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Death Note: Investigation Card Game

6 min read

gioco per 4-8 persone
Autore: Giacomo Santopietro
 
Death Note, per chi non è un appassionato del genere, è uno dei manga di maggior successo degli ultimi anni. Pubblicato dal 2003 al 2006, ha riscontrato un tale apprezzamento che al fumetto originale si sono affiancati una serie di cartoni animati, film, videogiochi ed ora anche un gioco di carte (non collezionabile). Che però, a differenza degli altri prodotti, arriva direttamente dal nostro paese (e gli auguro riesca a compiere il cammino inverso, fino a diffondersi in Giappone).
In sintesi la trama del manga è questa: Ryuk, un dio della morte, perde il proprio Death Note, che viene ritrovato da Light Yagami, uno studente modello. Quando viene scritto un nome di una persona sul Death Note, questa persona muore se chi scrive il nome conosce il volto al quale corrisponde. Light lo utilizzerà per eliminare tutti i criminali che conosce, ma attirerà su di sé l’attenzione dell’Interpol, e del suo miglior detective: il misterioso Elle, che cercherà di tutti i mezzi di scoprire l’identità dell’assassino, identificato col nome di Kira.
Il nucleo della storia è rappresentato dal confronto tra Kira ed Elle, ed il fatto che l’identità di uno sia sconosciuta all’altro è stata perfettamente trasportata nel meccanismo di questo gioco di carte.
La scatola è di piccole dimensioni e contiene:
– un mazzo di 120 carte,
– una piccola plancia di cartoncino (il Death Note),
– due segnalini di legno,
– il regolamento in due lingue (italiano e inglese).
La qualità delle illustrazioni è buona, mentre le carte sembrano un po’ sottili; se prevedete di giocarlo molto vi conviene imbustarle per evitare che si rovinino. Ma nel giudicare la robustezza dei materiali va considerato che questo gioco viene venduto per un prezzo estremamente conveniente: solo 11.95 Euro! A quel prezzo di solito si trova qualche microscopica espansione, non certo un gioco completo.
Tra parentesi: non so se in tutte le copie del gioco sono stati utilizzati degli elastici per tenere raccolte le carte (come nella mia copia del gioco), ma vi suggerisco caldamente di toglierli (per evitare che queste ultime si rovinino).
Per iniziare a giocare, si procede in questo modo:
– la plancia e i segnalini vanno piazzati al centro del tavolo,
– le carte numerate (da uno a otto) vanno posizionate una davanti ad ogni giocatore,
– ogni giocatore riceve una carta ruolo e una carta identità, da mantenere segrete,
– ogni giocatore riceve un set di dodici carte (otto identità e quattro ruoli), da disporre davanti a sé a faccia in su.
Le otto identità rappresentano altrettanti personaggi del manga (nella partita i loro ruoli non sono necessariamente quelli del manga), mentre i ruoli stabiliscono lo scopo di ogni giocatore, e possono essere:
– Kira: deve associare ad Elle il personaggio corretto, e ucciderlo con il Death Note,
– Elle: deve associare a Kira il personaggio corretto, e arrestarlo,
– X-Kira: è un alleato di Kira e vince se vince quest’ultimo,
– Investigatore: sono alleati di Elle e vincono se vince quest’ultimo.
Al proprio turno, ogni giocatore deve condurre un investigazione, ovvero indicare un altro giocatore, il quale deve coprire due delle proprie carte identità, evitando di coprire quella che indica la propria identità reale. Se non gli è possibile farlo (perché gli rimangono scoperte solo due carte identità) allora dovrà coprire una delle carte ruolo (anche questa non deve corrispondere al proprio ruolo); se non può fare nemmeno questo, allora non fa nulla.
Una volta completato il giro, quando tutti hanno condotto un’investigazione, Elle può decidere di usare il suo unico tentativo a disposizione per arrestare Kira, se indica esattamente la sua identità e il suo numero, ha vinto (assieme agli investigatori), altrimenti perde la partita (indifferentemente se ha sbagliato l’associazione o se ha arrestato un’altra persona). Se Elle ha deciso di non effettuare un arresto, a questo punto tutti i giocatori si coprono gli occhi e colui che ha il ruolo di Kira può spostare i segnalini sulla plancia per indicare un personaggio e un numero: se ha indicato una combinazione corretta (quel giocatore ha quell’identità), allora il giocatore corrispondente è eliminato dalla partita. Lo scopo di Kira è quello di eliminare Elle, e se ci riesce vince la partita (assieme a X-Kira).
Se la partita non termina, si inizia un nuovo turno partendo dal giocatore a destra del primo giocatore attuale, fino a quando Kira o Elle non fanno scattare una delle condizioni di vittoria.
C’è anche un regolamento avanzato, che rende più complessa la partita . Le differenze riguardano le carte identità e ruolo, che vanno inizialmente tenute in mano; e il fatto che il giocatore deve decidere quale tipo di investigazione fare, a scelta tra:
– Identità: il giocatore che risponde deve calare due carte identità e una carta ruolo, una delle quali deve corrispondere a una delle sue carte segrete.
– Ruolo: il giocatore che risponde deve calare due carte ruolo e una carta identità, una delle quali deve corrispondere a una delle sue carte segrete.
Prima però di giocare può riprendere in mano due carte dal tavolo, prendendole dalle proprie già scoperte, se ne ha. Questo meccanismo rende necessario da parte di Elle e degli investigatori riuscire a memorizzare le risposte date in precedenza.
Infine, per dare un ruolo anche a X-Kira, si può giocare con la variante che gli dà la possibilità di rivelarsi, e quindi poter vedere la carta identità del giocatore appena interrogato; un altro giocatore può rinunciare al proprio turno per annullare questo potere. Questa regola aumenta leggermente le possibilità di vittoria del team Kira/X-Kira (e dà un ruolo più attivo a X-Kira e agli investigatori).
Il regolamento avanzato è sicuramente più tecnico, dato che in quello base quasi tutte le informazioni sono sempre disponibili e l’unica cosa che ci si deve ricordare sono i tentativi di omicidio andati a vuoto, per escludere abbinamenti giocatore/identità. Mentre in quello avanzato è necessaria una buona memoria per ricordare le risposte date dai giocatori nei round precedenti. Ma Death Note non è soltanto deduzione e memoria, è anche un gioco di bluff, sospetti ed interpretazione: tutti aspetti che si comprenderanno a pieno solo dopo qualche partita.
Concludendo, abbiamo un gioco semplice, rapido, compatto e molto economico (il che non guasta mai, soprattutto in questo periodo). Un filler che si può tranquillamente portare in vacanza e che, grazie all’ambientazione, può attirare l’attenzione anche dei non-giocatori (anche perché dovrebbe essere in distribuzione anche nei negozi di fumetti). L’unica controindicazione (a parte il numero minimo di quattro giocatori) è rappresentata dal meccanismo di tipo deduttivo, ovvero un genere che può non attirare immediatamente il favore dei giocatori. Però d’altra parte i giochi di questo tipo non sono molti, e comunque si rivela originale: rispetto a titoli che possono ricordarlo, come Lupi Mannari, è più strutturato e permette di basarsi su indizi più definiti rispetto a quest’ultimo (ed è un ottima alternativa quando si è in meno di nove persone).
E sarebbe stato semplice da parte dell’editore del manga sfruttarne il brand producendo un gioco di carte collezionabile dalle meccaniche trite e ritrite (o magari nuovissime ed innovative), ma invece con questo prodotto un fan del manga ha cercato di creare qualcosa di innovativo (anche riutilizzando meccaniche già viste, perché no?) che rimanesse il più fedele possibile all’atmosfera e alle sensazioni originali del fumetto. E scoprire se ci è riuscito in questo caso vi costerà veramente molto poco!

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