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Dante e la tartaruga – Vincenzo Spinelli

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(Casa Editrice Il Seme Bianco).

Casa Editrice: Il Seme Bianco
Collana: Magnolia
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 127
Prezzo: 12,90 €

“Dante e la tartaruga” di Vincenzo Spinelli è un romanzo caratterizzato da uno stile fresco e originale, che racconta un’appassionante vicenda in cui si può trovare suspense, divertimento e anche situazioni paradossali e grottesche. L’autore presenta una storia ricca di citazioni letterarie e di riferimenti a scrittori del passato che nell’opera diventano ispiratori e complici delle azioni scellerate del protagonista. Dante vive, o meglio sopravvive, con la sua fidanzata Elena nella loro modesta casa nella periferia bolognese. Mentre Elena fa le pulizie in casa della signora Scalpini, una donna anziana acida e piena di odio e rancore verso il mondo, Dante trascorre le sue giornate cercando di scrivere il suo capolavoro, alternando momenti in cui si sente baciato dalla musa della scrittura come i suoi eroi letterari e altri in cui si sente un fallito – «Questa volta si accorgeranno di me, me lo sento, la mia opera “Nella mente di un pervertito qualunque” non può passare inosservata, ma anche tutte le altre volte ho pensato lo stesso, quindi meglio non sbilanciarmi». Dante è autoironico e anticonformista; è anche un uomo pieno di ombre, cinico, opportunista e, bisogna ammetterlo, anche un po’ volgare. Lo scrittore lo caratterizza con attenzione, mettendo il lettore nella condizione di trovarsi in un limbo, in cui non riesce a decidersi se ama il protagonista o se proprio non può tollerarlo. Sono i personaggi meglio riusciti quelli che riescono a rimanere al confine tra luce e oscurità, che suscitano emozioni complesse, positive e negative, e che, benché compiano le azioni più meschine, continuano a calamitare l’attenzione. Non c’è quindi da meravigliarsi che si provi simpatia per Dante anche quando decide di uccidere la signora Scalpini per prendersi la sua eredità, accogliendo un consiglio del saggio Socrate – che gli appare davanti agli occhi come già fanno personalità come Fedor Dostoevskij, Edgar Allan Poe, Mark Twain o Luigi Pirandello. Dante si persuade che sia la cosa giusta da fare, e si convince che il bene e il male, connaturati nell’essere umano, nella sua situazione debbano andare a braccetto: la morte violenta dell’anziana donna porterà infatti tanta felicità alla coppia sfortunata, e per lui questa è una sufficiente motivazione ad agire. Vincenzo Spinelli racconta quindi dei preparativi della coppia per attuare il folle piano, mentre ci mostra i deliri di Dante, intento a parlare come se niente fosse con i suoi autori preferiti (e defunti) e a scrivere fiumi di parole sperando, un giorno, di essere accolto tra di loro.

Contatti
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