KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Mobili Trignani

8 min read

I Mobili Trignani sono un duo musicale di Arsita (TE) composto da Fabrizio Trignani e Nicola Modesti nato nel 2016.

Si caratterizzano per un linguaggio musicale semplice e immediato, condito da testi e doppi sensi e si identificano in un genere che autodefiniscono “PopArticolare”. Il nome richiama l’attività di famiglia di un componente che si occupava in passato proprio della vendita di mobili.

Nel 2016 esce il primo album autoprodotto “Diario di un Menestrello” in formato CD e on line pubblicato su tutte le piattaforme digitali.

Ne segue, tra il 2017 e il 2018, un’intensa attività live che li porterà a suonare in tutta Italia dando vita a due tour “In Consegna” e “Aperto anche la Domenica”.

Nel 2019 pubblicano il secondo album “Canzoni per una notte” a seguito di una campagna di crowdfunding, seguito dal tour live “Isole in Saldo”. Numerose le aperture in concerti di artisti di livello tra cui Truppi, Marlene Kuntz, Tricarico, Lucio Corsi, Duo Bucolico, Pan del Diavolo, Apres la Classe, Canali…

Nel 2021 pubblicano, esclusivamente per il web, due singoli: “Babbo Natale” e “Uatelilive”, brano in dialetto abruzzese arsitano.

Nel 2022 la pubblicazione del singolo “Lei” anticipa l’uscita del terzo album “PopArticolare” e ne segue l’omonimo tour e l’inizio della collaborazione con l’etichetta Music Force che ne gestisce distribuzione e promozione.

Nel 2023 vengono selezionati su oltre mille candidati nelle fasi finali della 34a edizione di Musicultura. Nell’estate dello stesso anno, durante il tour “Aperti per ferie”, vengono scelti e invitati a esibirsi dal Club Tenco in occasione del Tenco Ascolta presso il teatro Ennio Morricone di Vasto (CH).

A gennaio del 2024 pubblicano per Music Force e solo on line il singolo “Labora” in versione Radio Edit, estratto dall’album “PopArticolare” e relativo videoclip.

Il 20 luglio 2024 esce “Webinar”, quarta fatica del duo abruzzese.

Intervista precedente:

https://kultunderground.org/art/41633/

Titoli:

Compra Mobili Trignani / Webinar / Razza / Comete / Cover / TIM / Mi perdo in giro / Fragile / Pasolini / ACqua alla gola / Nin mi dice core (Quesse è) / Triage / 2 senza te.

https://www.musicforce.it/

Intervista

Davide

Ciao. Quarto album, come continua con “Webinar” la vostra produzione iniziata nel 2016, cosa invece è cambiato e come nel prossimo futuro ne rilanciate il progetto attraverso queste vostre ultime canzoni?

Mobili Trignani

Con Webinar continuiamo a lavorare nel nostro home studio in campagna, dove vive Nicola, quindi proseguiamo con l’autoproduzione, con la libertà compositiva e di creazione, col silenzio e la pace, con i rumori della natura e dei nostri pensieri. Un altro elemento di continuità con i lavori precedenti è l’ironia, la velata (non troppo) critica in molti ambiti della razza umana e l’amore incondizionato per le nostre radici, musicali e territoriali.

È poi cambiato molto da PopArticolare. Tutte le canzoni (eccezion fatta per Fragile, datata 2014!) sono state ultimate dal 2022 alla data di uscita, hanno un approccio produttivo sempre più consapevole e maturo, portano la firma di entrambi e speriamo possano intrattenere piacevolmente sempre più persone.

Davide

Come sono nate queste tredici nuove tracce, intorno a quali temi testuali e idee musicali predominanti e dentro quale contenitore creativo e tematico più generale?

Mobili Trignani

La genesi di ogni canzone è a sé stante, chi dal semplice strimpellare un banalissimo giro di Do, altre da riflessioni profonde, alcune da casualità folgoranti (es. Nin mi dice core), da scherzi e giochi, insomma, sono state tutte e tredici originate in maniera diversa e per noi molto stimolante. Il contenitore creativo che può racchiuderle è il nostro personalissimo genere, un PopArticolare pieno di giochi e sfumature. In Webinar si può trovare il punk, il reggae, i Beatles, poesia, dialetto, e tutte le nostre influenze che ci hanno suggerito gli elementi che possono saltare all’orecchio dal primo ascolto.

Davide

“Webinar” perché modalità capace di collegare in tempo reale le persone in tutto il mondo per un qualche evento nel quale interagire, ma emblematico di una vita sempre più scollegata dalla realtà fisica e da una più autentica e profonda interazione, una più comoda tecnologia delle tante che tuttavia non fa che alimentare isolamento e “distanziamento” sociale oppure rapporti umani sempre più di superficie? O perché?

Mobili Trignani

Webinar potrebbe far presagire ad un “seminario web”, un corso per insegnare qualcosa. Il nostro obiettivo principale in questo lavoro è quello di fotografare in maniera divertente e nitida lo stato delle cose, visto attraverso il nostro filtro, la nostra sensibilità. Lo sguardo e l’attenzione va su quello che viviamo, su quello che succede nel mondo, nel nostro mondo (finanche quello musicale), e nella nostra dimensione interiore e personale. Il tutto condito dalla nostra voglia di giocare con le parole, con le strutture della canzone e con la musica senza distinzione di genere, di razza, orientamento religioso e politico.

Davide

Diversi gli argomenti che riguardano alcuni disagi o mali della nostra epoca spesso però mascherati come progresso, dai centri commerciali paradigma di una società in crisi (e beati tutti quelli che hanno gli anticorpi / da centri commerciali…) alle truffe della telefonia mobile e dei call center dai servizi automatici e finalmente irraggiungibili… Il tutto però dentro una cornice ironica e forse anche auto-ironica. Cos’è per voi l’uso dell’ironia attraverso la canzone?

Mobili Trignani

Ci riferiamo a molti ambiti di una decadenza generale che impregna le maglie della nostra società. Dal disinteresse verso tematiche importanti al qualunquismo. Non solo, lo studio delle nostre canzoni indaga soprattutto l’animo umano…sempre con l’immancabile ironia.

L’ironia è quell’arma “bianca”, quella “bomba da paese neutrale” che ti ha fatto pensare a TIM come un’invettiva contro il disservizio telefonico e non a una canzone che tratta di dipendenza. Tocchiamo tanti temi, ma proviamo sempre a farlo senza cattiveria, con delicatezza, e a volte con la cura di chi da uno schiaffetto amichevole all’amico addormentato.

Davide

Perché un brano dedicato a Pasolini, che vede per altro il contributo di Carmine Valentino Mosesso, autore di libri di poesia e socio fondatore di una azienda agricola, che alla cura dei campi “affianca un forte impegno civile e politico per il riscatto delle realtà rurali dell’Italia interna e dei territori cosiddetti marginali”? Della vastità dell’opera e del pensiero di Pasolini, cosa in particolare volevate rinnovare attraverso questo brano?

Mobili Trignani

Il primo febbraio del 1975 Pasolini pubblica un articolo dal titolo “la scomparsa delle lucciole” nel quale si parla, tra le altre cose, di vecchi valori scalzati dal nuovo capitalismo con tutto ciò che ne deriva: dallo spopolamento delle campagne all’aumento dell’inquinamento ecc.

La canzone ‘Pasolini’ tratta le stesse tematiche ma lo fa da una prospettiva interna che vive intensamente tutte le peculiarità del nostro territorio. Carmine è un nostro amico e poeta sopraffino, partigiano della “restanza”, che ha saputo cogliere magistralmente l’essenza della Periferia con la P maiuscola. La sua poesia, tratta dal libro “la terza geografia” con la quale si conclude il brano è, a nostro giudizio, la ciliegina sulla torta che va a completare il mosaico di suggestioni che abbiamo voluto creare.

Davide

E a proposito di Italia interna, il vostro contributo alla sopravvivenza e diffusione del dialetto abruzzese continua in “Nin mi dice core”, liberamente tratta da “Questa è” di Gino Bucci, poeta abruzzese autore di “Rime sbauttite” e noto come “l’abruzzese fuori sede”. Nel vostro disco precedente avevate invece cantata una canzone di Gianluca Di Marcoberardino, “Uatellive”. Quanto è importante rallentare la globalizzazione culturale attraverso recupero e valorizzazione delle culture locali, a cominciare dalle lingue dialettali?

Mobili Trignani

Il dialetto fa parte delle nostre giornate, lo viviamo costantemente nei nostri luoghi e in maniera viscerale anche nella musica. È una lingua fondamentale come lo è quello musicale, e nei brani in cui lo utilizziamo scorre senza forzature, senza imposizioni o mode. la globalizzazione, come ogni fenomeno sociale, culturale ed economico può portare effetti benefici e allo stesso tempo causare uniformazione di linguaggi, canoni e spesso messaggi. Il dialetto caratterizza una porzione di territorio più o meno ampia e serve a dargli voce in maniera viscerale, perciò è una necessità più che una missione, è un modo di vivere e pensare.

Davide

Cover… “Più si va avanti e più saranno le tue cover…” Il vostro repertorio è originale, ma quali sono state le vostre cover negli anni, fatte in pubblico o anche in privato? Quali canzoni di altri autori in particolare sentite come fossero le vostre e avreste voluto scrivere voi?

Mobili Trignani

Il brano “Cover” è nato proprio in concomitanza di un momento di riflessione in merito al nostro repertorio. Perché spesso nei nostri concerti ci siamo trovati a suonare cover di artisti e generi dei più disparati, in italiano o inglese, spagnolo, francese, genovese o sardo. Siamo nati, come forse tutti gli artisti, suonando e rendendo proprie canzoni ed esperienze di qualcun altro. Ma crediamo sia importante dire la propria, prendere una posizione ed essere sempre se stessi, rischiando di apparire un domani “strani come i Kiss da vecchi”, tenendo sempre a mente che un po’ a tutti piacciono le cover, una sorta di zona comfort fatta di canzoni in cui ci riconosciamo un po’ tutti quanti. Nicola avrebbe voluto scrivere “Ovunque Proteggi” di Capossela, oltre a Revolver dei Beatles.. Fabrizio, a vent’anni, avrebbe voluto scrivere la canzone “il funambolo” dei Ratti Della Sabina.

Davide

In copertina, fronte e retro, vi alternate come psicanalista e paziente. La canzone è una forma invece di autoanalisi e cura?

Mobili Trignani

Nella copertina di Alessio Anthony (con le foto di Gaia Di Loreto) volevamo trasmettere il senso di un album, quello del mettersi a nudo (ognuno a modo proprio) in flussi di coscienza e conversazioni freudiane simili a sedute psicologiche. È questo l’obiettivo della nostra scrittura, scavare a fondo o raschiare in superficie il nostro animo e la nostra esperienza per scoprirne le criticità, alleviarne il dolore e sorridere per i risultati ottenuti, della propria crescita. È una cura la scrittura, se poi ci sono canzoni, versi ed immagini in cui ci si può ritrovare e che ci parlano, allora si raggiunge un livello di bellezza che ci riempie ancora di più.

Davide

Cosa seguirà?

Mobili Trignani

Seguiranno tanti concerti, tante presentazioni per portare in giro Webinar, e nuovi progetti creativi legati alla nostra terra, al nostro dialetto, oltre alla voglia di continuare a scrivere, suonare e mettere in musica i nostri punti di vista, i nostri mondi interiori e il nostro filtro personale attraverso cui analizzare l’esistenza umana, la società. Non per insegnare o vendere dischi, ma per nostra necessità…

Davide

Grazie e à suivre…

 

 

Commenta