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Star Fleet Battle Force

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Star Fleet Battle Force
gioco per 1-6 persone
Autore: Stephen V. Cole
Edizione: Amarillo Design Bureau (
www.starfleetgames.com)

L’editore di questo gioco di carte non collezionabile, lo studio Amarillo Design, possiede una licenza particolare per produrre giochi ambientati nell’universo di Star Trek: può rappresentare elementi della serie classica, ma non ne può utilizzare i nomi, quindi niente Cardassiani, Bajor o Borg e niente Kirk, Spock o Enterprise. Questo può sembrare limitativo, ma dato il costo della licenza ufficiale della Paramount, si può capire come abbiano cercato di ottimizzare un investimento di questa portata.
Questo gioco si basa su due mazzi di carte: uno che rappresenta le astronavi che i giocatori ricevono all’inizio, in numero variabile a seconda del numero di persone (due ne pescano 15 a testa, sei ne pescano 5), e un secondo mazzo che rappresenta le armi e le manovre che le astronavi possono utilizzare.
Le carte astronave hanno un disegno (realizzato in modo molto professionale con un programma di grafica 3D) della nave, con il nome, la razza e la classe, una serie di indicatori per le armi e lo scafo assieme ad un numero che indica il valore della nave (dal 4 della Fregata Kzinti ai 16 della Corazzata Romulana).
Ad esempio, la Constellation (analoga dell’Enterprise), indicata come Heavy Cruiser (Incrociatore) della Federazione, ha due Fotoni, due Phaser-1, un Drone (missili) e tre punti di scafo; con un valore complessivo di 8 punti.
Le razze incluse sono, oltre alla Federazione, i Romulani, i Klingon, i Gorn, i Tholiani, i Pirati Orionesi e gli Kzinti (una razza di felini, apparsa in una puntata della serie a cartoni animati). Le navi sono distribuite casualmente, per cui avere diverse razze nella propria flotta è assolutamente normale.
Lo sviluppo del gioco è abbastanza lineare, nella propria mano si porta la propria dotazione di carte a cinque, si giocano carte di armi o manovre per cercare di danneggiare un avversario, ed eventualmente si può scartare una carta, poi la mano passa al giocatore successivo e così via. Per fare fuoco si devono giocare le carte armi che possono essere utilizzate da una sola delle proprie navi, indicando come bersaglio sempre una sola delle navi avversarie, nel caso della Constellation, posso giocare una o due carte Fotoni (ho due tubi su questa nave), una o due arte Phaser (Ph-1, Ph-2 o Ph-3, dato che il Phaser più potente può sparare anche le carte Phaser più piccole) e una carta Drone, ma non posso utilizzare carte Disruptor o Plasma. Ogni carta arma riporta anche il numero di danni che questa causa (da 1 a 9), se non sono sufficienti per distruggere il bersaglio, questi vanno segnati utilizzando dei piccoli marcatori da mettere sulle armi e sui punti scafo distrutti.
Oltre alle armi possono essere giocate carte che aumentano l’efficacia dell’attacco, e il difensore può giocare carte che la diminuiscono o ne annullano l’effetto, per cercare di salvare la propria nave.
Quando rimane un solo giocatore sul campo di battaglia, la partita è finita, si conteggiano i punti indicati su ogni carta astronave distrutta e chi ha il totale più alto ha vinto.
Vi sono regole per il Cloak (dispositivo di dissimulazione, che hanno Romulani e Pirati Orionesi, ma non i Klingon), per il Web (ragnatela Tholiana) e i caccia (esistono astronavi portaerei, che possono attaccare senza giocare carte e causano un numero di danni variabile).
Oltre al gioco base, esiste anche un regolamento avanzato, che introduce il concetto di formazione, dividendo le proprie astronavi in Screen (linea avanzata, a diretto contatto col nemico), Main Body (astronavi che possono sparare ed essere colpite solo da armi a lunga gittata) e Reserve (navi che non possono né colpire, né essere colpite). In più si possono tenere due carte aggiuntive in riserva, da utilizzare quando si verificano le condizioni per portare a termine attacchi particolarmente efficaci contro il nemico.
Questo gioco deriva dal più complesso Star Fleet Battles, del quale ne riprende le meccaniche basilari, ma (fortunatamente) non la complessità, dato che a SFB anche lo scontro più semplice tra due sole astronavi può richiedere due/tre ore. Conoscere le regole di SFB può risultare comunque molto utile per giocare a SFBF, dato che permette di risolvere le ambiguità che possono risultare dalla combinazione di più carte attacco e difesa. Di questo gioco attualmente è in elaborazione un’espansione, che aggiunge nuove navi e nuove azioni.
Il gioco base risulta molto scorrevole e piacevole, e quello avanzato aggiunge una discreta profondità, anche se non riesce comunque ad annullare l’importanza del fattore fortuna: se in mano si hanno solo armi che le proprie navi non possono sparare, non c’è molto da fare, oltre a scartare e subire dei danni che non si possono evitare.
Il mio consiglio è quello di giocare un paio di partite al gioco base, poi passare subito al gioco avanzato e tornare a quello base soltanto quando si è in 5 o 6, dato che la complessità aggiunta rallenta non poco lo svolgimento, ma mette a disposizione una gamma di opzioni tattiche che permettono magari di mitigare l’importanza di una pescata di carte sfortunata, come spostare una nave danneggiata in riserva, o proteggere una nave importante facendole schermo con altre navi.
Gli altri consigli sono prettamente tattici: colpite solo se siete ragionevolmente sicuri di distruggere la nave avversaria, dato che danneggiarla non fa altro che favorire il prossimo giocatore, che con un attacco di intensità ridotta potrà finire il lavoro che voi avete iniziato; dato che solo chi dà il colpo di grazia prende punti, potete capire come sia frustrante lavorare per l’avversario. Infine dovete proteggere le navi Orionesi nella vostra flotta, dato che hanno l’abilità di sparare qualsiasi carta, e cercate di distruggere subito quelle dell’avversario. Altri bersagli importanti sono le navi portaerei e le navi con Cloak e Web, dato che valgono più punti e sono più pericolose delle altre navi.
Il gioco non è di semplice reperibilità in Italia, ma potete ordinarlo via Internet o presso i grossi distributori, e vi consiglio di farlo se siete un appassionato di Star Trek o di fantascienza in generale, dato che questo gioco permette di simulare combattimenti spaziali senza avere la complessità o la banalità che si riscontrano in molti altri prodotti di questo genere.
"Signor Sulu, piena potenza agli scudi!"

Andrea Nini

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