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El Grande

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El Grande
Gioco per 2-5 persone
Autori: Richard Ulrich e Wolfgang Kramer
Edizione Tedesca: Hans im Glück (
www.hans-im-glueck.de)
Edizione Inglese: Rio Grande Games (
www.riograndegames.com)

Questo gioco è ambientato nella Spagna del quindicesimo secolo, e simula gli intrighi e i giochi di potere che la nobiltà del periodo ordiva per cercare di ottenere il controllo della penisola. Il tabellone rappresenta infatti la Spagna, suddivisa in nove regioni; ogni giocatore assume il ruolo di un Grande (un rappresentante dell’alta nobiltà), e ne posiziona il simbolo (un cubo di legno) in una regione scelta a caso, assieme a due Caballeros (Cavalieri, cubetti di legno più piccoli), componenti della nobiltà minore, che verranno utilizzati per controllare le varie regioni. Dei restanti Caballeros, cinque vengono posizionati davanti a ogni giocatore, per formare la propria "corte", gli altri vanno riuniti per creare la "provincia".
Lo scopo del gioco è quello di riuscire a controllare il maggior numero di regioni, disponendo in modo appropriato i propri Caballeros. Una grossa pedina di legno rappresenta il Re, e ha il duplice effetto di bloccare la regione in cui si trova e di indicare le regioni confinanti come le uniche in cui si possono posizionare i Caballeros che arrivano dalla corte.
Oltre alle nove regioni, ne esiste una decima: il Castillo. Questo è una torre di legno, in cui si possono posizionare i Caballeros; qui, a differenza delle regioni normali, non si vede quanti ce ne sono (naturalmente con un po’ di memoria è possibile ricordare quanti ve ne sono entrati).
Esistono cinque mazzi di carte, denominate carte "azione", ognuno composto da 11 carte, tranne l’ultimo mazzo, in cui vi è una unica carta (che permette di spostare il Re). Ad ogni turno viene girata una carta per ogni mazzo, cosicché tutti possano vedere quali azioni sono disponibili.
Tutti i giocatori hanno un mazzo di carte "potere" numerate da 1 a 13, all’inizio del turno ognuno ne gioca una, e il numero scelto indica la sequenza con cui i giocatori eseguono il loro turno, che quindi non è mai fisso ma varia a seconda delle scelte fatte; oltre a questo, sulla carta è indicato anche il numero di Caballeros che il giocatore deve prendere dalla provincia e mettere nella propria corte.
A questo punto ogni giocatore sceglie una delle carte "azione" visibili, ogni carta ha un numero, che indica quanto Caballeros possono essere presi dalla corte e posizionati sulla mappa (solo nelle regioni adiacenti al Re), e la descrizione di un’azione speciale.
Le azioni speciali sono di vario tipo: alcune danno la possibilità di spostare i Caballeros, propri e degli altri giocatori in mappa o fuori dalla mappa, con altre si può spostare il proprio Grande o il Re, con altre ancora si possono fare punti o infine guadagnare la possibilità di mettere un "Veto" alle azioni degli altri giocatori.
Dopo che tutti i giocatori hanno scelto una carta azione ed effettuato le mosse corrispondenti, le carte azione e potere utilizzate vanno scartate e si passa al turno successivo.
Al terzo, sesto e nono turno vengono conteggiati i punti, seguendo questa modalità: tutti i giocatori scelgono in segreto una zona che conterrà i Caballeros usciti dal Castillo, poi vengono conteggiati i punti per il Castillo, i Caballeros che ne escono vengono posizionati nella regione scelta (modificando quindi la situazione), poi vengono conteggiati i punti per tutte le regioni, una alla volta. Ogni regione infatti ha tre numeri che indicano i punti che vanno ai tre giocatori che hanno il maggior numero di Caballeros. In più, la regione che contiene il Re dà 2 punti al giocatore che ha la maggioranza, e altri 2 punti vengono dati ai giocatori che hanno la maggioranza nella regione dove si trova il loro Grande.
Può sembrare complicato, ma una volta compreso il meccanismo, la fase di conteggio non porta via più di qualche minuto. Alla fine del nono turno, il giocatore che ha più punti viene nominato "El Grande" e vince la partita.
I materiali di questo gioco sono veramente lussuosi: niente plastica, ma legno dipinto per i Caballeros, i Grande, il Castillo e il Re. Il tabellone è robusto e la grafica è molto accattivante. Il prezzo può sembrare un po’ alto, ma troverete che si tratta di un gioco anche bello da vedere, oltre che da giocare.
Infatti la fortuna ha un ruolo veramente minimo, se non del tutto assente: le carte potere disponibili in un round sono visibili da parte di tutti e comunque è sulla base della loro distribuzione che i giocatori decidono come approntare la mossa. Sicuramente, se avete la possibilità di fare una mossa risolutiva attraverso un’azione speciale, e nel turno precedente un vostro avversario ha acquisito un "Veto", allora la sfortuna avrà agito contro di voi. Ma d’altra parte, sapendo tutto questo, potete rinunciare alla mossa risolutiva e optare per qualcosa di meno eclatante, ma più sicuro. In parole povere, se volete cimentarvi in un gioco dove la Strategia è con la "S" maiuscola, El Grande fa sicuramente per voi.
Questo gioco è stato nominato "Spiel des Jahres" (gioco dell’anno) nel 1996, il premio più ambito per un gioco tedesco, e posso dire che lo ha ben meritato, dato che ha portato una innovazione sostanziale nel panorama ludico, introducendo il concetto di "controllo del territorio" (in contrapposizione al concetto di "conquista"), in effetti i giocatori non combattono tra di loro, ma tentano di ottenere il controllo attraverso la maggioranza dei Caballeros in ogni regione, e solo un’attenta pianificazione permette di ottenere tale risultato senza uno spreco di risorse, dato che per raggiungere lo scopo basta un solo Caballero in più rispetto agli avversari; inoltre il più delle volte può essere conveniente puntare al secondo piazzamento in molte regioni, piuttosto che alla maggioranza in poche, ampliando quindi le possibilità strategiche.
Ci troviamo davanti ad un gioco che, attraverso regole semplici ed eleganti, mette a disposizione dei giocatori un ampio spettro di scelte, che devono essere attentamente ponderate per effettuare la mossa più efficace. Le regole sono semplici, e una volta imparate una partita non dura più di due ore; è comunque possibile giocare una versione ridotta, semplicemente saltando i turni uno, quattro e sette.
Posso dire che El Grande sia diventato un classico a tutti gli effetti, sia per la diffusione che ha avuto, sia per il fatto che sono stati pubblicati altri giochi (come ad esempio "Web of Power") che ne hanno utilizzato i meccanismi di base. Se oggi i giochi tedeschi hanno conquistato una posizione di rilievo nel mondo ludico, El Grande ha sicuramente una parte di questo merito.

Andrea Nini

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