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Intervista con Floriana Foti

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Comunicato Stampa

Da venerdì 29 aprile 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “If You Stayed with Me”, il secondo singolo di Floriana Foti pubblicato dall’etichetta discografica TRP Music, estratto dal nuovo album “Seven Colors”, disco già presente su tutte le piattaforme di streaming da venerdì 8 aprile 2022.

Dal mood particolarmente toccante, dallo spirito profondamente evocativo, narrativo e descrittivo, “If You Stayed with Me” è il secondo singolo della cantante, compositrice e arrangiatrice Floriana Foti, pubblicato dall’etichetta TRP Music ed estratto dal suo nuovo lavoro discografico intitolato “Seven Colors”. Architettato su un raffinato manto armonico, “If You Stayed with Me” (“Se Tu Fossi Rimasta con Me” in italiano) è un’affettuosa ballad, scritta e arrangiata dalla musicista siciliana, dedicata alla sua compianta nonna paterna. Per Floriana Foti l’angelica presenza di sua nonna ha rappresentato un autentico e forte punto di riferimento, che l’artista sicula ha avuto al suo fianco fino al 2016. Il fulcro del tema è quello del ricordo, della mancanza, proprio come dice il testo (tradotto in italiano): «Accendendo candele, riscaldo questo spazio vuoto… quando mi sento sola, mi viene ancora in mente quando ridevi, come un amorevole dono che conservo dentro di me». Su “If You Stayed with Me”, Floriana Foti racconta: «Dopo l’uscita di Spunta lu Suli (il primo singolo, ndr), ho avvertito il desiderio di passare dai colori mediterranei caldi a quelli tenui e nostalgici: e come non ricreare una tale atmosfera se non attraverso una ballad jazz? Tra l’altro, non dedicata a chi c’è nella mia vita, ma a chi non c’è più pur continuando a far sentire la sua presenza. Il brano è una dedica a mia nonna paterna, dalla quale ho ereditato anche l’amore per il canto. Spero che questa dichiarazione d’amore non convenzionale possa regalare un piccolo tremito, come quello che mi ha condotto a scriverla». Il videoclip vuole esprimere il tema del ricordo e della “mancanza-presenza” di chi ci è stato vicino durante il percorso di vita e che, in qualche modo, continua a esserci e a guidarci da qualche parte dell’universo. Però, segue un secondo tema, ossia quello delle sfumature intese come emozioni e stati d’animo, che rendono la realtà variopinta e, allo stesso tempo, degna di essere vissuta. Regista e videomaker del video è Marco Foti, mentre l’ambientazione scelta è la necropoli nella riserva naturale di Pantalica, in provincia di Siracusa, dichiarata patrimonio dell’umanità dal 2005. Il luogo presenta uno scenario naturale mozzafiato, incontaminato e spirituale. Le scene sono state girate il 2 marzo 2022, in un pomeriggio velato dalle nuvole che conciliano il senso di nostalgia e memoria, in armonia col silenzio di quei luoghi. La protagonista è colta in due differenti momenti: quello del raccoglimento meditativo e quello della danza dei nastri colorati che simboleggiano le proprie emozioni. La scelta della necropoli di Pantalica non è dunque casuale: tra le impervie montagne, migliaia di anni fa, diverse popolazioni hanno lasciato le proprie testimonianze attraverso delle grotte artificiali, così come una persona importante per la nostra vita può lasciare una traccia di sé stessa dentro di noi.

Nel segno del contemporary jazz, intarsiato con tratteggi di musica mediterranea, ethno jazz, world music e folk, “Seven Colors” è un viaggio immersivo, dal carattere introspettivo, un album dal quale emerge tutta la sensibilità compositiva, comunicativa e interpretativa di Floriana Foti, come fosse un quadro inizialmente intonso poi dipinto con svariate gradazioni di colori volte a manifestare in parole e note sensazioni e stati d’animo mutevoli. Un immaginifico affresco sonoro che emana calore umano, un ritratto intimistico capace di far vibrare le corde più recondite dell’anima. Accompagnata da sette brillanti partner come Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramírez (batteria), il CD consta di nove brani, di cui Seven Colors of the RainbowIf You Stayed with Me e Spunta lu Suli sono figli della fertilità compositiva di Floriana Foti, mentre Cu ti lu Dissi (tradizionale), Marzapaneddu (tradizionale-Matilde Politi), L’Amore Fugge (Rita Marcotulli), Dolcenera (Fabrizio De Andrè), Scitame Sole (Rita MarcotulliMaria Pia De Vito) e S’Wonderful (George GershwinIra Gershwin) completano la tracklist. Su “Seven Colors”, la musicista sicula si esprime così: «Seven Colors è il mio album d’esordio, la mia carta d’identità artistica, in cui ho provato a trasmettere le mie generalità in maniera chiara. Al suo interno, tutti i brani da me composti o rivisitati, sono concepiti come pennellate di colore su tela di diverse tonalità: ascolterete brani al confine tra jazz, mediterraneo e world music in lingua dialettale, italiana e inglese, insieme a composizioni originali. Mi auguro possiate goderne dell’ascolto».

If you stayed with me

https://www.youtube.com/watch?v=PpQga-nCkPQ

Cantante, compositrice ed educatrice di Catania, dal brillante eclettismo stilistico e vocale, nonché interprete dall’alta intensità emozionale, Floriana Foti, classe 1985, si avvicina al canto all’età di quindici anni tra performance live e concorsi canori. Dagli esordi, la musicista catanese assorbe le influenze del blues, della musica brasiliana, del soul, della musica mediterranea, per poi approdare al jazz, che la porterà in Olanda a laurearsi in Canto Jazz presso il “Prins Clauss Conservatory” di Groningen a giugno del 2018. Nei Paesi Bassi la cantante siciliana dà vita al Floriana Foti Quartet, band di grandi artisti emergenti con i quali esporta la sua musica nel panorama olandese, in particolare sul palco del noto festival jazz Swinging Groningen a giugno del 2018. Sempre in Olanda, Floriana Foti studia con musicisti newyorkesi di assoluto livello del jazz internazionale, come Mark GrossDavid BinneySteve NelsonKevin Hays, solo per menzionarne alcuni. Parallelamente alla musica, consegue la laurea in Lettere e Filologia Moderna presso l’Università di Catania nel 2013, oltre a un master affine in Spagna nel 2014. È specializzata in EVT di I° e II° livello, tecnica vocale nata negli Stati Uniti. Al momento, insegna canto presso più scuole musicali in provincia di Catania e si dedica alla sua musica.

Facebook: https://www.facebook.com/FlorianaFotiOfficial/

Instagramhttps://www.instagram.com/florianafoti/

Sito ufficiale: www.florianafoti.com

Intervista

Davide

Ciao Floriana. Raccontaci la genesi di questo tuo bel lavoro e come rappresenta e racchiude la tua lunga e importante carriera di cantante e di autrice.

Floriana

Seven Colors nasce dal desiderio di far emergere tutta la mia autenticità attraverso il mio carattere compositivo e le mie influenze musicali. Ho prevalentemente fuso gli elementi mediterranei tradizionali tanto forti nella mia cultura con quelli jazzistici contemporanei, con rimandi alla world music. Il risultato è stato un melting pot di sonorità che mi ha sin da subito suggerito l’idea di viaggio attraverso i colori.

Davide

“Seven colors” come i sette colori dell’arcobaleno, anche noto simbolo di pace e armonia. Perché dunque “Seven colors”? In che modo hai associate le emozioni cromatiche a ciascun brano?

Floriana

Quando ho composto ‘Seven Colors of the Rainbow’, traccia contenuta nell’album, la prima immagine che ho avuto in testa è stata proprio quella associata ai colori. Andando poi avanti con le composizioni e gli arrangiamenti per il disco, mi resi conto che, anche a livello concettuale, la dimensione del colore legava perfettamente tutti i brani: una doppia conferma della mia scelta.

Davide

Chi ha suonato in questo disco?

Floriana

Musicisti provenienti dall’Italia, dalla Russia, dalla Spagna e dall’Olanda: Tony Hoyting al piano, Andrea Caruso al contrabasso, Quique Ramìrez alla batteria, Pasha Scherbacov al trombone, Daniele Nasi al sax tenore, Denis Pavlenko al sax alto e Suzan Veneman alla tromba.

Davide

Alle tue composizioni si aggiungono due tradizionali siciliani rivisitati in chiave jazz, “Cu ti lu dissi” e “Marzapaneddu”. Perché questa scelta, sicuramente omaggio alla tua terra, e perché proprio questi due canti?

Floriana

‘Cu ti lu dissi’ è un brano tradizionale di repertorio popolare molto conosciuto, soprattutto nelle versioni della cantante siciliana Rosa Balistreri. Esso presenta una melodia e un testo d’impatto che si prestano benissimo, a mio modo di vedere, a una rilettura in chiave jazz. ‘Marzapaneddu’, al contrario, non è molto conosciuto rispetto ad altri brani della tradizione, ma presenta, a parer mio, un testo e una melodia ancora più affascinanti dell’altro brano; ragione che mi ha spinta a considerarlo nel mio album d’esordio.

Davide

Poi ancora due brani di Rita Marcotulli (L’amore fugge), Marcotulli e Maria Pia De Vito (Scitame sole), Fabrizio De Andrè (Dolcenera) e George Gershwin (‘S wonderful). Cosa deve avere o cosa deve darti un brano perché tu senta di volerlo fare anche tuo? E cosa c’è di te nella tua rilettura?

Floriana

È questione di sensibilità musicale connessa ai propri gusti e alla propria esperienza di ascolti. Ritengo Rita Marcotulli e Maria Pia De Vito musiciste di estremo spessore artistico, amo le loro produzioni e mi sento incline a certe loro scelte stilistiche. Quando rivisito brani di artisti che seguo, lo faccio sempre nel rispetto delle loro composizioni, inseguendo però la mia interpretazione personale, molto spesso influenzata da sonorità aperte, a volte da ritmi più incalzanti di matrice africana, altre volte dall’improvvisazione vocale o dall’elemento mediterraneo/arabeggiante.

Davide

Hai dedicato “If you stayed with me” a tua nonna paterna. In che modo hai ereditato da lei l’amore per il canto?

Floriana

Non ho avuto la possibilità di ascoltare la nonna da giovane, ma si racconta in famiglia che lei avesse una gran voce. La nonna era una sarta per professione, non una cantante, ma sono abbastanza sicura di aver ereditato la vena artistica da papà e quindi dalla nonna paterna.

Davide

Cosa ti ha portato in passato a scegliere l’Olanda e il Prins Clauss Conservatory di Groningen?

Floriana

Questo conservatorio offre un programma esclusivo chiamato ‘New York Comes to Groningen’, che ospita dal lunedì al venerdì un musicista americano noto al panorama jazz internazionale. Ciò rende questa struttura fortemente competitiva, dando la possibilità agli studenti di entrare a contatto diretto con la realtà jazzistica di New York, pur rimanendo in Europa.

Davide

Quando e come hai cominciato a sentire il bisogno di comporre tu stessa della musica? In che modo non solo ascoltarla o interpretarla, fa bene creare musica per te?

Floriana

Rispetto all’ascolto o all’interpretazione, comporre permette di esprimere ancora meglio la mia creatività, esattamente come un pittore ama non solo riprodurre, ma creare dal nulla le proprie opere.

Davide

In che modo nella tua musica e nella tua voce amalgami i colori più caldi e mediterranei a quelli più tenui e nostalgici (quindi idealmente più nordici)? Cosa cioè rappresentano per te queste due apparentemente opposte coordinate emotive e culturali?

Floriana

Colori mediterranei e nordici, caldi e tenui, fanno parte del concept che ho voluto illustrare in questo mio disco: l’idea di ‘alba’ e ‘tramonto’, intese come metafora della vita stessa, che si susseguono in modo ciclico. Attorno a questi due poli, gravitano le emozioni e i colori racchiusi nell’album.

Davide

Chi sono stati i tuoi primi riferimenti ideali nella musica e nel canto? Quali sono stati invece i musicisti incontrati finora che più hanno lasciato un segno o aggiunto qualcosa di importante nella tua formazione?

Floriana

Sicuramente i primi riferimenti sono stati gli ascolti di cantanti come Betty Carter, Ella Fitzgerald e molti altri appartenenti alla tradizione e alla contemporaneità.

Tra i musicisti incontrati finora, un grazie particolare va a Stefania Patanè, la mia prima insegnante di canto, a JD Walter, grande cantante americano e docente al Prins Claus Conservatorium, infine a Norma Winstone e Don Braden per i loro preziosi consigli.

Davide

Da educatore anch’io, mi interessa sapere qualcosa di te come educatrice. Cosa fai esattamente? Educatrice musicale o in altro ambito? Dell’importanza della musica nell’educazione per altro abbiamo avuto esempi splendidi, e su tutti basti citare quel che ha fatto e dimostrato Abreu con El Sistema in Venezuela. Secondo te a cosa educa principalmente la musica, oltre che alla musica stessa? Cosa cerchi di insegnare o di seminare tu, oltre al canto, quando appunto insegni canto?

Floriana

Insegno canto e tecnica vocale in diverse scuole di musica in provincia di Catania ma ho anche una formazione umanistica in Lettere. Hai menzionato ‘El Sistema’, esempio lampante di come la musica possa offrire opportunità per migliorare non solo sé stessi, ma anche la società. Come educatrice, credo molto nell’empatia e nella componente umana ed emozionale, che orienta ogni possibilità di apprendimento e trasmissione dei saperi. Questo implica apertura e flessibilità nei confronti degli studenti, al fine di tirare fuori il meglio delle loro potenzialità, mettendoli così a proprio agio. La relazione umana è quindi fondamentale per me, oltre a trasmettere tutti i valori che la musica può offrirci ogni giorno.

Davide

Sei specializzata in EVT (Estill Voice Training), se non sbaglio un addestramento vocale e una metodologia che consente di prendere coscienza di come si muovono le strutture della voce. Di cosa si tratta più esattamente e in sintesi?

Floriana

È una metodologia nata dalla ricerca della cantante e specialista americana Jo Estill, la quale aveva individuato una serie di manovre vocali che permettevano di sviluppare il controllo individuale di specifici muscoli di riproduzione del suono. Lavorando quindi su ogni singola struttura che produce suono, si è di certo consapevoli di come poter sfruttare al meglio le proprie potenzialità vocali.

Davide

Italiano, siciliano, napoletano e inglese… In che modo una lingua o un dialetto, ma anche un virtuosismo canoro come lo scat, con la loro differente musicalità cambiano il tuo modo di sentire un brano e di interpretarlo?

Floriana

Ognuno degli elementi citati contribuisce a dare espressione al brano in questione. Il dialetto siciliano, ad esempio, mi trasmette un pathos e una forza evocativa che riverso necessariamente nelle mie rivisitazioni.

Davide

Ora che si è tornati quasi alla normalità, seguiranno date per venirti ad ascoltare dal vivo? Cosa seguirà?

Floriana

Ho dovuto fermare l’attività concertistica come molti altri artisti, mi auguro adesso che i concerti possano ricominciare al più presto e di poter programmare un tour. Seguiranno poco alla volta altre tappe, come la realizzazione di nuovi progetti discografici.

Davide

Grazie e à suivre…

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