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Sherlock

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gioco per 1-8 persone

Autori: Francisco Gallego Arredondo, Martí Lucas Feliu, Josep Izquierdo Sánchez

Editore: MS Edizioni (www.msedizioni.it)

In realtà questo non è un singolo gioco, ma una linea che consiste in vari titoli (che utilizzano la stessa meccanica), ognuno dei quali contiene un singolo caso poliziesco, nel quale i giocatori vestiranno i panni degli investigatori chiamati a risolverlo. Si tratta quindi di giochi cooperativi, che potranno essere giocati una sola volta (una volta conosciuta la soluzione, non c’è ragione di ripetere l’esperienza). I sei titoli che sono già stati tradotti dalla nostrana MS Edizioni:

– Ultima Chiamata

– 4 Luglio di Morte

– La Tomba dell’Archeologo

– L’eredità del Padrino

– 13 Ostaggi

– Propagazione

In più nel sito dell’editore trovate un settimo caso per il quale potete scaricare carte e regolamento, solo da stampare e giocare, dal titolo “Posizione sconosciuta”; l’ideale se volete provare il meccanismo e vedere se è appetibile per i vostri palati ludici.

Per quanto riguarda la confezione, questi giochi sono contenuti in una semplice scatolina con trentatré carte e un foglio di istruzioni, ovvero il massimo della portabilità. La grafica delle carte è essenziale (spesso un semplice testo su un’immagine di computer grafica), e dato che il gioco verrà usato una volta sola, non vale la pena imbustare le carte. È essenziale che i giocatori comprendano cosa ci sia scritto sulle carte (che devono tenere inizialmente segrete), per cui conviene sicuramente giocare con la versione in italiano. E tra parentesi si tratta di un prodotto che ha avuto un largo successo, infatti partendo dalla natia Spagna è stato tradotto in ben quindici lingue (in altrettante edizioni).

La preparazione è immediata, si seguono le istruzioni della prima carta (quella senza numero): ad esempio il caso “4 Luglio di Morte” si mette la carta numero uno sul tavolo, si mischiano le altre e se ne distribuiscono tre a testa, si legge l’ambientazione del caso (sul foglio di istruzioni) o la si ascolta dal sito dell’editore (per l’occasione sono state doppiate da blogger italiani che si occupano di giochi da tavolo), e si può iniziare, dopo aver determinato chi è il primo giocatore.

Nel proprio turno il giocatore deve decidere tra due azioni:

– piazzare una carta al centro del tavolo, dopo aver determinato che sia utile alla soluzione del caso; se si fa un errore, e si mette sul tavolo una carta ininfluente, alla fine della partita si riceverà una penalità.

– scartare una carta, dopo aver determinato che non sia utile alla soluzione del caso; ma naturalmente il giocatore si ricorderà cosa contiene (si spera), ed eventualmente il suo contenuto potrebbe tornare utile.

Il giocatore può discutere con gli altri sulla condotta da tenere, con l’unica limitazione che non può mostrare o leggere direttamente le proprie carte (può solo ripetere le frasi sottolineate o che si trovano all’interno di determinati riquadri). Alla fine, il giocatore pesca una nuova carta dal mazzo e passa il turno al vicino di sinistra. La partita prosegue in questo modo fino all’esaurimento del mazzo di pesca, e di tutte le carte che i giocatori hanno in mano.

A questo punto si può aprire la parte di regolamento sigillata (con un piccolo adesivo) e rispondere alle domande utilizzando tutto quanto si era dedotto dalle carte, una volta fatto (conviene segnare le risposte su un foglio) si legge la soluzione del caso, e si guadagnano due punti per ogni risposta esatta. A questo punteggio si sottrae un punto per ogni carta che se si è conservata sul tavolo presente nella lista degli indizi inutili, e infine si confronta il punteggio e si scopre a quale personaggio dei racconti di Conan Doyle si avvicina la nostra performance, dal livello più basso associato all’Ispettore Lestrade, fino alla cima della lista, dove troviamo Sherlock Holmes.

Le regole se si gioca in solitario sono leggermente diverse: il giocatore riceve una mano di sei carte, e ogni volta che ne scarta una deve decidere se metterla nella pila provvisoria o in quella definitiva; quando ha esaurito le carte riprende in mano la pila provvisoria, e gioca con quella.

In entrambe le versioni c’è comunque una regola molto importante: se alla fine nella pila degli scarti non ci sono almeno sei carte, la partita è persa a priori. Notare che le carte da scartare non sono comunque poche, e se non ne scartate abbastanza anche se avete risposto correttamente a tutte le domande potreste ricevere un punteggio scadente.

Come vedete il gioco è molto semplice, ma riesce a rendere tutti partecipi nella ricerca della soluzione dell’enigma, dato che stimola tutti a discutere sugli indizi raccolti e soprattutto sulle carte da eliminare (ribadisco che è molto importante individuarne un buon numero).

La particolarità del “singolo utilizzo” del gioco potrebbe far storcere un po’ il naso, ma considerate che il costo è molto ridotto (sotto i dieci Euro), e che una volta giocato lo potete comunque regalare ad un amico; invece il suggerimento di guardare qualcun altro che lo gioca lo trovo un po’ forzato, ma se siete un fan del Tenente Colombo, vi sembrerà di stare assistendo ad una puntata della serie TV, infatti, come in ogni episodio, sapete già chi è l’omicida e seguirete il percorso che porterà lo stralunato poliziotto (o i vostri amici) alla soluzione del caso.

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