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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Novembre. Eccoci immersi in un mare di nebbia, tante volte maledetta dai finestrini delle macchine, quando stravolge le vie più note, dilata i contorni, allunga i percorsi in un biancore indefinito…eppure tanto romantica, irreale, dolcemente inquietante. L’atmosfera giusta per crogiolarsi in casa, e per leggere SUSSURRI, che questo mese è intonato all’umore del tempo, e quindi ricco di poesie, a tratti malinconico, anche se non mancano spunti simpatici e divertenti (come Lo spazzolino da denti di Paolo Lusardi).
Prima di immergerci nella lettura, un accenno obbligatorio va alla festa di Kult, che si è tenuta lo scorso 27 ottobre: è stata, come sempre, una serata piacevole…peccato per le molte assenze dei collaboratori della nostra rubrica, a cominciare dal premiato Myskin, al secolo Roberto Boni, di cui pubblichiamo un’intervista, oppure di Alessandro Zanardi, o di tanti altri…ne approfitto per fare i complimenti a tutti per la loro opera.
Complimenti anche agli autori dei quadri esposti (un saluto particolare a Raffaella Abbruzzese, che speriamo torni presto a collaborare anche in veste di scrittrice).
Infine, errata corrige: il titolo esatto della lirica Giorni di pioggia di Antonio Corradi, pubblicata nel numero di ottobre, era Cloudy2k ( "doppio significato: cloud y2k nuvola dell’ anno 2000 -cloudy 2k nuvoloso 2000). Mi scuso con l’interessato e con i lettori per la mia svista.

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Mancava anche Federico Mori al nostro "party" annuale: peccato perché è stato anche premiato per il concorso "Luna ostile".
Beh, lui ormai, malgrado la sua giovane età, deve essere abituato ai premi, e non posso che unirmi anch’io ai generali apprezzamenti.
Prosegue intanto il romanzo fiume Benaresyama, sempre ricco di nuovi spunti e di avventure intrecciate: non resta che immergersi nel regno del fantasy….

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Luminazioni è il titolo della lirica di Myskin proposta questo mese, ma potrebbe essere anche la sintesi della sua natura poetica: parole quotidiane e immense, nate da folgorazioni assolute eppure momentanee, caduche come le certezze della vita.
Pensieri che appaiono all’improvviso, che si cerca di sistemare in un "infimo ordine", in un simulacro di logica coerente: tanto, "presto appassiranno", dice il dolente finale.

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Dalla malinconia esistenziale di Myskin, ad una voce nuova, briosa e divertente: quella di Paolo Lusardi, che con Lo spazzolino da denti ci offre uno spaccato ironico di un futuro iper-tecnologizzato…in cui però restano fastidi e inconvenienti spassosi.
Lo stile è vivace, accattivante, limpido; simpatico, ben caratterizzato e coinvolgente il personaggio principale, unico a salutare con affabilità ed educazione in mezzo alle nuove generazioni "quasi mute" (questo, a dir la verità, ci sembra accada già nel presente…)

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Immaginando è forse una delle liriche più belle, più intense di Giovanna Cieri: splendida la visione di spazi indefiniti, in cui non esistono limiti di dimensione, di peso, di costrizioni terrene, e tutto fluttua in un tripudio di colori, la natura è immensa, fulgida di "armonici contrasti".

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Lettera mai scritta ci presenta un’immagine inedita di Spalla, autore – ricordate?- dell’autobiografico Una tranquilla giornata.
La dimensione, adesso, è quella dell’amore, un amore che sfugge, un amore rimpianto, ma sempre con quella tranquilla, riflessiva pacatezza che contraddistingue l’autore: una malinconia appena accennata rende ancora più struggente il ricordo della donna perduta, così lontana, così opposta per carattere, eppure – proprio per questo forse – così necessaria, così difficile da dimenticare…
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Abbiamo conosciuto Biagio Salmeri lo scorso mese, con la prima lirica della sua raccolta intitolata L’esatta cubatura del vuoto, raccolta che prosegue in questo numero con altri versi lapidari, perfetti nella loro raffinata complessità intellettuale, non disgiunta da una potente intensità: bellissima l’immagine dell’uomo che si spegne, degli anni che si consumano lentamente, della ragione che, sommessamente, si fa da parte.

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Torna, dopo una piccola interruzione, la Storia di un ragazzino elementale di Alessandro Zanardi: Solido come la pietra nello scorso capitolo, lo sfrenato protagonista è qui Leggero come l’aria. Nel cammino verso la casa della sua odiata Strega, si sofferma ad assaporare la sua vita, si incanta a danzare con un gruppo di musicisti: ma bisogna continuare, verso il destino. Alberi, cespugli familiari, e all’improvviso, una voce alle spalle…ma la suspense durerà fino al prossimo capitolo.

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Tra un racconto a puntate e l’altro (tra Zanardi e Caridi) tiriamo un po’ il fiato con le bellissime liriche della raccolta 160 di Enrico Miglino. Come senz’altro ricorderete, sono nate per essere inviate dal cellulare, come messaggi SMS quindi: sono stralci di vita inedita e dimenticata, come dice l’autore nella prefazione.

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Il simpatico Claudio Caridi, che ho conosciuto alla festa di Kult, si è scherzosamente lamentato che i suoi racconti vengano pubblicati in modo troppo spezzettato, troppo diluito nel tempo. Personalmente sono convinta che questo non faccia che aumentare l’interesse, e a tenere avvinti i lettori…ma prometto che, dalla prossima opera che pubblicheremo, cercherò di dividere molto meno il testo.
Intanto godiamoci La Sibilla di Deban, che questo mese è particolarmente divertente: infatti Spock, Kirk e McCoy, bardati con pittoreschi travestimenti, si introducono all’ interno della postazione romulana in cui è rinchiusa la bella Darin…

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Eccoci giunti alla fine: ma prima di augurarvi buona lettura, vorrei segnalare il suggestivo, appassionante romanzo breve Sangue tropicale di Gordiano Lupi, di cui sta per uscire anche Il mistero di Incrucijada. Parleremo in futuro in modo approfondito delle due opere, che vi consiglio intanto di richiedere alla redazione de Il foglio letterario, Via Boccioni 28, 57025 Piombino, e-mail lupi@infol.it, al prezzo iper-modico di 5000 £, spese postali incluse. Vi assicuro che ne vale davvero la pena.
Adesso è veramente tutto: arrivederci al prossimo mese!

Lorenza Ceriati

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