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Delitti & Diletti – Patrizio Pacioni e Lorella De Bon

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Melino NerellaEdizioni
www.melinonerella.it
Prezzo:12,00 – Codice ISBN:9788896311080
 
Sec’è una sezione dell’Inferno riservata ai letterati, quella raccontata dalsorprendente “Delitti & diletti“, compilation di setteracconti scritta a quattro mani da Patrizio Pacioni e Lorella De Bonne è senz’altro un’intelligente, ironica e intrigante rappresentazione.
Inossequio alla regola dantesca i dannati hanno nomi e cognomi eccellenti, qualiPercy e Mary Shelley, Gilbert K. Chesterton, Agatha Cristie, Auguste Le Breton,Michey Spillane, Giorgio Scerbanenco e Edgar Allan Poe. Scrittori celeberrimi epresunti colpevoli di delitti d’ogni tipo, sospesi a metà tra una condannasenza appello e un blando determinismo pronto ad accordare perdono in nomedell’ineluttabile pressione esercitata su ciascun individuo (anche se benattrezzato culturalmente) da tempi, ambiente e costumi. Personaggi di spessore,poliedrici, complessi, imprevedibili, che si caratterizzano per conflitti econtraddizioni interiori, appartenenti a un mondo elitario costretto suomalgrado a relazionarsi con ambienti spesso squallidi e mediocri.
Latecnica narrativa della “storia nella storia” conferisce carne e anima a questifantasmi eccellenti abilmente messi a nudo da parte degli autori in debolezze evizi meno noti -per il grande pubblico- delle riconosciute qualità letterarie.È il commissario Cardona, il “Leone” della mitica Monteselva, che, mettendosiin gioco e senza timore di rivelarsi a sua volta, conduce le indagini con laconsueta razionalità e l’implacabile volontà di arrivare comunque alloscioglimento di ogni mistero.
Idialoghi serrati, essenziali ma al tempo stesso carichi di suggestione,costituiscono il principale grimaldello utilizzato dagli autori per scardinarele resistenze che inevitabilmente sorgono nel lettore in occasioni di similioperazioni di tipo ucronico, alternando ai frequenti spazi di disincantataironia, spunti di profonda riflessione interiore. Parole rivelatrici, cheerompono dalle labbra di scrittori noti attraverso le loro opere, mettendone inrisalto insospettabili e squisitamente umane contraddizioni.
Lalettura, con la dovizia di appropriati riferimenti culturali, storici,geografici, è divertente ed interessante, e, per alcuni aspetti di caratterestrutturale-narrativo di non difficile comparazione letteraria, peresempio,  con “Lo spiedo” di Patrick McGrath in cui il protagonistadialoga con il fantasma di Freud. In “Delitti & diletti”, il passatodiviene, sotto i nostri occhi, in un batter di ciglia, presente, realtà, venatadi una drammaticità, che richiama la struggente melanconia dei “Versi tra lesbarre”, raccolta curata da William Navarrete. Ma subito dopo la fantasia tornaa giocare abilmente il proprio ruolo, reclamando spazio per creare un mix dioriginalità e modernità narrativa, di riflessione e avventura.
Inogni mistero c’è anche una buona dose d’incanto.” riflette ad alta voceEdgar Allan Poe. “Ma quando l’arcano viene svelato, allora anche la maliasvanisce.”, riportando l’attenzione del lettore più accorto al ritrovato “Diario.Ultimo giorno. Confessioni“, in cui Johan Wolfgang Goethe da narratorecasuale diviene personaggio narrante, nell’indimenticabile “L’eterna nottedei Bosconero” di Flavio Santi.
Gliscrittori protagonisti (loro malgrado, verrebbe da dire) delle storie narrateda Pacioni e De Bon, sapientemente scelti nel meglio della produzione mondialedel gotico, del giallo e del poliziesco dell’Ottocento e del Novecento, sonospesso sorpresi ad accompagnare le proprie parole con movimenti delle mani piùconsoni a maestri di solfeggio o a predicatori, che a virtuosi della narrazione.Aspiranti insegnanti di vita che, a sorpresa scoprono spesso e (mal)volentieridi avere più cose da apprendere di quante possano averne i loro potenzialidiscepoli: i lettori.
Tuttiloro, senza eccezione, restano impressi nella memoria del lettore, facendoemergere un substrato magmatico e misterioso, in cui si agitano sentimentiprofondi, ma anche emozioni passeggere ed effimere, passioni travolgenti,turbamenti mutevoli e odii che inducono al sospetto del delitto….
 
Gliomicidi più affascinanti, gli unici che tollero, sono quelli che restanoconfinati nelle pagine di un romanzo.” è la perentoria dichiarazione diLeonardo Cardona.
E,conoscendolo quanto lo conosco, ormai, non potrei mai azzardarmi acontraddirlo.

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