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Tutto era Fiat

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Tutto era Fiat
(di Mimmo Calopresti)


La prima immagine di Alberto Sajevo, protagonista de La seconda volta, l’esordio di Mimmo Calopresti, ritrae Nanni Moretti mentre attraversa gli stabilimenti della Fiat1 a Torino. Sequenze analoghe vengono riproposte oggi alla fine di un viaggio all’interno dello stabilimenti Mirafiori. Evidentemente, come in quella della maggior parte dei torinesi, anche nell’esperienza personale del regista questa fabbrica ha svolto una funzione centrale; tra gli intervistati, non a caso, vi sono anche la madre e il fratello dell’autore. Tutto era Fiat è il titolo di questo documentario e, infatti, la Fiat era tutto per gli operai del secondo dopoguerra. Come i protagonisti di Così ridevano di Gianni Amelio, la maggior parte di questi, immigrati dal sud Italia, ha ricostruito infatti la propria vita all’interno della fabbrica. Sono alcuni di essi, intervistati dallo stesso Calopresti, a raccontare le proprie esperienze: vicende di forte appartenenza ma anche di scontro, fino alle lotte operaie scoppiate a cavallo degli anni Settanta. Un rapporto di amore e odio che, oggi, sembra andato perduto: le testimonianze degli operai giovani dimostrano, e lo ha sottolineato ieri lo stesso Calopresti, come la fabbrica sia solo una parte della loro vita. Un lavoro, per certi aspetti anche preferibile ad altri, ma non più una scelta totalizzante: una situazione che, pur con il sorriso sulle labbra, alcuni anziani non riescono ad accettare. Tutte le strade portavano a Mirafiori, oggi non più, e qualcuno si chiede dove porteranno.

Andrea De Candido, Annalisa Roncarelli

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