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Atomico Dandy

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Atomico Dany

(Piersandro Pallavicini – Feltrinelli)

 

 

In una Milano dabbene del 2002, sopra una moquette “giallo uovo”, “splendido e oltraggioso” prende forma Nuvolani, il protagonista, attraverso uno stile ritmico, incisivo, che sa coinvolgere nel suo incalzare. Un mondo, ai più, lontano ma che Pallavicini sa rendere palpabile e verosimile, perfino famigliare essendo lui stesso, non per ultimo, un ricercatore scientifico. Prossimo, con le sue scoperte, a riconoscimenti per innovazioni sensazionali, Nuvolani e la sua figura si ricompongono, a man a mano, tra uno scorrere parallelo delle sue vicende studentesche (1986 – ’88) ed i quotidiani sviluppi della sua esistenza che lo porteranno all’epilogo del nobel giungendo al 2009. Uomo senza scrupoli, snob di sinistra pervaso dall’ossessione per incontri a tre con la moglie, Roberta, e giovani ragazzi neri, per poi, a sorpresa, trovare una profonda svolta umana ed esistenziale. Sbronze pesanti da smaltire e parole forti complicano i rapporti con la compagna che arriverà a biasimare il marito, sebbene sua complice di letto, per la morbosa insistenza a voler sostituire Renè con un altro negro, Julian, più smaliziato ed avvezzo al “servizio” …Un’anima dalle remote radici “dandy”, con la mania dei Roxy Music ed il ciuffo alla Bryan Ferry. La colonna sonora, vasta e ben variegata, passa dalle ambientazioni exotica e le orchestrazioni di tendenza alle memorie degli anni ottanta con Ultravox, Style Council, Bauhaus…glissando su qualche “album vecchissimo dei Soft Machine”.

Da giovane, “Fascistello” deluso dall’ascesa di Fini, ripiegherà sulla Lega per poi approdare, inaspettatamente, al volontariato. Sormani, un tempo suo professore, ormai anziano e malato che ritorna, con tutta la vicenda del suo vecchio reattore, il primo amore Cristina ed i negri, onnipresenti, tra un tardivo primo bacio con Stefania ed una precedente esperienza omosessuale con Riccardo. Masturbazioni alla specchio, la paura dell’ AIDS che sale, lambisce il panico, e trova un suo inatteso sviluppo finale. Il terrore della guerra con la Libia, Chernobyl, le pastiglie di iodio, il referendum, Gorbaciov, la perestrojka e telegiornali che annunciano, tra le altre, la morte di Primo Levi, ripercorrendo la nostra storia più prossima in una piacevole rilettura che, nel suo concludersi, non lascia amareggiati ed apre spunti di riflessione al lettore.

Enrico Pietrangeli

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