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Sull’ingiustizia – Amartya Sen (et al.)

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Gli attuali problemi relativi alla crisi economica hanno evidenziato negli ultimi anni come un’economia sganciata da alcun riferimento etico e basata sullo sfruttamento acritico delle risorse e di altri esseri umani non solo produca gravi danni e squilibri a livello mondiale, ma anche imploda su sé stessa trascinandosi dietro gravi problemi anche per i medesimi stati che l’hanno prodotta.
La riflessione sulle ingiustizie e, in un senso più generale, sul concetto di giustizia diventa quindi un argomento di stretta attualità che permette di cogliere meglio i problemi del presente e osservare con più profondità il mondo che ci circonda.
La collana della Erickson Saggi sociali ha proprio lo scopo di proporre contributi interessanti per leggere con un ottica critica la realtà contemporanea, tramite la pubblicazione di alcuni contributi di importanti autori del panorama filosofico, economico o del pensiero politico, magari conosciuti agli addetti ai lavori, ma per lo più probabilmente meno conosciuti al grande pubblico.
In quest’ottica si colloca la pubblicazione del libro “Sull’ingiustizia” di Amartya Sen, che è un economista indiano, professore presso l’Hardvard University. Premio Nobel per l’economia nel 1998 riflette spesso nelle sue opere sul rapporto fra etica ed economia, ponendosi in modo critico nei confronti dell’economia del benessere, basata su principi utilitaristici e su una visione solo libertaria della vita.
Il libro “Sull’ingiustizia” raccoglie un saggio breve di questo importante autore, che sintetizza e attualizza le idee già espresse in un suo recente libro del 2009, L’idea di giustizia; attraverso questo contributo di una quarantina di pagine, il lettore si può fare un’idea della prospettive originali contenute nelle idee di questo  professore.
Il punto di partenza, fra l’altro, è appunto, come dicevamo, di stretta attualità: la crisi economica, esplosa nel 2008, ma radicata in ben più profondi stili di vita e teorie economiche occidentali, fa emergere ancora di più le ingiustizie a cui sono relegate soprattutto le persone della più bassa scala sociale.
Sen critica un concetto di giustizia  che era emerso dalla riflessione dei più grandi pensatori sociali occidentali (come Hobbes, Locke, Rousseau) dell’epoca dell’Illuminismo, per poi essere consacrato da Kant ed essere definitivamente rilanciato da pensatori più recenti come Rawls. In questa prospettiva la “giustizia” è un’emanazione di uno “stato perfetto” che pone un “contratto sociale” a cui tutti devono attenersi.
La prospettiva del pensatore indiano è invece basata, riprendendo anche alcuni concetti della tradizione indu, su una giustizia che vada oltre e venga prima di ipotetiche istituzioni sociali perfette e del contratto sociale, quanto piuttosto parta dall’individuazione e dalla lotta alle ingiustizie reali che la vita della società stessa comporta. Riprendendo l’esempio di pensatori come Adam Smith, John Stuart Mill e lo stesso Marx, Sen propone una visione di giustizia che parte dai problemi concreti della gente che attraverso il dibattito e la scelta responsabile cerca di portare soluzioni giuste e di miglioramento per la società.
Un esempio proposto è quello dell’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti, che è stata possibile proprio dalla presa di coscienza della forte ingiustizia che essa rappresentava all’inizio della storia del nascente stato americano.
Il libro raccoglie, inoltre, dopo la presentazione del contributo di Amartya Sen, tre articoli che commentano criticamente la posizione di Sen, prodotti da tre ricercatori di diversa provenienza geografica (Francia, Cina e Stati Uniti); questi contributi permettono di approfondire e cogliere in un contesto più ampio quelle riflessioni proposte dall’autore indiano nella prima parte del libro.
 Tradotti e curati da Riccardo Mazzeo per la Casa Editrice Erickson, i contributi riportati nel libro “Sull’ingiusitzia”si presentano come profondi, originali e completi per avere un’idea del dibattito che negli ultimi anni ha riguardato campi come l’economia, la riflessione filosofica, etica e politica.
Indubbiamente il libro è rivolto in speciale modo a quanti conoscono le questioni economiche, filosofiche e di riflessione politica ed etica, i cui autori vengono citati nei diversi saggi proposti nel libro; i contributi che arricchiscono il saggio di Amartya Sen fanno, infatti, a volte riferimento a un lessico specialistico che ha sicuramente bisogno di un back-ground culturale almeno di tipo universitario. In ogni caso i temi della giustizia sociale, dello sviluppo sostenibile, dei diritti individuali e della responsabilità collettiva che il testo propone possono sicuramente interessare anche un pubblico più vasto, che potrà trovare comunque nel libro la ricerca di uno stile divulgativo e il desiderio non solo di fornire uno strumento accademico, quanto piuttosto del materiale per leggere il presente.

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