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Prendilo tu…

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Prendilo tu…

…"questo frutto amaro, e una grande presa per il culo"……questo è il ritornello di una canzone di Antonello Venditti che riassume in breve ma certamente con chiarezza quello che è successo ultimamente nel mondo della F.1.
Non riuscirei a descrivere in altro modo quello che è successo -senza esagerare – nell’ultimo mese.
Partiamo subito dalla penultima gara della Malesia, dove il rientrante Schumy colto da improvviso buonismo (bravo a Michelino) regala la vittoria a Irvine, che vola a + 4 da Hakkinen, potete immaginare la mia felicità stava per coronarsi un sogno, neanche il tempo di gioire che arriva la mazzata; Squalificate le Ferrari…….a dire il vero ero fuori quando, mi arriva un messaggio sul cellulare che mi annuncia la triste notizia. Penso subito ad uno scherzo, non faccio in tempo a realizzare che mi confermano la squalifica, credetemi in quel momento mi è crollato il mondo addosso.
Non poteva, e non doveva essere cosi, in rare occasioni la Ferrari ha dato l’idea di una squadra. A Sepang è stato tutto perfetto, addirittura il tedesco si è fatto da parte per Irvine. Non si poteva cancellare una pagina cosi importante nella storia dell’automobilismo. La sera chiaramente rimango incollato alla tv, voglio avere più notizie possibili, un deflettore e un centimetro rischiano di rinviare un sogno inseguito 20 anni e soprattutto si rischiava che tutti cambiassero opinione su Irvine, cosa puntualmente avvenuta subito dopo Suzuka.
Comincia cosi l’ennesima settimana di passione, non bisogna dimenticare però che Todt subito dopo la squalifica dichiara: e’ vero abbiamo sbagliato.
Non mi interessavano i motivi della squalifica ne tantomeno chi avesse sbagliato, e perché avesse sbagliato, volevo solo che tutto tornasse come prima della squalifica. Il sabato successivo la FIA per bocca di Mosley assolve la Ferrari perché il fatto non sussiste. Perfetto, si torna a festeggiare e ad inviare mail a tutti (mi scuso pubblicamente con chi ha ricevuto qualche mail di troppo). Ma chi è stato a dichiarare, che la Ferrari aveva sbagliato?….
Arriva il grande giorno, Irvine può entrare nella storia, e tutto il popolo ferrarista si riversa a Maranello, e io non potevo di certo mancare. Siamo in tanti, tutti speranzosi che nel giro di qualche ora cominci la festa, (alla fine solo qualcuno festeggerà) c’era gente da qualsiasi parte d’Italia tutti uniti per Eddie Irvine.
Il rosso non è il mio colore preferito, comunque vedere Maranello ricoperta di rosso, con bandiere, sciarpe e cappellini, carpire nella gente l’espressione della sofferenza, pronta a trasformarsi in gioia e lasciarsi alle spalle tutte le amarezze subite, è stata un’emozione unica.
Purtroppo il semaforo verde si accende solo per Hakkinen, poiché l’altro signore che il giorno prima aveva conquistato la pole-position, preferisce andare a castagne (visto il periodo).
Hakkinen sin dalla partenza da l’impressione di volare mentre Eddie è "quell’altro" arrancano. Non si ha mai la sensazione che possa cambiare qualcosa, cosi all’alba tramonta il sogno mondiale di Eddie Irvine e di tutti i veri Ferraristi, l’amara consolazione arriva dalla vittoria del mondiale costruttori.
Cosi delusi, senza parole e con qualche lacrimuccia si ritorna verso casa, ancora una volta la festa è stata rinviata, nello stesso tempo a Suzuka qualcuno brinda alla faccia di tutti quei "mammalucchi", io in primis, che hanno il difetto di credere nella Ferrari.
La sensibilità e il rispetto per la gente non si possono comprare con i soldi, ne tantomeno con una vittoria. Non è vero che a Maranello si festeggiava per il mondiale costruttori, e chi lo dice mente in malafede.
Ho cominciato citando qualche frase di una canzone di Venditti, voglio esagerare, mi piacerebbe dedicare due canzoni di Marco Masini a colui che si ubriacava mentre io provavo l’ennesima amarezza. Usate un po’ di fantasia è indovinate i testi….
E difficile? Ok, voglio darvi qualche indizio, diciamo che uno è un consiglio, e l’altro è il suo modo di essere.
Adesso basta è troppo semplice, ma se qualcuno vuole un’aiutino non deve far altro che scrivermi. Naturalmente per Eddie un grazie mille, un grazie di cuore per averci fatto accarezzare un sogno mondiale.

Luca Savoca
l.savoca@sincretech.it

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