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Tides of Time

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gioco per due persone
Autore: Kristian Čurla
Editore: uplay.it Edizioni (www.uplay.it)
 
I giochi di civilizzazione, ovvero quelli dove un giocatore deve gestire un’intera civiltà e portarla dalla sua fondazione alla prosperità attraverso i secoli (o i millenni) sono un genere molto sfruttato (sia sul tavolo che sul PC) e in genere si tratta di titoli molto corposi, ricchi di componenti e meccaniche (per dover gestire un argomento così complesso e sfaccettato); ma ci sono anche eccezioni, e questo “Tides of Time” (sottotitolato nella versione italiana “Le Maree del Tempo”), è sicuramente uno dei giochi più essenziali che sfrutta questa ambientazione, e difficilmente potrà essere superato in termini di semplicità, pensando che è composto da sole diciotto carte e quattro segnalini di cartone. Ma vediamo nel dettaglio come è stato possibile realizzare un gioco di civilizzazione con così pochi componenti…
La scatola è molto compatta (come quelle per due mazzi di carte) e contiene:
– diciannove carte di grande formato (una è usata come riepilogo),
– quattro segnalini di cartone,
– un blocco note e una matita,
– il regolamento (in italiano).
Le carte sono illustrate molto bene (tutti edifici e luoghi immaginari ed iconografici), e anche se di buona qualità conviene imbustarle (il formato non è standard, ma dovreste trovare lo stesso le bustine dato che le dimensioni sono le stesse di Dixit, e poi ve ne servono molto poche). Sulle carte c’è una scritta in lingue, quindi se i giocatori non conoscono l’inglese conviene sicuramente procurarsi la versione in italiano.
Data la semplicità del gioco (lo si vede anche dalle due pagine di regolamento), non c’è una preparazione: basta mischiare il mazzo, dare cinque carte a testa e si può iniziare. I giocatori scelgono contemporaneamente una carta, la rivelano e la piazzano a faccia in su davanti a sé, poi passano la mano di carte (ora quattro) all’avversario, ne scelgono una e così via, si procede allo stesso modo fino a che tutte le carte sono state piazzate.
Ora i giocatori calcolano il proprio punteggio verificando le varie condizioni presenti sulle proprie carte (alcune ricorrenti, come un numero fisso di punti per ognuno dei cinque semi o per maggioranza di ogni seme, altre uniche e non ripetute), dopodiché ogni giocatore riprende in mano le cinque carte, ne sceglie una da conservare (va piazzata davanti a sé con sopra il segnalino “Reliquia dal passato”), e una da eliminare dal gioco (va rimessa nella scatola); poi si pescano due carte per riavere una mano di cinque e si procede a giocare il secondo round (con modalità identiche al primo).
Dopo il secondo round si gioca un terzo round, sempre con modalità identiche (alla fine del secondo round ci saranno due carte per ogni giocatore con il segnalino “Reliquia dal passato”); notare che queste carte vanno sempre considerate nel conteggio dei punti.
Alla fine del terzo round (e quindi del terzo conteggio dei punti) si determina il vincitore, se entrambi hanno lo stesso numero di punti la partita finisce in parità (non c’è condizione di spareggio), al massimo si può fare un’altra partita per dirimere il pareggio, anche perché difficilmente come durata si raggiunge la mezz’ora.
Come vedete le regole sono molto semplici, ma giocandolo ci si rende conto della strategia necessaria: ad ogni nostra mossa bisogna sia considerare accuratamente quale carta giocare per massimizzare il nostro punteggio e soprattutto per cercare di ridurre le opportunità di punteggio del nostro avversario, pensando a quali saranno le sue mosse e cercando di anticiparle: infatti è solo la prima mano di ogni round che viene giocata al buio (in realtà solo quella del primo round è completamente al buio), dato che già alla seconda ci si rende conto di quali saranno tutte le carte che verranno giocate nel round corrente (e di quali saranno in mano ad ogni giocatore); dato che in ogni partita vengono utilizzate tutte e diciotto le carte, già dalla seconda partita si possono fare fin dall’inizio delle considerazioni di carattere globale avendo la conoscenza completa delle particolarità di ogni carta.
Quindi abbiamo un gioco semplice ma discretamente strategico, molto compatto (in effetti la scatola poteva essere ancora più piccola), rapido da spiegare e da giocare, dal costo contenuto e dalla possibilità di giocare con la versione in italiano. Difetti? È rigorosamente per due persone (ma i migliori giochi per due sono esclusivamente per due) e non c’è variabilità tra una partita e l’altra, se non l’ordine di uscita delle carte e le scelte dei giocatori. Non sarà il miglior gioco di civilizzazione, ma se state cercando un gioco per due persone per trascorrere il tempo durante un viaggio in treno o nell’attesa che arrivi il terzo giocatore di “Through The Ages”, quale può essere un filler più azzeccato di questo?

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