KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

SpaceCorp

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gioco per 1-4 persone

Autore: John Butterfield

Editore: GMT Games (www.gmtgames.com)

Il sottotitolo che si legge sulla scatola è “2025-2300AD”, il che rende bene l’idea dell’intervallo di tempo che vuole far vivere ai giocatori questo gioco sull’esplorazione spaziale, e il titolo dà un’idea anche di quali saranno, secondo l’autore, le entità in gioco: le aziende private (infatti non troviamo alcuna agenzia spaziale nota). In teoria il gioco sarebbe basato su un romanzo (omonimo), ma direi che sia semisconosciuto e, dalle recensioni che ho letto, non molto apprezzato (del resto una ricerca su Internet fa comparire prima questo gioco, piuttosto che il romanzo). La caratteristica principale che contraddistingue questo gioco è che una partita è suddivisa in tre ere, corrispondenti a queste tre fasi dell’espansione umana nel cosmo:

2025-2069: esplorazione e colonizzazione della Luna, di Marte, e dei punti di Lagrange (punti di equilibrio tra le attrazioni gravitazionali di due corpi celesti).

2070-2149: esplorazione e colonizzazione del Sistema Solare esterno, dalla fascia degli asteroidi fino a Plutone.

2150-2300: esplorazione e colonizzazione dei sistemi stellari più vicini al Sole.

La divisione nelle tre ere si concretizza nel fatto che ognuna viene giocata in una plancia differente, con un diverso mazzo di carte, mentre le regole per la maggior parte sono sempre le stesse. E il gioco è strutturato in modo da poter giocare una partita completa sulle tre ere, oppure giocarne solo una o due, potendo decidere liberamente da quale iniziare e in quale concludere la partita, avendo sempre la possibilità di calcolare i punti e decidere un vincitore: in sintesi abbiamo una notevole elasticità nei tempi di gioco. E oltre al regolamento standard è presente anche un regolamento apposito per il gioco in solitario (con la gestione automatica degli avversari); ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste il meccanismo di gioco.

La scatola è di dimensioni quasi standard (un po’ più alta di quella di “Puerto Rico”, ed estremamente solida), e contiene:

– tre plance,

– otto plance per i giocatori,

– vari mazzi di carte,

– segnalini di cartoncino,

– cubetti e dischetti di legno,

– schede riassuntive e due regolamenti (in inglese).

I materiali sono buoni: le plance e le carte sono spesse e molto robuste (queste ultime sono plastificate e possono essere usate anche senza imbustarle), le illustrazioni sulle sono nella media (uno stile un po’ freddo, a dire la verità), mentre i segnalini di cartoncino hanno solo icone che comunque svolgono efficacemente il compito di chiarirne l’utilizzo. Ci sono alcune scritte in inglese sulle carte, per cui conviene conoscere la lingua per poter giocare senza interruzioni (sono comunque abbastanza lineari).

Per la preparazione della partita nella prima era, ogni giocatore riceve i cubetti e i segnalini delle basi nel proprio colore, oltre a una plancia (nella quale sistemare le basi), due cubetti (che rappresentano squadre di astronauti) andranno piazzati sulla Terra (sulla propria base), mentre un cubetto marrone e un cubetto nero vanno messi sullo spazio “start” della ruota delle scoperte sulla propria plancia. Le carte della prima era vanno preparate dando ad ogni giocatore una carta Propulsore Chimico e una carta Tempo, si mischia il mazzo e si piazzano quattro carte nello spazio delle carte in offerta sulla plancia. Si mischiano i segnalini scoperta della prima era e si piazzano i due segnalini “Beyond” nella fascia degli asteroidi. I segnalini del denaro vanno messi sullo zero della traccia delle finanze, e ogni dischetto contratto va messo sulla casella iniziale della rispettiva traccia. Si determina il primo giocatore (gli altri giocatori riceveranno un compenso in carte e/o denaro per bilanciare il vantaggio), e si può iniziare.

Nel proprio turno ogni giocatore esegue queste fasi:

– compie un’azione,

– se completa i requisiti di un contratto, ne guadagna il denaro e sposta in avanti il relativo dischetto,

– se ha utilizzato le strutture di uno o più avversari, questi pescano una carta dal mazzo,

– se una sua squadra non ha compiuto azioni, può spostarla da una sua base ad un’altra (una di queste deve essere obbligatoriamente uno Spazioporto),

– scarta le carte utilizzate e riempie le caselle vuote delle carte in offerta,

– se ha quattro o meno carte in mano, ne pesca una.

Nella prima fase del proprio turno un giocatore può eseguire una fase tra le seguenti, giocando dalla propria mano una o più carte che ne riportano la dicitura e sommandone il valore (oppure utilizzando le strutture degli altri giocatori):

– Research (Ricerca): il valore corrisponde al numero di carte che il giocatore può prendere, sia da quelle sulla plancia che dal mazzo di pesca. Questa azione non può essere scelta se il giocatore ha più di sette carte in mano (notare che in questo gioco non c’è un limite al numero di carte in mano).

– Move (Movimento): il valore corrisponde ai punti movimento che un giocatore può applicare ad una delle proprie squadre per fargli compiere uno spostamento, contando un punto per decollare dal sito di partenza, tanti punti quanti sono indicati sul confine per passare da una zona ad un’altra, e un punto per atterrare sulla destinazione (più una certa penalità per la gravità, per i corpi celesti più grandi); notare che il movimento deve iniziare o finire su una base.

– Explore (Esplorazione): il valore deve essere uguale o superiore al numero contenuto all’interno del riquadro esplorazione di un sito in cui si trova una delle squadre del giocatore (notare che alcuni siti non hanno la possibilità di esplorare), dove si piazzerà uno dei segnalini esplorazione pescato casualmente (tra quelli con quel costo di esplorazione); questi segnalini determineranno quali sono le scoperte effettuate (come minerali, acqua, oppure microorganismi) e quindi quali basi potranno essere costruite (ci potranno essere bonus immediati in denaro oppure variazioni nel costo di costruzione di una base).

– Build (Costruzione): il valore deve essere uguale o superiore al numero indicato nel sito (eventualmente modificato dal segnalino esplorazione), il giocatore potrà piazzarvi una delle proprie basi, scelte tra quelle adatte ad esservi costruite (questo dipende dal tipo di sito e da cosa è stato eventualmente trovato con l’esplorazione). Se un giocatore costruisce una base in un sito esplorato da un altro giocatore, quest’ultimo riceve denaro come compensazione (non si possono costruire due basi nello stesso sito).

– Produce (Produzione): il valore indica la produzione complessiva che il giocatore può effettuare, attivando diversi siti in cui il giocatore ha costruito una base ed è possibile produrre (il segnalino esplorazione deve riportare un indicatore P). Il giocatore guadagna denaro in base alla somma degli indicatori P, guadagno che non può superare il valore delle carte produzione.

– Genetics (Genetica): il giocatore fa avanzare il cubetto della genetica sulla ruota della plancia, se arriva a compiere un giro otterrà una carta Adattamento, che gli permetterà di usare un’abilità speciale (se la partita termina nella prima era, gli avanzamenti si tradurranno in denaro).

– Upgrade (Miglioramento): il giocatore fa avanzare il cubetto delle scoperte sulla ruota della plancia, se arriva a compiere un giro otterrà una carta Scoperta, che gli permetterà di usare un’abilità speciale.

– Special (Speciale): il giocatore riceve il vantaggio indicato sulla carta.

Invece di una tra queste azioni il giocatore di turno può scegliere una carta tra quelle in mano che hanno la dicitura apposita, e piazzarla in uno dei tre slot disponibili sulla propria plancia, in questo modo i valori associati alle azioni indicate saranno sempre disponibili nei turni successivi (fino a quando la carta non verrà sostituita con un’altra).

Quando il giocatore di turno ha completato tutte le fasi, il turno passa al giocatore successivo, e si continua fino a quando non si verifica uno di questi eventi:

– tutti i contratti sono stati completati,

– i giocatori non possono più effettuare azioni (tipicamente perché il mazzo di pesca si è esaurito, notare che in questo gioco gli scarti non si rimischiano).

Se si gioca la partita completa si procederà a preparare la fase successiva, nella quale i giocatori conserveranno il denaro raccolto, le carte sulla plancia, e una base a scelta tra quelle costruite (con il relativo segnalino esplorazione); se invece si vuole concludere qui la partita, si attribuirà la vittoria al giocatore che ha guadagnato la somma più alta, in caso di pareggio si controlleranno le basi costruite, e in caso di ulteriore pareggio la vittoria andrà condivisa.

Nella seconda era vengono aggiunte alcune regole sulle radiazioni, i costi extra del movimento tra un pianeta esterno e l’altro, e la possibilità di pagare in denaro per compensare i valori mancanti per le azioni; nella terza era oltre a cambiare drasticamente tempi e distanze, dato che ogni sito (un sistema stellare) è composto da più caselle di esplorazione e costruzione, queste azioni fanno piazzare contemporaneamente più segnalini esplorazione e basi, in più si possono creare nuove strutture: le colonie (che danno un bonus sul punteggio finale). Al termine di una partita completa si dichiara vincitore chi ha raggiunto il livello di profitti più elevato (in caso di pareggio si controlla il livello totale delle colonie, dopodiché si controlla il totale delle carte Adattamento e Scoperta, in caso di ulteriore parità si condivide la vittoria).

Alla prova del tavolo il gioco si rivela molto immediato, infatti a prima vista ci sono molte azioni, ma in realtà si applicano in modo molto lineare: prima si viaggia, poi si esplora, poi si costruisce, e infine si produce; e questa linearità si traduce in turni molto brevi. La divisione in ere contribuisce alla semplificazione, infatti la prima era è molto rapida (ci sono pochi luoghi da esplorare) e funge molto bene per imparare il meccanismo di base, per poi aggiungere alcune complessità nelle ere successive (senza mai raggiungere comunque livelli troppo complicati).

Difetti? Se state cercando una simulazione accurata dell’esplorazione spaziale, in SpaceCorp non troverete molto realismo, infatti più che assemblare un razzo o costruire una colonia vi troverete più che altro a scegliere carte e addizionare numeri. E infatti per una simulazione vi consiglio “Leaving Earth” o “High Frontier” (in quest’ordine di complessità); ma SpaceCorp non è da disprezzare, perché dà la possibilità proprio a tutti di poter giocare in questa ambientazione, senza dover pensare a calcoli, masse, e accelerazioni. In sintesi, lo spazio può essere veramente alla portata di tutti…

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