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Pianoforte vendesi – Andrea Vitali

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Garzanti (Milano, 2009), pag. 98, euro 13.60
 
La storia d’un ladro che deve scegliere tra buone e cattive azioni. In una notte fra la legalità e l’illegalità, d’una comunità nel suo intero. Tipo come una giornata di carnevale. Questo pezzettino di trama risponde al rigore, eppure non è qui la grandezza d’Andrea Vitali. Dal nulla, con “Pianoforte vendesi”, il narratore Vitali ficca un’altra storia sgattaiolante che vive d’avventura nell’epicentro della narrativa. Eppure, nonostante la leggerezza gustosissima, Andrea Vitali come al solito è bravo a riproporre storie condite di riflessioni su almeno un paio d’aspetti fondamentali per certe comunità. E per l’umanità. Vitali è il maestro dell’intreccio e il benefattore di parole e luoghi. Lo scrittore, gestuale della lingua e padrone della lingua tutta, che sa e alimenta il fuoco delle righe appassionanti, si mette sulla strada dei narratori che percorrono le dimensioni di vite e suggestioni di molte lande. Vitali dopo aver far appassionare lettrici e lettori delle vicende di musicanti di paese e sogni e vizi e virtù loro, guarda a un ladro dalle mani da pianista che in realtà altro non è che un semplice uomo di paese e che adorerebbe, se potesse, la musica stessa tipo della tastiera del pianoforte. Come, d’altronde e appunto, quel pianoforte del cartello “pianoforte vendesi”. Che però gli fa scoprire un paio di carabinieri particolari e un tantino di storielle di fantasmi. Le piccole storie vanno di mano in mano sempre negli stessi luoghi del Vitali. Scrittore, oggi, pronto a farci rincorre questo originale pianista dopo averci fatto spiare la modista e quelli dell’originale giallo ‘lungo’ e ‘penoso’. Soprattutto negli ultimi tempi, Andrea Vitali ottiene premi su premi. Ma l’aspetto più interessante è che in ogni nuovo romanzo si trova puntualmente poco o niente di già detto e che mai si propongono spiragli di noia o banalità di qualsivoglia o non voglia genere. Con “Pianoforte vendesi”, per esempio, Vitali regala un po’ d’interesse per anime che in tanti territori paesani si possono addirittura incrociare. Di nuovo un grande piacere.

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