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Aurora d’Inverno – Alessandro Del Gaudio

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Una ventina di anni fa o giù di lì il mercato italiano della fantascienza subì un vero e proprio stravolgimento: gli autori italiani, che fino ad allora erano stati ignorati dal pubblico o si erano dovuti nascondere dietro nomi stranieri per aumentare le vendite, riuscirono a trovare un loro spazio. I lettori, inspiegabilmente esterofili, scoprirono di aver sempre avuto un tesoro in casa e di non averci mai messo le mani sopra.

Lo stesso processo si sta ripetendo in questi anni anche per il fantasy e, più in generale, per la letteratura fantastica. Diversi scrittori italiani si cimentano con questo genere e ottengono buoni risultati di pubblico e di critica. Accanto ai campioni di incassi delle major italiane, spesso forti nelle vendite ma poveri di idee e contenuti, stanno fortunatamente emergendo alcuni autori davvero convincenti.

Alessandro Del Gaudio con Aurora d’Inverno (Magnetica Edizioni – 2006 – pag. 260 – € 13,00) ci porta sul mondo di Geon, un pianeta i cui abitanti sono, forse, lontanamente imparentati con la Terra. Alcuni indizi ci spingono in questa direzione: metropoli stritolate dal traffico, luci artificiali che illuminano le notti della città di Albacoeli, costruzioni definite Moli che si stagliano verso il cielo e ricordano quella Antonelliana di Torino.

Da qualche parte all’interno di Geon, in un luogo nascosto agli occhi degli umani, si cela il regno di Vassane, la cui Regina è minacciata da un grave pericolo da cui solo un variegato gruppo di eroi potrà salvarla. I personaggi chiamati ad assolvere a questo compito vanno ben oltre i consueti canoni del fantasy: accanto a caratteri più comuni come la sacerdotessa-maga e il cavaliere fantasma trovano infatti spazio un robot, un rettile di tre metri di altezza, un fuggiasco le cui mani sono in grado di tagliare qualunque materiale.

Uno dei punti di forza del romanzo è la presenza di diverse chiavi di lettura del testo. Nella prefazione curata da Teresa Regna si mettono in evidenza i riferimenti classicheggianti contenuti nella narrazione.

Tuttavia, anche se Del Gaudio indica in autori come Eddings, Brooks, Tolkien, Weis e Hickman, Marion Zimmer Bradley gli scrittori che l’hanno fatto avvicinare al fantasy, le eco che si possono ritrovare in Aurora d’Inverno paiono ben altre: i tratti di alcuni personaggi ricordano i supereroi dei fumetti americani, il robot Torgal ci riporta agli anime degli anni settanta e ottanta, la sensuale Len sembra uscire dalle chine del grande mangaka Mazakatsu Katsura, il gorilla Zobaroa è un nuovo King Kong. Insomma, più America e Giappone che elfi e negromanti.

E poi? Tanto fantasy, con una rinnovata trattazione del tema del viaggio, già affrontato da Del Gaudio nel suo precedente romanzo, Italoamericana, seppure con un’ambientazione tutt’altro che fantastica.

Aurora d’Inverno merita di trovare posto nella nostra biblioteca. Terminata la lettura ci convinceremo, laddove ce ne fosse bisogno, che il fantasy italiano ha in mano ben altre carte da giocare rispetto ai tanti volumi oversize che compaiono in questi giorni nelle librerie, buoni soltanto per qualche vistoso regalo di Natale.

 

Sito internet di Alessandro Del Gaudio

http://iburobar.splinder.com/

 

Sito intenret di Fantastico d’autore

http://lagunaweb.gdr.net/autori/

 

Sito internet della Magnetica Edizioni

http://www.magneticaedizioni.it/

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