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Ave Caesar

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gioco per 2-6 persone
Autore: Wolfgang Riedesser
Editore: Pro Ludo (www.proludo-spiele.de)
 
I giochi di corse sono una tipologia ben precisa, solitamente c’è un’ambientazione, un tracciato, un segnalino per ogni giocatore e un metodo per muoverlo. Solitamente il metodo per muoverlo è un dado, ma fortunatamente non è sempre così, in questo gioco abbiamo delle carte, ma sono le stesse per tutti i giocatori, il che ci salva dalla casualità pura (ma lo vedremo tra poco).
L’ambientazione è classica (in tutti i sensi), ovvero una corsa di bighe al Circo Massimo; e sulla scatola troviamo un’illustrazione che non avrebbe sfigurato come manifesto del film “Ben Hur”, anche se il circuito non è proprio da Circo Massimo, dato che ci troviamo anche delle curve a 360 gradi, ponti e sottopassaggi.
La scatola (di dimensioni standard, e un po’ vuota) contiene:
– una plancia a due facce, con un tracciato per lato,
– sei mazzi di carte movimento, uno per ogni giocatore (numerate dall’uno al sei),
– sei bighe e sei monete di resina, nei colori dei sei giocatori,
– un sacchetto di tela,
– il regolamento.
I materiali sono discreti e ben illustrati, ma le carte non sembrano molto robuste e quindi consiglio di imbustarle nelle apposite bustine protettive. L’unico componente in lingua è il manuale, quindi potete acquistare qualsiasi versione, e poi scaricarne una copia nella vostra lingua da Internet.
Le regole sono estremamente semplici: ogni giocatore riceve una moneta e un mazzo di carte del proprio colore, dopo aver deciso casualmente un ordine, le sei bighe vanno disposte sulla partenza, ogni giocatore pesca tre carte dal proprio mazzo e si parte. Per decidere l’ordine, si possono usare le monete estratte a caso dal sacchetto.
Al proprio turno, ogni giocatore deve scegliere e giocare una carta, facendo avanzare la propria biga del numero di spazi indicato sulla carta, non ci si può muovere lateralmente ma solo in avanti dritto o in diagonale, e non si può occupare o scavalcare uno spazio occupato da un’altra biga; dopo aver mosso, il giocatore pesca una nuova carta e passa il turno al vicino di sinistra.
Ci sono solo due particolarità nelle regole: se un giocatore è in testa non può giocare le carte con il “6”, e se si gioca una carta ci si deve muovere di tutti gli spazi indicati. Questo è importante perché nel tracciato ci sono delle strettoie, se un giocatore si piazza lì, nessuno potrà sorpassarlo e quindi i giocatori che sono dietro di lui saranno costretti a giocare carte basse o a saltare un turno.
Una gara si svolge su tre giri completi del tracciato, e durante il primo o il secondo passaggio sul traguardo i giocatori devono fermarsi in una delle caselle poste davanti al palco di Cesare e buttagli il sesterzio dicendo “Ave Cesare” (quest’ultimo punto non è proprio essenziale, ma aumenta l’atmosfera): una sorta di “fermata ai box” (e in effetti nella prima versione il gioco era proprio sulla Formula 1, poi è stato deciso il cambio di ambientazione ed è stato necessari anche dare una giustificazione alla “fermata”).
Il primo giocatore a tagliare il traguardo è il vincitore della gara. In realtà la partita completa viene disputata su quattro gare, con un punteggio attribuito in base all’ordine di arrivo (le quattro gare vanno giocate due per ogni lato della plancia, nei due sensi di marcia). Chi totalizza più punti sulle quattro gare vince la partita ad Ave Caesar. Ma siete liberi di giocare quante gare volete, in base alla vostra disponibilità di tempo.
Potrebbe sembrare che la fortuna la faccia da padrona, ma dato che i giocatori hanno tutti il proprio mazzo di carte (e sono tutti uguali) quello che cambia è solo la successione di carte che ognuno riceve. E quindi quello che conta è anche riuscire a sfruttare bene i momenti in cui avete carte basse ed è importantissimo bloccare gli altri giocatori ad ogni occasione. Poi c’è anche il problema che le corsie della pista sono di lunghezza differente e le carte a disposizione di un giocatore contengono abbastanza movimenti solo se non si percorre sempre la pista nella corsia esterna, ovvero, si può rischiare di esaurire le carte e non riuscire a completare la pista (se il mazzo si esaurisce non viene rimischiato).
Questo gioco è stato a lungo fuori produzione, dato che la prima versione era stata prodotta dalla Ravensburger alla fine degli anni ’80, ma di recente è stato ristampato dalla Pro-Ludo e quindi è più semplice procurarsene una copia (in realtà non è difficile nemmeno autocostruirselo, cercando informazioni su Internet). Si tratta sicuramente di un gioco adatto alle famiglie, semplice, rapido (ancora di più se si fa una singola gara) e divertente: soprattutto ascoltando i commenti altrui (e la propria soddisfazione) quando ci si piazza in mezzo ad una strettoia e si costringe gli avversari ad una brusca frenata oppure quando si supera un avversario costretto a procedere lentamente da una mano di carte sfortunata (o perché c’è la coda per il tributo a Cesare al secondo giro).

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