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Il sangue che ti scorre accanto – Serena Vinci

3 min read

Les Flaneurs Edizioni (Bari, 2023)

pag. 162

euro 15.00

Questo romanzo scoppia di trama, strabocca. Premetto che ho deciso di leggere “Il sangue che ti scorre accanto” dopo aver letto, in ritardo per così dire, un post della stessa autrice Serena Vinci che su fb parlava delle conseguenze pratiche e quotidiane dell’uscita di questa sua opera d’esordio; romanzo che nasce ispirato da una storia vera, alla stregua in qualche misura di “Questo giorno che incombe” d’Antonella Lattanzi. Grandemente differente dal romanzo di Lattanzi, però, questo testo di Vinci m’arriva intanto mentre come tante altre e altri stiamo leggendo il libro del momento: “La verità e la biro”, di Tiziano Scarpa. Allora, appunto, facciamo un paio di passi indietro. Anzi ritorniamo a prima della partenza. La protagonista de Il sangue che ti scorre accanto vive a Torino. Ma ‘ovviamente’ è originaria del paesino meridionale Distici. Dove ha lasciato, su tutto, il ricordo d’una scomparsa. La morte improvvisa del giovane amico della madre sua, Jacopo. Ed ha abbandonato anche la realtà? L’innamoramento per Torino, per dire, è un sostitutivo un pagliativo o un vero rifugio in grado di supplire alle belle cattiverie assicurate un tempo dallo scirocco di Distici. Tempo e spazio, vero e immaginato appunto, quanto e più delle ultime pagine di Scarpa. Ché questa volta la scrittrice invece immagina un ritorno sul luogo del delitto. Nelle vene della storia personale, intima e privata, di questa ragazza che sulle spalle tiene un sacco colmo d’abbandoni. Da quello del padre. Ai ragazzi suoi. Questo opera prima cammina davvero bene. Potrebbe essere una premessa, insomma. Quando la lingua sarà ancor meno assoggettata alle pazzie delle vicende, il gradino successivo sarà compiuto. Adesso però rileggendo questo romanzo di Vinci torno ad alcuni passaggi posti nei primi capitoli del libro di Scarpa. E mi diverto di queste verità. Ma dove sta?

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