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RRR

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gioco per due persone
Autore: Seiji Kanai e Hayato Kisaragi
Editore: XVgames (www.xvgames.it)

Il curioso nome di questo gioco è in realtà una sigla, ovvero Regality vs. Religion: Revolution (tradotto: Regalità contro Religione: Rivoluzione) ed è la versione evoluta (o meglio, rivoluzionata) di un altro gioco, dal nome poco sorprendente di “RR” (si può intuire per cosa stiano queste iniziali). La trama è molto semplice: i due giocatori sono rispettivamente il Re e il Papa di un regno vagamente fantasy, ad entrambi è stato annunciato “da un uccellino” che era il prescelto per governare quelle terre, e quindi è facile capire che questa divergenza di vedute può essere risolta solo con un confronto diretto.
Questo gioco rientra nella categoria dei giochi “minimalisti” di stampo giapponese (“RR” è formato solo da quindici carte), ed infatti oltre agli autori (Seiji Kanai è anche l’autore di “Love Letter”) anche l’editore originale arriva dal Sol Levante, ma fortunatamente la nostrana XVgames ha tradotto questo gioco in italiano, permettendoci di poterlo giocare senza problemi (più che altro di reperibilità, piuttosto che di comprensione, dato che le regole sono piuttosto semplici). Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta…
La scatola è decisamente tascabile (è una scatola porta-carte), e contiene:
-un mazzo di carte (alcune carte riportano le istruzioni).
Le carte sono nella media, conviene imbustarle perché verranno maneggiate spesso, e se la particolare grafica rientra nei propri gusti, almeno c’è il pregio che viene gestito tutto con simboli che rendono chiari gli effetti delle carte (per lo meno quelli principali, per gli altri conviene far riferimento al regolamento). Dato che esiste una versione in italiano di questo gioco, conviene acquistare questa, che curiosamente ha anche le istruzioni in giapponese (ci sono cinque carte per l’italiano e cinque per il giapponese), anche i nomi delle carte sono indicati in italiano e giapponese.
Innanzitutto, si può giocare anche con la versione precedente del gioco (ovvero “RR”), dato che ne contiene tutti i materiali, e in effetti conviene iniziare da questa, dato che è la variante più semplice. Si dispongono le carte Regno in una griglia di tre per tre carte, un giocatore prende le carte Regalità e uno le carte Religione, e le dispone a faccia in su davanti a sé, si decide chi sarà il primo giocatore, gli si dà la carta Cittadino, e si può iniziare.
Il primo giocatore piazza la carta Cittadino su una carta Regno, dopodiché a turno ogni giocatore ne piazzerà una su uno spazio libero, orientando la carta che piazza con la punta verso l’avversario, in modo che risulti evidente chi la sta controllando; la maggior parte delle carte attiva un potere speciale, come l’eliminazione di un’altra carta (è il potere delle carte Re/Papa), o la possibilità di farle cambiare orientamento (è il potere delle carte Regina/Cardinale), e quindi di farla passare dalla nostra parte. Notare che le sette carte di un giocatore hanno gli stessi poteri delle sette carte dell’altro giocatore, mentre il Cittadino non ha alcun potere speciale.
La partita termina quando tutte e nove le carte Regno sono occupate, a questo punto chi controlla la maggior parte delle carte (si vede dall’orientamento) è il vincitore.
Per quanto riguarda invece il gioco “RRR”, si procede allo stesso modo ma durante la preparazione si pescano casualmente cinque carte dalle ventuno in più (sono carte “neutrali”) e si piazzano a faccia in su a lato del Regno. Nel proprio turno un giocatore può scegliere la carta da piazzare anche tra queste, e come sempre ne attiverà il potere speciale (che vanno da cambiamenti marginali dei poteri dei personaggi principali, a stravolgimenti delle regole, come la “Morte”, che fa perdere automaticamente il giocatore a cui questo personaggio è affiliato alla fine della partita). Notare che è possibile, a causa di alcuni poteri speciali, ad essere nell’impossibilità di piazzare una carta perché sono state eliminate dalla propria area e da quella delle carte neutrali; in questo caso si perde la partita. Considerata la durata di una partita, si può anche pensare di andare al meglio di tre (o più) partite.
Il regolamento contiene anche alcune varianti, incentrate soprattutto sulla modalità di selezione delle carte (come vari tipi di draft, oppure senza le cinque carte neutrali, ma dandone due a ognuno), oltre alla possibilità di giocare con il retro delle carte Regno (che riporta ognuna un punteggio da uno a nove) e assegnando la vittoria a chi ha conquistato il maggior numero di punti, piuttosto che di carte.
Il gioco come vedete è molto semplice, si spiega subito e si gioca solitamente in un tempo ridotto, ma il fatto che non ci siano elementi casuali e tutte le informazioni siano sempre disponibili durante tutta la partita (un gioco “ad informazione completa”) fa sì che sia soggetto alla “paralisi da analisi”, ovvero un giocatore può iniziare a pensare a tutte le possibili mosse e contromosse e impiegare un tempo notevole per prendere una decisione. E questo è dovuto anche al fatto che le mosse che si compiono sono poche, e quindi tutte importanti (in teoria un giocatore può arrivare a fare in una partita solo quattro piazzamenti).
Notare anche che la versione più semplice può portare a mosse “automatiche” per via della semplicità delle opzioni a disposizione (ovvero, di fronte a certe mosse non c’è che una risposta ottimale), mentre in quella completa queste situazioni sono più rare, per la varietà delle carte presenti. Questa varietà dà comunque una notevole rigiocabilità, dato che cinque carte neutrali prese dalle ventuno presenti crea 20.349 differenti combinazioni e potenzialmente altrettante partite differenti.
Se cercate un gioco per due persone, ricco di tensione e nel quale ogni mossa è importante, ma anche tascabile ed economico, e dove la fortuna è assente, questo è un acquisto imperdibile, soprattutto ora che c’è una versione in italiano (versione che vi permette anche di rinfrescare il vostro giapponese).

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