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Intervista con i Conqueror

9 min read
 
COMUNICATO STAMPA

La prog-rock band siciliana torna con un nuovo ed entusiasmante lavoro: unsuggestivo concept-album dedicato all’enigmatica ed affascinante figura di MataHari
Madame Zelle: il quarto album dei Conqueror!

Conqueror
&
Ma.Ra.Cash Records sono lieti di presentare:

MADAME ZELLE
…La vita, la storia, la leggenda di Mata Hari…
Ma.Ra.Cash 2010
9 brani,  65 minuti

… the life, the story, the legend of Margaretha GeertruidaZelle (1876 – 1917) … Cosìsi apre Madame Zelle, il nuovo album dei Conqueror: undisco concettuale dedicato alla vicenda di una delle più enigmatichefigure femminili a cavallo tra ‘800 e ‘900. I 9 capitoli del conceptsvelano gli aspetti più intriganti di una vita leggendaria. L’isoladi Giava, Parigi e la Belle Epoque in Europa, il successosui palchi come danzatrice e nei salotti con il suo irresistibilefascino, la Grande Guerra e i contatti con i servizi segreti,l’accusa di spionaggio, il processo e la fucilazione:queste le tappe salienti di una storia che solo una band matura edespressiva come i Conqueror poteva narrare.
 
Peril quarto album la band messinese sfodera la sua sensibilitàe la sua preparazione, in un’opera che segue il percorso progressivedelle precedenti con una spinta in più: “Volevamo che suonasse volutamentepiù ’70, quindi organi Hammond originali, batterie contutti i microfoni sempre aperti, piani elettrici americani alla StevieWonder, bassi e chitarre Rickenbacker con suoni taglienti”,dichiara il batterista Natale Russo. Per sottolineare le fasi della vitadi Mata Hari, i Conqueror confezionano sonorità evocative e toccanti:”È un disco variegato, molto rock classico, dove pensochiunque possa trovare qualche piccola cosa dove riconoscersi, e davvero tantisono gli stili inseriti nel progetto finale”.

L’attivissima formazione, tra le più apprezzate progressiveband europee degli ultimi anni, conferma anche in questo lavoro il connubiorock-melodia, inconfondibile peculiarità della sua carriera e del progitaliano al quale si ispira. Le suggestioni di Madame Zelle continuanograzie all’accattivante scelta grafica: l’artwork demodè con lamodella Alessia Navarria accompagnerà l’ascoltatore in un’altra epocacon animo commosso e curioso.


Concept idea, Art and Music Direction: Natale Russo & Simona Rigano
All Songs arranged by Conqueror

Simona Rigano: vocals, keyboars, synths
Natale Russo: drums and percussions
Sabrina Rigano: flute and saxophone
Mario Pollino: guitars
Gianluca Villa: bass

Guest:
Ottavio Leo: sitar and additional instrumens

Info:

Conqueror:
http://www.conqueror.it
Conqueror MySpace:
http://www.myspace.com/conqueror1
Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com
 
 
Davide
CiaoConqueror. Anzitutto, perché avete scelto un racconto in musica su MargarethaGeertruida Zelle, più nota come Mata Hari (nomi in codice H21, AF44…)?

Conqueror 
Ciha affascinato molto questa figura di donna che racchiude in sé sentimenticontrastanti: dopo la morte del figlio e il fallimento del matrimonio, perdendocosì anche la possibilità di vedere l’unica figlia rimastale, si dedica completamentealla danza, senza conoscere in modo particolare questi balli giavanesi. Siprende gioco, così, di tutti gli ammiratori che in breve riesce a conquistare,spacciandosi per una ballerina nata e cresciuta nell’isola di Giava.Atteggiamento che continuerà a manifestare quando svolgerà il compito di spia.

Davide
Qualiepisodi precisi nella vita di Mata Hari avete narrato nelle varie tracce? Peresempio, mi pare che il brano strumentale “Indonesia”, per quello che è statocapace di evocarmi a cominciare dal titolo, si riferisca a un momento di MataHari a Sumatra… Esattamente quando un notabile del luogo la fece assistere perla prima volta a una danza giavanese in un tempio. Una danza che l’affascinòper la novità esotica delle musiche e delle movenze, che ella provò anche adimitare. “Ad occhi alti” è sicuramente il momento che precede la suafucilazione. Come avete riassunto e suddiviso in capitoli salienti la vicendadi Madame Zelle?

Conqueror
(Simona):
Abbiamocercato di dividere in capitoli l’intera vita di Mata Hari, riferendoci alle”consecutio” analogiche tipiche del cinema… Le “tracce sonore” di “MadameZelle” ripercorrono in ordine cronologico il suo vissuto, a partire da Margaretha,brano riferito alla sua infanzia in Olanda a Leeuwarden, e proseguendo con Indonesia,che rievoca il periodo che Margaretha trascorre a Giava per motivi di lavorodel marito, il generale Mc Leod, dove viene appunto a conoscenza di questaparticolare forma di danza. Occhio dell’alba è la traduzione in italianodel nome d’arte che, ad un certo punto della sua vita, decide di darsi: MataHari. Ed è con questo appellativo (più malese che giavanese) che inizia adesibirsi nei più importanti teatri europei. Fascino proibito è il branodedicato alla danza, all’abbandono graduale e totale alla dea Kalì,accompagnato dalla caduta dei veli ad uno ad uno che coprivano il corpo nudo diMata Hari. Eleganza perfetta sta ad indicare l’immagine che lei mostravadi sé a chiunque si avvicinasse per scambiare due chiacchiere o prendere uncaffè: e non erano solo gli abiti costosi o i meravigliosi cappelli cheindossava a renderla elegante, ma il suo portamento “perfettamente elegante”.Con l’avvento della guerra diminuiscono sempre più le possibilità di esibirsicome ballerina e l’unico modo per guadagnare i soldi che le permettano dimantenere il suo tenore di vita è diventare una spia, seducendo tenenti egenerali per ricavare importanti informazioni. H 21 è il codice che leviene dato dopo essere stata addestrata. Doppio gioco rappresentaprobabilmente l’ingenuità di questa donna così forte e coraggiosa: è quandodecide di lavorare sia per i tedeschi che per i francesi che viene scoperta; daqui inizia il processo, durante il quale Mata Hari si accorge di essere Dasola a combattere contro chi vuole assolutamente condannarla. La mattinadel giorno dell’esecuzione indossa il suo abito più bello e al momento dellafucilazione rifiuta persino la benda, affrontando il proprio destino Adocchi alti.

Davide
Lesonorità di questo cd mi sono sembrate decisamente anni ’70. Hammond?Rickenbaker? Sicuramente il Moog…? I suoni mi sembravano venire in parte daquesti strumenti originali. Cosa avete usato e in che modo? E perché quellesonorità quasi senza contaminazione con i suoni più attuali?

Conqueror
(Simona):
Si,abbiamo utilizzato l’Hammond, il Mini Moog, il piano Wurlitzer e chitarre ebasso Rickenbacker, non rinunciando però ai suoni moderni delle altre tastiere(ad es. Motif es8, Oberheim12, JD800). Oggi con gli organi moderni si cerca in tuttii modi di emulare l’Hammond: mi sembra che l’utilizzo dell’originale sia lascelta più giusta. Siamo in possesso anche del clavia nord electro2 (tastieradel 2002 clone di hammond e piani wurlitzer, rhodes ecc…) ma suonare e sentiregli originali è tutt’altra cosa. La potenza sonora del minimoog e lapossibilità di usare 3 oscillatori sono occasioni da non perdere, nonostantequalche occasione in cui la scelta cade su synth analogici più recenti, come ilCS15 della Yamaha. Inoltre la ricchezza delle armoniche della chitarraRickenbaker rende il suono più pieno e sicuro, e il basso dà quella chiarezzache permette di distinguere chiaramente l’attacco, cosa fondamentale per ilgroove. Si può dire che la nostra non è stata una scelta per evocare gli anni ’70,ma semplicemente un tentativo di mescolare idee musicali nuove con deglistrumenti che, nonostante abbiano qualche anno in più, a mio parere risultanoancora attuali.

Davide
Ilsuccesso di Mata Hari fu tale da essere dichiarata una epigone di Lola Montez,Bella Otero e Isadora Duncan…  Voi di chi vi considerate epigoni o discepoli eperché?
 
Conqueror
(Simona):
Beh,sicuramente credo che ognuno di noi, provenendo da generi differenti, ha un suobackground musicale, dettato dagli studi e dagli ascolti. Nonostante questo ungruppo che mette tutti d’accordo è sicuramente quello dei Genesis, da cui tral’altro deriva il nome “Conqueror” (un brano di From Genesis to revelation):l’estro armonico e melodico di Banks, la genialità di Gabriel, il gusto di Hackett,senza tralasciare la bravura di Collins e Rutherford, rappresentanoun’eccezionale modo di far musica da cui prendere esempio. L’ideale sarebberealizzare da ciò che si conosce e si ammira una maniera propria di comporre:ed è quello che ci proponiamo di fare…

Davide
MataHari fu consacrata all’Olympia di Parigi come la “donna che è lei stessadanza”. Fu a lungo desiderata dai maggiori teatri (e facoltosi uomini) europei…Quali sono i luoghi dove, più di qualunque altro, vi piacerebbe suonare dalvivo?

Conqueror
(Simona):
Sicuramentedove riusciamo a vendere i nostri dischi: Belgio, Olanda, Spagna, ma non solo;sarebbe molto interessante superare Gibilterra, direzione America… magari!

Davide
Ciraccontate in sintesi la vostra storia e qualcosa dei vostri tre precedentidischi?

Conqueror
(Simona):
Ilgruppo esiste dal ’94, fondato dal batterista Natale Russo: dopo successivicambi di formazione arriva il primo disco nel 2003, Istinto, che includediversi brani composti tra il ’94 e il ’03. È nel 2005 che una suite di oltre30 min., dedicata al fenomeno della Fata Morgana nello Stretto di Messina,viene inserita nel secondo album Storie fuori dal tempo, dove trovanospazio anche brani di nuova composizione. Il terzo album, 74 Giorni(2003), è un concept dedicato ad una vicenda realmente accaduta alla fine deglianni ’70, che vede come protagonisti Ambrogio Fogar e Mauro Mancini: si trattadel naufragio al largo delle isole Falkland e della permanenza su una zatteragonfiabile per 74 giorni alla deriva nell’Oceano Atlantico prima delsalvataggio. 

Davide
Unastoria in musica su Mata Hari avrebbe potuto essere interpretata in vari modi,attraversando anche musiche più orientate verso l’India, la Spagna e il flamenco, o verso l’afroamericano o la belle époque, magari in stile FolieBergers alla Josephine Baker (pare che anche lei sia stata agente dicontrospionaggio). La modalità musicale etnica prevalente in “Madame Zelle” èinvece arabeggiante… C’entra con la vostra Sicilia?

Conqueror
(Simona):
Probabilmenteè stato un  modo per “orientalizzare” la nostra musica ed è stato quello piùimmediato per la nostra cultura musicale… Può anche intendersi come unlinguaggio un po’ più immediato rispetto all’uso delle melodie indiane oorientali. 

Davide
MadameZelle era olandese. E nel vostro “Madame Zelle” a me sembra esserci qualchereminiscenza dei primi Focus, il gruppo olandese dell’organista e flautistaThijs van Leer…

Conqueror
(Natale):
Siconosciamo la band e potrebbe esserci qualche legame dettato per lo piùdall’uso “smodato” che facevano dell’Hammond, anche se volontariamente ognivolta che ci mettiamo a comporre cerchiamo di trovare soluzioni che non cifacciano ricordare cose che abbiamo già sentito, quindi potrei dire che in uncerto qualmodo si tratta di somiglianze non volute.

Davide
Scopertoil suo doppio gioco, Mata Hari fu infine giustiziata dai militari di Francia.Degli undici colpi di fucile che le furono sparati, otto vennero sparati avuoto per  “galanteria”, uno la colpì al ginocchio, uno al fianco e il terzo lafulminò al cuore. Il maresciallo Pétey le sparò alla nuca un ultimo colpo digrazia. Nessuno reclamò più il corpo, quel suo bellissimo corpo che avevainnamorato chiunque, che fu sezionato e sepolto in una fossa comune. Si dice,tuttavia, che qualcuno trafugò e conservò la sua testa, come estrema e macabrareliquia. Se vero e dove sia, nessuno lo sa. Insomma, l’ennesima storia diorrore tra gli uomini. Credo che almeno 50 stati nel mondo utilizzino ancora lapena capitale. Cosa dite al riguardo?

Conqueror
(Simona):
Siamoassolutamente contrari alla pena capitale: personalmente, essendo dellareligione cattolica, penso che nessuno sia nelle possibilità di portar via lavita ad un proprio simile: ogni essere umano l’ha ricevuta in dono da Dio esolo lui può decidere quando e perché toglierla.
 
(Natale):
Nelcaso di Margaretha Zelle, siamo fermamente convinti che la pena fuassolutamente esagerata, più dettata dal fatto di dare un esempio e creareclamore per evitare che altre donne fatali seguissero il suo esempio. Una veracongiura che si abbattè tutto d’un tratto su una donna lasciata sola.

Davide
Conqueror…Alla conquista di cosa?

Conqueror
(Simona):
Comedicevo prima, il nome deriva da una vecchia canzone dei Genesis del primoalbum, quindi non abbiamo avuto un grande intento conquistatore al momentodella nascita del gruppo: sicuramente, però, siamo rivolti alla conquista di ungusto musicale migliore e l’obiettivo è quello di fare sempre meglio.

Davide
Eadesso?

Conqueror
Adessosperiamo di vendere molti Madame Zelle e di riuscire a raggiungere anchefisicamente chi è interessato alla nostra musica. Per il resto possiamo anchecominciare a pensare a qualcosa di nuovo.

Davide
Bravi.Grazie e… à suivre.

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