KULT Underground

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I-GdR #76

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I-GdR #76

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Marco Giorgini

1
Apro
Marcus è già in linea.
Apro
Gli appunti si dispongono uno sotto l’altro. Nomi, qualche immagine, un paio di tracce. Ehi, dov’è finito il quaderno?
Faccio rapidamente mente locale. Ah, sì. Metto le icone sulla mappa. Ricalcolo lo stato di salute della ragazza del dottor Bellini. Dottor Bellini? No, l’operazione deve essere compiuta entro ventiquattr’ore.
No, sì, le condizioni per il momento sono stazionarie. Ma per il trapianto il momento migliore comunque è adesso.
Lancio il programma per generare le stanze e i nomi.
Iniziamo: ufficio. Ispettore. Marcus Heiller. Altri due npg.
Sei pronto, Marcus? Sappi che sei in una situazione di legno assoluto.
Apro
Litfiba
Let’s rock.

Vediamo di fare un po’ di scena…
L’ispettore capo si liscia lentamente la divisa con la destra, senza mai guardare in faccia l’accusato. L’aria è resa densa dal forte odore di sigaro del primo poliziotto.
"Marcus, spero che si renda conto che la situazione è particolarmente grave…" inizia.
E ora un po’ di robot…
Il secondo poliziotto si avvicina da dietro e si siede vicino a Marcus, con la mano sulla pistola.

Servito.
Uh… pausa troppo lunga? Ci penso io…


L’ispettore chiede un sigaro al poliziotto e l’accende. Soffia il fumo chiaro nella direzione di Marcus, ma il gesto non è tanto diretto da sembrare apertamente una sfida. Marcus sorride.

Scacco in quattro mosse.

"Suvvia ispettore" dico, inclinandomi leggermente verso di lui con fare sicuro. "non le sembra di esagerare. Sono un medico di fama internazionale. Qui per il congresso appena terminato come invitato. Ho un importante intervento da fare al più tardi domani con il Dottor Bellini, benamato esponente della vostra società…"

Scacco in tre.

"Beh, il dottor Bellini sarà anche apprezzato, ma lo sappiamo che traffica con arti bionici recuperati chissà dove… e sappiamo che è legato ai gruppetti anarchici che hanno fatto tanto casino davanti alla zona del congresso…" interviene il primo poliziotto, sorridendo.

Vediamo di aggiungere un po’ di sale sulla ferita…


"Senza scordare…" continua l’ispettore, "che altri suoi amici invece sembrano più interessati a fare a pezzi la gente, invece che a rimetterla insieme… e suppongo che non ci sia neanche bisogno di dirti di chi stiamo parlando, vero, Dottor Heiller?"


Mi sembra che sia arrivata la terza vittima… ciao Mauro. Ti servo subito2.

Scrollo le spalle, e guardo l’ispettore diritto negli occhi. "Non sono certo responsabile io per i casini che combinano i miei amici. Come le ho detto: Peter è un conoscente di vecchia data, e io mi fido ciecamente di lui. Ma forse, chissà, adesso è pericoloso come dice… come posso saperlo?"


Ok… adesso il colpo di grazia

"Mi dispiace veramente che lei non voglia collaborare con noi, Dottor Heiller… magari se lei ci dicesse veramente cosa è successo…" e qui l’ispettore tira una lenta boccata dal sigaro "potremmo considerare l’ipotesi di libertà vigilata fino al processo…"

Chiedo, stupito: "Processo per cosa?", cercando di mantenermi calmo.

Sì, sì, chiedi pure che processo… dopo tutto il casino che hai fatto…

L’ispettore ora sorride compiaciuto. Fa un altro tiro dal sigaro, e poi lo appoggia sul posacenere. "Pirta," dice rivolto al secondo poliziotto "vammi a prendere un caffè e una pasta. Grazie."
Poi ritorna con lo sguardo sul dottor Heiller e dice: "Come che processo? Quello per la morte delle tre persone sull’autoambulanza."
"O mi vuole forse far credere che non ne sa niente?" continua dopo un attimo di silenzio.
"Sa, mi piacerebbe proprio fare un confronto elettronico tra la sua voce e quella che ha chiamato in centrale per distogliere l’inseguimento dal mezzo giusto…"

Come Chiuso?
Ehi, dove cavolo sei finito?

Sempre così…

Devo rovinarli più in fretta…

Chiudo

2
Hai appena parcheggiato la moto in una zona riparata, quando ti accorgi non solo di sentire in lontananza il suo delle macchine della polizia, ma anche un rumore di passi a poca distanza da te.
La moto, devastata da quanto successo, ha fatto molta fatica a portarti lì, e non sembra essere assolutamente intenzionata a fare neanche un metro in più.
Siamo in tarda mattinata, e il cielo, appena coperto, non sembra promettere un gran che per il resto della giornata.

I passi si fanno sempre più vicini, e quando pensi che oramai vedrai apparirti alle spalle qualcuno, smettono all’improvviso.
Senti delle voci confabulare tra di loro, e l’inconfondibile scatto della sicura di una automatica.
Una imboscata!


Cosa vuoi fare?



3
Apro
Musica orientale. Il monitor nuovo diciamo che fa il suo effetto. Ma era stasera che si doveva giocare?
Mmh… sì.
Check Mail.
Ah, eccovi. ciao Fefe, ciao Marco.
Apro
Sì, sono pronto. Dunque… ero rimasto… ah, ok. Ricordo.
Avevo già parlato con l’ispettore. La mia ragazza stava un po’ meglio ma doveva essere operata… ma non c’era fretta mi sembra… o sì?
Il piatto forte, se non sbaglio, era Marcus in carcere, la Yakuza dietro a Mauro. E la testa del professore ancora da trovare.
Dici che questo crea dei casini tutti per me? Va bè, avanti. Dimmi dove sono.

Sei rimasto nel tuo piccolo laboratorio insieme alla tua ragazza, e all’altra, quella orientale, che ha appena finito di parlare con due tipi, quasi sicuramente appartenenti alla Yakuza. Non sembra che le sue parole li abbia convinti più di tanto, e sei quasi sicuro che torneranno. Il problema più importante per te, però, rimane quello dell’intervento. Hai le parti bioniche, ma da solo non sei sicuramente in grado di operare. Forse potresti provare a chiamare l’ospedale, ma dovresti spiegare molte cose. Oppure potresti provare ancora a convincere l’ispettore della indispensabilità del professor Heiller… ma non ti era sembrato molto accondiscendente.







4
Apro
Mi sa che sono un po’ in ritardo stasera.
Eccoli.
Ehi! Non aspettatemi!
Vedo che l’area di gioco è già attiva. Qualcuno mi racconta cosa sta capitando? Cosa sta capitando a chi…
Apro
Ehi, Marco, sembra che non ti stia passando un attimo…
Chiudo
Vuoi una mano? Cosa dobbiamo fare?
Scusa, sì, sì… ci sono. Ma non ero fuori gioco? No? Ma mi sembrava di essere in un posto sicuro… No, ok, dimmi tutto.

Hai appena parcheggiato la moto in una zona riparata, quando ti accorgi non solo di sentire in lontananza il suo delle macchine della polizia, ma anche un rumore di passi a poca distanza da te.
La moto, devastata da quanto successo, ha fatto molta fatica a portarti lì, e non sembra essere assolutamente intenzionata a fare neanche un metro in più.
Siamo in tarda mattinata, e il cielo, appena coperto, non sembra promettere un gran che per il resto della giornata.

I passi si fanno sempre più vicini, e quando pensi che oramai vedrai apparirti alle spalle qualcuno, smettono all’improvviso.
Senti delle voci confabulare tra di loro, e l’inconfondibile scatto della sicura di una automatica.
Una imboscata!



5
Apro.
Ehi? C’è nessuno?
Tortellini. Non sono molto cyberpunk, ma non posso proprio dire di avere sapore di chili in bocca, stasera… e penso anche che sia meglio così. Anche il monitor sembra preferire.
Mmh. Nessuno in linea. Possibile? A quest’ora.
Apro.
E’ sempre un po’ un’angoscia rovistare nella cartella documenti in cerca di qualche ispirazioni. Sotto Bozze ho la traccia per ventidue racconti, e per un unico grande racconto alla Dick. Ma mi servirebbe qualcosa di più… chessò… di più…
Ah, ecco il primo. Ciao Fefe.
Chiudo le bozze. Chissà che a macerare non si autocompletino.
Sai dov’è Max?
Dov’eravamo rimasti?
Ah, sì, io ero in un carcere di Praga. Mi ero – stupidamente – costituito. Oh meglio… ehi, sì, lo so che mi sarebbero venuti a cercare… sennò col cazzo che mi costituivo… insomma, sono vestito da Dio, sono americano, anche se ho un nome tedesco – eh eh – ho soldi… vuoi che non mi mollino, ‘sti bastardi?
Apro
U2 – Sunday bloody sunday.
Lasciamola andare.
Ehi… sì sì, ci sono, non mi sono perso… e gli altri arrivano o no?
Beh, intanto dimmi cosa sto facendo.

L’ispettore capo si liscia lentamente la divisa con la destra, senza mai guardare in faccia l’accusato. L’aria è resa densa dal forte odore di sigaro del primo poliziotto.
"Marcus, spero che si renda conto che la situazione è particolarmente grave…" inizia.
Il secondo poliziotto si avvicina da dietro e si siede vicino a Marcus, con la mano sulla pistola.


Mmh. Penso in fretta. Cerco di ricordare cosa ho detto e fatto l’ultima volta.
Apro
Ho solo pochi appunti. Qualche nome.
Chiudo

L’ispettore chiede un sigaro al poliziotto e l’accende. Soffia il fumo chiaro nella direzione di Marcus, ma il gesto non è tanto diretto da sembrare apertamente una sfida. Marcus sorride.

Ok. Andiamo.
"Suvvia ispettore" dico, inclinandomi leggermente verso di lui con fare sicuro. "non le sembra di esagerare. Sono un medico di fama internazionale. Qui per il congresso appena terminato come invitato. Ho un importante intervento da fare al più tardi domani con il Dottor Bellini, benamato esponente della vostra società…"

"Beh, il dottor Bellini sarà anche apprezzato, ma lo sappiamo che traffica con arti bionici recuperati chissà dove… e sappiamo che è legato ai gruppetti anarchici che hanno fatto tanto casino davanti alla zona del congresso…" interviene il primo poliziotto, sorridendo.
"Senza scordare…" continua l’ispettore, "che altri suoi amici invece sembrano più interessati a fare a pezzi la gente, invece che a rimetterla insieme."


E’ apparso anche l’avatar di Mauro sullo schermo. Spero che a lui le cose stiano andando meglio. E che magari ci saltino fuori a darmi una mano.

"…e suppongo che non ci sia neanche bisogno di dirti di chi stiamo parlando, vero, Dottor Heiller?"

Apro.
Peter. Ho anche qualche suo appunto. Sono stato ancor più stupido a cercare di fare da garante per riavere la sua pistola.
Tu che dici Mauro? Mauro?
Chiudo.

Scrollo le spalle, e guardo l’ispettore diritto negli occhi. "Non sono certo responsabile io per i casini che combinano i miei amici. Come le ho detto: Peter è un conoscente di vecchia data, e io mi fido ciecamente di lui. Ma forse, chissà, adesso è pericoloso come dice… come posso saperlo?"


"Mi dispiace veramente che lei non voglia collaborare con noi, Dottor Heiller… magari se lei ci dicesse veramente cosa è successo…" e qui l’ispettore tira una lenta boccata dal sigaro "potremmo considerare l’ipotesi di libertà vigilata fino al processo…"

Che processo? Ehi? Ma siamo matti… Fefe, spero che tu stia scherzando… processo per cosa?

Chiedo, stupito: "Processo per cosa?", cercando di mantenermi calmo.


L’ispettore ora sorride compiaciuto. Fa un altro tiro dal sigaro, e poi lo appoggia sul posacenere. "Pirta," dice rivolto al secondo poliziotto "vammi a prendere un caffè e una pasta. Grazie."
Poi ritorna con lo sguardo sul dottor Heiller e dice: "Come che processo? Quello per la morte delle tre persone sull’autoambulanza."
"O mi vuole forse far credere che non ne sa niente?" continua dopo un attimo di silenzio.
"Sa, mi piacerebbe proprio fare un confronto elettronico tra la sua voce e quella che ha chiamato in centrale per distogliere l’inseguimento dal mezzo giusto…"

Merda. Sono cotto come l’ultimo dei popcorn in un sacchetto da duemila lire.

Chiudo.

Lo so che è un po’ da vigliacchi prendersi tempo così… ehi, il mio avatar è in carcere e ho/ha fatto tante cazzate che sarà veramente dura tirarlo fuori senza danni…

Magari cambiamo avventura…

Yep

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