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Intervista con Urban Fabula

9 min read

Già presente su tutte le piattaforme digitali e disponibile anche in copia fisica, Movin’ è il nuovo album prodotto dall’etichetta TRP Music firmato Urban Fabula, formazione estremamente interessante composta da Seby Burgio (pianoforte, Fender Rhodes in Jet Lag), Alberto Fidone (contrabbasso) e Peppe Tringali (batteria, voce in Manu). Tratto da questa nuova creatura discografica, il singolo Cubanito (composizione originale autografata da Burgio, Fidone e Tringali) sarà trasmesso in promozione radiofonica da venerdì 13 novembre 2020, un brano in cui la classica clave cubana è (ri)elaborata attraverso una pulsazione di sette battiti, dove un’armonia aggraziata e narrativa conduce verso un viaggio onirico, evocativo, alla (ri)scoperta delle proprie origini. In Movin’ figurano due ospiti: Yoro Ndao (voce narrante in Yoro) e il coro di bambini del C.E.S.M. (Centro Etneo Studi Musicali) di Aurora Leonardi (in Manu). La tracklist, eccezion fatta per Englishman in New York di Sting (riarrangiato ad hoc), consta di sette brani originali, di cui Yoro è opera di Peppe Tringali, Opportunity the Rover di Alberto Fidone, mentre Manu è una composizione siglata da Seby Burgio. Value of Duty, Circle, Jet Lag e Cubanito, invece, sono cofirmati da Burgio, Fidone e Tringali. Movin’ è un album orientato in direzione contemporary jazz, impreziosito da ammalianti e accentuate colorazioni mediterranee, latin jazz e impressioniste, di chiara matrice europea. Ricerca del senso estetico, spirito di innovazione stilistica, ricchezza armonica, vivida creatività ritmica e profonda sensibilità interpretativa rappresentano la preclara sinossi di un disco che brilla soprattutto per un telepatico interplay, reale valore aggiunto di un lavoro davvero di ottima fattura.

Urban Fabula è un progetto nato nel 2010 dall’incontro di tre musicisti siciliani: Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso) e Peppe Tringali (batteria). La provenienza da percorsi formativi classici e da numerose esperienze maturate in ambito pop e jazz è senza dubbio una caratteristica che contraddistingue il trio, peculiarità grazie alla quale è fra le sezioni ritmiche italiane più apprezzate e richieste. Il loro eclettico sound trae ispirazione dalle radici più intime e profonde della musica, ponendosi di fronte ad essa con la mente totalmente affrancata da qualsiasi condizionamento stilistico. Inteso fin da subito come sintesi e non come una somma di tre individualità, il trio si muove in un generoso equilibrio di amicizia e condivisione, grazie al quale ognuno diventa solista e accompagnatore, compositore ed esecutore. Al fianco di Burgio, Fidone e Tringali recita un ruolo fondamentale Riccardo Samperi, il quarto uomo del trio, produttore di Movin’ e inesauribile fonte di idee, acuto osservatore e poeta del suono. Samperi è stato importantissimo nella realizzazione di questo album per quanto concerne arrangiamento, editing e sound design, in grado anche di vedere la musica da una prospettiva diversa, inaspettata, addirittura sorprendente. L’Urban Fabula è stato finalista all’European Jazz Contest 2010 e ha vinto numerosi concorsi in tutta Italia: Prima Edizione del premio “Pippo Ardini” (2011), quinto concorso nazionale “Nuovi Talenti Jazz-Gruppi – Città di Treviglio” organizzato dal jazz club Bergamo (2011), premio “Paolo Randazzo” (2012), primo premio assoluto al Concorso Musicale Europeo “Citta di Filadelfia” (2012), “Baronissi Jazz” (2013), “Barga Jazz Contest” (2013). Oltre a costituire la sezione ritmica dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo, il trio annovera svariate collaborazioni con musicisti di blasone nazionale e internazionale, fra i quali: Steve Grossman, Javier Girotto, Michael Rosen, Gegè Telesforo, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Barbara Casini, Daniela Spalletta.

TRACKLIST:
1. VALUE OF DUTY
2. CIRCLE
3. YORO
4. OPPORTUNITY THE ROVER
5. JET LAG
6. MANU
7. CUBANITO
8. ENGLISHMAN IN NEW YORK

Facebook: https://www.facebook.com/urbanfabula
Instagram: https://www.instagram.com/urbanfabula

Cubanito
https://youtu.be/9-vDfU3dXqs?t=2

Intervista

Davide

Ciao. Come sono nati i brani di Movin’, da quali idee e obiettivi o concept di partenza, e come nasce più in generale una vostra composizione o un arrangiamento in trio? 

Urban Fabula

Piacere Davide e intanto grazie per questa intervista.
Il modus operandi che abbiamo adottato sin dall’inizio della nostra esperienza in trio, è stato quello della condivisione delle nostre idee musicali che poi pian piano prendono forma grazie al contributo di ciascuno. Anche in questo nuovo album le composizioni e gli arrangiamenti sono per lo più a sei mani e questo ci ha permesso di creare del materiale che segue una linea comune ben definita.
Movin’ è un album che ha avuto una lunga gestazione a causa di tanti fattori che hanno segnato i nostri ultimi anni di attività, uno fra tutti la distanza. Viviamo in tre città diverse e distanti e questo ha rallentato il progredire della nostra produzione. Ma non tutto vien per nuocere. 
La distanza ci ha permesso di creare nel tempo tanto materiale musicale che abbiamo avuto la fortuna di suonare in anteprima in molti nostri concerti. Grazie a questo abbiamo avuto modo di perfezionare i brani prima di inciderli e di non dare nulla per scontato. 

Davide

Qual è la vostra visione del jazz nel connettervi ad altri stili di musica e nel farne una vostra sintesi,   ma sempre riconducibile al jazz? Quali gli elementi (o ingredienti) principali?

Urban Fabula

Abbiamo sempre visto il jazz come veicolo per poter esprimere quello che siamo, da dove veniamo, il nostro background musicale e di studi, le nostre collaborazioni singole e di gruppo, le nostre esperienze di vita, il nostro carattere, il nostro modo di approcciare la musica in generale e la composizione. Nessuno di noi tre si definisce un purista del genere perché tutti veniamo da una formazione classica e abbiamo sempre affiancato esperienze pop-rock oltre la musica improvvisata. 
Il jazz è lo strumento che ci permette di sintetizzare questi linguaggi per creare una mistura di sonorità e ritmi che comunque lasciano all’improvvisazione lo spazio più importante in modo da poter dare la possibilità di esprimere a ciascuno di noi le nostre identità.

Davide

Nel booklet raccontate di ogni brano. In “Value of duty” scrivete che “è come se oggi avessimo smarrito il valore della responsabilità, non curandoci più delle conseguenze che il nostro comportamento inevitabilmente genera. Ignavia compulsiva, a volte tristemente contagiosa”. Quale dev’essere, secondo voi, il senso di responsabilità di un musicista e autore, nei confronti dei fruitori e del mondo musicale?

Urban Fabula

La musica è arte e l’arte educa l’uomo all’equilibrio, alla forma, alla ragione e al senso dell’esistenza.
Il senso della nostra esistenza non è di certo quello di togliere spazio al prossimo per ingrandire i propri confini ma al contrario è quello di creare occasioni di crescita intellettuale e di sviluppo di idee costruttive e positive attraverso la collaborazione e la condivisione. Questa è la nostra responsabilità in quanto musicisti, compositori e artisti in generale. 
Abbiamo una missione: veicolare l’arte per arricchire le menti di chi la fruisce e se non seguiamo questo obiettivo, beh abbiamo meramente fallito nel nostro intento.

Davide

“Yoro”, con la voce recitante in mandinka di Yoro Ndao, parla di razzismo. “Esiste una sola razza: quella umana”. Argomento sicuramente molto sentito da chi vive in Sicilia, terra di continui sbarchi ma anche laboratorio o crogiolo da sempre, e più che mai, di integrazione socio-culturale. Cosa c’è di peculiare della Sicilia e del Mediterraneo tutto nel vostro modo e mondo musicale?

Urban Fabula

La Sicilia è un approdo per molti, ma è anche terra di passaggio, terra di conquiste e di popoli che si sono avvicendati nella storia. 
Senza fare campanilismo, crediamo che la Sicilia abbia un’energia unica che volenti o nolenti tutti noi abbiamo assorbito e custodiamo dentro. 
La musica e le esperienze fatte lontano da questa terra meravigliosa ci hanno dato modo di dare ancora più valore alla nostra storia, a quello che siamo stati e crediamo di avere il dovere di tradurre nella musica che suoniamo e che scriviamo tutto questo. D’altronde suoniamo una musica (il jazz) che racchiude in sé il concetto di contaminazione e commistione di generi e quindi non possiamo che continuare a seguire questa linea di pensiero.

Davide

I titoli in qualche modo rievocano spesso qualcosa con a che fare il movimento, appunto, il viaggio, quello nella vita quotidiana di ciascuno, quello degli emigranti, quello del jet lag dei viaggiatori (diciamo così) professionisti o quello nello spazio, che va insomma dal cercare un proprio posto e senso nel mondo a un proprio posto e senso più metaforico nell’universo, come in “Opportunity the rover”. In che modo la musica può aiutare a trovare un proprio posto e senso nel mondo e nell’universo?

Urban Fabula

La storia ci insegna che la musica ha una potenza comunicativa più forte di qualsiasi altra cosa. La musica porta messaggi chiari e diretti ed è in grado di arrivare ovunque. Nel titolo dell’album così come in molti dei titoli delle composizioni della tracklist, abbiamo voluto ricalcare sempre il concetto di movimento e di viaggio proprio per ricordare ancora una volta quanto appena detto. 
L’uomo è movimento, l’umanità è movimento e la musica è uno dei linguaggi più forti. 
La musica in sé è trasformazione, basti pensare alla sua evoluzione negli ultimi cento anni. 
La musica è espressione di ciò che siamo: l’uomo non ha l’obiettivo di piantare le proprie radici in un posto figurato e definito, ma nasce nomade e vive di esperienze e di viaggi. Le emozioni che proviamo nell’ascoltare musica sicuramente alimentano sempre il fuoco che abbiamo dentro che per noi rappresenta il senso dalla vita.

Davide

Perché una vostra rivisitazione di “Englishman in New York”? 

Urban Fabula

Quando è arrivato il momento di decidere quale cover e tributo inserire nel nostro album, abbiamo fatto una scelta senza imporci confini di generi o darci dei paletti sulla scelta di quale artista/musicista andare a rielaborare. Tutti e tre abbiamo nutriamo una profonda stima e ammirazione verso Sting, sia per la musica che ha scritto che per sua evoluzione musicale, e senza alcuna costrizione o forzatura abbiamo deciso di rivisitare uno dei suoi brani più belli. 
La scelta non è stata del tutto casuale perché “Englishman in New York” segue il concept del viaggio e del movimento che abbiamo voluto dare all’intero album. 
Dare una nuova veste a questo brano è stata una sfida che speriamo possa piacere a chi lo ascolterà.

Davide

Aldous Huxley scrisse che “la consapevolezza è possibile solo attraverso il cambiamento; il cambiamento è possibile solo attraverso il movimento”. Cos’è per voi il movimento nella musica, nel crearne di nuova, nel suonarla e riproporla? Quale movimento (o moto) deve inoltre suscitare, per sentirla vera, autentica, appagante?

Urban Fabula

La musica che scriviamo è frutto di una sintesi di noi stessi trasformata in suoni e ritmi. La curiosità che ha sempre contraddistinto i nostri ascolti ha fatto si che nelle idee che abbiamo poi elaborato a sei mani, ci fosse un insieme di tanti mondi musicali diversi apparentemente lontani ma in realtà molto vicini, dalla musica classica alla musica etnica, al funk al pop e via dicendo. 
Per noi quindi movimento in musica vuol dire non avere limiti nell’unire ritmi lontani con lo swing tipico del jazz, nel proporre il suono del contrabbasso con l’archetto unito alla batteria rock, nel mettere degli effetti nel pianoforte acustico ecc.. 
Ma movimento in musica vuol dire anche muovere emozioni intime a chi ascolta e anche suscitare il movimento del corpo stimolato dal ritmo che incalza l’ascoltatore.

Davide

Verso cosa invece vi state muovendo ora, cosa seguirà?

Urban Fabula

L’unico obiettivo al momento è quello di riuscire pian piano a mettere su un piccolo tour di concerti per poter portare la nostra musica più lontano possibile. Il periodo storico che siamo vivendo non ci aiuta di certo ma confidiamo nel futuro e siamo sicuri di riuscire a ritagliarci con i giusti sacrifici, il nostro spazio.

Davide

Grazie e à suivre…

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