
Davide
Come e da chi è composto il gruppo che lavora all’organizzazione di questi eventi?
 
Risposta
Il gruppo è composto da signori inseriti nei servizi in autonomia di quattro cooperative (San Donato, Il Margine, Il Sogno di una cosa, La Testarda) e da alcuni educatori di questi servizi. È stato istituito un direttivo i cui membri si ritrovano per organizzare eventi durante l’anno.
 
Davide
Non è facendo ancora tagli nel sociale, non è colpendo ancora la cooperazione sociale, la qualità dei servizi alle persone e alle famiglie, che si risolve la questione degli sprechi e delle distorsioni della spesa pubblica. Che significato ha per voi la visibilità?
 
Risposta
A volte il lavoro sociale viene percepito poco, lo si vede appena, e temiamo che, in questo momento in cui è predominante la produttività economica, possa succedere di sentir sfuggire il senso e la rilevanza di quello di cui alcune persone hanno bisogno.
In un clima di maggiori difficoltà economiche che tutta la nostra società sta vivendo, ci sembra ancora più importante organizzare iniziative di aggregazione e di incontro/conoscenza che possano favorire le collaborazioni progettuali e/o le relazioni interpersonali tra Enti e Associazioni che operano in ambito sociale.
 
Davide
Perché sono importanti i laboratori creativi per i disabili e che significato ha secondo voi il poter mostrare o anche vendere questi prodotti?
 
Risposta
Il mostrare quello che le persone producono significa mettere in risalto le capacità peculiari che ogni individuo possiede; mostrare quanto prodotto è il riconoscimento dell’impegno e dell’espressione che sottendono all’oggetto in sé.
In più esperienze diverse, con persone diverse, portano ricchezza culturale che produce, a lungo termine, benessere sociale.
La partecipazione numerosa e molto attiva riscontrata, ci ha indotto a pensare che le diverse realtà che operano nell’ambito della disabilità possano e vogliano essere maggiormente presenti anche al di fuori dei servizi e dei centri in cui vengono svolte le attività laboratoriali. L’occasione è apparsa, quindi, propizia per esporre e promuovere i patrimoni e le risorse individuali.
La scelta di coinvolgere nell’evento le associazioni del quartiere e le scuole limitrofe al Cortile del Maglio è il segnale di uno sforzo ulteriore nel complesso lavoro per l’integrazione sociale.
 
Davide
Perché è importante che i disabili non siano solo gli eventuali fruitori di eventi organizzati per loro, ma anche e ancor prima gli ideatori e organizzatori (o co-ideatori e co-organizzatori)?
 
Risposta
Noi pensiamo e crediamo fortemente che le persone di cui ci occupiamo debbano essere i principali attori della loro vita e, di conseguenza, cittadini attivi e responsabili delle scelte che compiono.
 
Davide
Aspettative?
 
Risposta
Da un lato vorremmo che a questa manifestazione partecipassero molte persone che apprezzino il lavoro di tutti; dall’altra che le reti relazionali che stiamo intessendo siano ancora più rinsaldate dopo questa bella esperienza vissuta e progettata in comune.
Ci aspettiamo anche che tutti i partecipanti – artisti, organizzatori, espositori e visitatori –  si possano divertire.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Risposta
Molte idee e progetti ma ancora top secret.
 
Davide
Grazie e à suivre.
 
Ancora due parole con…
 
Che importanza hanno questi eventi per rendersi visibili? Perché ha importanza questa visibilità?
 
Piero, Roberto e Giuseppe (del gruppo musicale “Gli Insuperabili e le Sorelle Diverse”).
Questi eventi hanno una grande importanza perché una parte di persone ancora ci discriminano; e quindi si cerca di sensibilizzare, di far vedere che esistiamo e ci siamo anche noi, nonostante i problemi.
C’è ogni volta un po’ di timore a stare sul palco… ma partiamo sempre ottimisti e comunque vada sarà un successo… e un’esperienza.
 
Cosa significa per voi poter pensare e organizzare degli eventi pubblici come questo in prima persona? Che significato ha tutto questo per voi?
 
Franca
Siamo un gruppo di molte persone, tutte coinvolte nell’organizzazione, anche gli educatori che grazie a Dio ci sono e che organizzano con noi e noi partecipiamo con loro. Spero più avanti ci sia un altro evento da fare, che sia più grande ancora. Adesso stiamo organizzando di portare i volantini per la città… così  almeno il pubblico verrà a vederci; spero che vengano lì al Cortile del Maglio a divertirsi.
Un significato per me è che mi ha fatto uscire dalla stanza. Veramente, perché mi sentivo sola. È importante, perché stiamo organizzando anche per le persone disabili di altre cooperative. Sono tante le cooperative e le persone disabili che bisogna avvicinare. Questo evento serve anche per fare amicizia, uscire insieme, fare cose insieme.
 
Insomma, 3 e 20 è anche un’occasione per conoscervi tra di voi, conoscervi meglio e quindi vedervi anche oltre l’evento?
Giancarlo
Sì, è iniziato un corso di fitwalking per andare in diversi parchi di Torino; ci riuniamo, è una buona passeggiata lungo le aree verdi, così tutti si divertono, scambiano anche quattro parole. Un bell’evento.
 
Che cosa è per voi 3 e 20 e cosa vi prefiggete, qual è il vostro scopo?
Massimo
È una bella esperienza per stare tutti insieme in gruppo. Lo scopo è di aiutarci uno con l’altro, di fare le cose tutti insieme, per farci conoscere. Spero che questa cosa andrà più avanti e che il progetto si possa aprire ancora di più. Comunque sarebbe bello coinvolgere anche cooperative di altre città… far venire, che so, una cooperativa di Milano… O andare noi in altre città. A me piacerebbe Roma.
Roberto
Anche a Parigi sarebbe bello andare, a Cuba… Anche a Sanremo.
 
Potrebbe quindi essere questo un ottimo spunto per la prossima terza edizione del 2014. Franca voleva chiedere invece a un educatore che cosa significhi 3 e 20. 
Biagio
Per me 3 e 20 rappresenta un esempio di come diverse realtà cooperative possono collaborare insieme. Un’esperienza molto positiva l’anno scorso, quest’anno anche  di più perché si conoscono meglio le persone e si lavora meglio. E spero sia un esempio per altre realtà cooperative, per questo brutto periodo di crisi. Riuscire ad investire delle risorse e del tempo in un evento come questo è un bel segnale.
 
 

 

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