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Vankraft

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Vankraft
(quarto classificato)

Il laboratorio era inghiottito nel silenzio, l’atmosfera rarefatta dai condizionatori che costantemente si contendevano il compito di sterilizzarlo : in un angolo, davanti ad un maestoso mainframe , risplendeva il bagliore gelido di un monitor, mentre la quiete sintetica veniva interrotta ad intervalli regolari dal ticchettio delle dita sulla tastiera che giaceva sopra una scrivania. Il Programmatore , affinando l’udito , poteva già sentire i suoi passi mentre si avvicinava passando le mani sulla serratura, le porte pneumatiche gracchianti al suo passaggio con lei che reggeva una tazza fumante di quello buono sorridendo, bella come il peccato.
Poggiando la tazza sulla scrivania vicino alla sua mano, i vapori che venivano lentamente assorbiti dall’impianto di condizionamento in vortici leggeri, accarezzò lievemente la spalla dell’amico che dopo averla salutata aveva ripreso il suo lavoro, e , guardando alle poche righe di codice che poteva scorgere sul monitor, domandò a bassa voce, come avesse paura : " Come sta andando il gioco? C’è un gran fermento ai piani bassi, si vocifera che sarà addirittura rivoluzionario…" E assunse un tono sarcastico e indagatore.
" In effetti… " il Programmatore aveva tolto il visore, massaggiandosi gli occhi : " In ogni caso sta andando piuttosto bene , il settore grafico oggi mi ha mandato molti dei set che comporranno i personaggi principali… Adesso, l’importante è non lasciarsi prendere dalla fretta e testarlo come si deve…" Poi, ammiccando : "Ti hanno già spiegato di cosa si tratta? "
Non trattenendo un sorriso malizioso, scosse la testa in segno di diniego , mentre vedeva le unità di lettura che si dispiegavano e l’amico che inseriva un disco : poco dopo, la simulazione del codice veniva mostrata su schermo.
" Sostanzialmente, il gioco si basa su questo… " E così dicendo indicò una sezione del codice circoscritta : " E’ un gioco di strategia fondato sull’evoluzione di questo mutaforma. Le sue caratteristiche vengono definite attraverso semplici informazioni contenute nel codice base: queste vengono modificate a mano a mano che avviene il processo di duplicazione; il rapporto tra le sue doti innate, l’ambiente esterno e le forme diverse che svilupperà nel corso della partita incideranno sulle varie forme che assumerà , senza contare che abbiamo inserito delle variabili casuali all’interno del codice stesso in modo che a volte si modifichi in maniera inaspettata, con la conseguente generazione di ibridi, in modo da renderlo più appetibile, senza contare l’ottimo lavoro fatto dal settore grafico… Se prometti di non farne parola con nessuno, ti posso fare vedere qualche modello definitivo…"
Alla sua curiosità si era unito il sottile brivido del proibito, e intimamente convenne che rifiutare una simile proposta era da sciocchi : annuì lentamente, mentre sentiva le unità che correvano come riflessi sul cromo, sfociando in un turbinio di immagini tridimensionali sui monitor laterali.
"Impressionante! " commentò, posando gli occhi sulle varie forme che si sarebbe potuto assumere durante una sessione di gioco … c’erano esseri alati, mostri dotati di zanne e artigli, animali buffi e teneri che sarebbero probabilmente serviti da contorno : " Ma qual è la forma definitiva? " Chiese , osservando un’espressione che non aveva mai vista sul viso del suo collega.
" Quella…" si limitò a scorrere tra le immagini e mostrare uno degli ultimi animali.
" Come? " domandò sorpresa, non nascondendo una punta di delusione :" Ma non è una scommessa eccessiva? Lo sai meglio di me che il mercato richiede un certo tipo di intrattenimento… e quest’animale è persino privo di zanne… "
Sogghignando in maniera quasi disgustosa , il Programmatore spalancò le braccia, come ad abbracciare tutta la saggezza del mondo : " C’è qualcosa di molto peggio di feroci zanne: lascia che ti mostri una cosa. " E così dicendo fece scorrere il codice di base fino a giungere a quello definitivo : " Osserva bene il codice, conosci il nostro linguaggio di programmazione bene quasi quanto me…"
Lo scorse per alcuni minuti in silenzio, decifrando i cicli , confrontandolo con i codici associati a forme meno evolute, fino a quando sembrò illuminarsi in volto, e , sbarrando gli occhi in direzione del suo collega, proruppe : " Intelligenza! Intelligenza al posto di istinto ! " ripetendolo con una nota di sgomento che scivolava nella perplessità : " Ma se saranno intelligenti, superate le prime fasi di gioco, ci troveremo davanti ad un semplice gioco di gestione…si tratterà solo di mettere a disposizione qualche risorsa qua e là, mentre i personaggi svilupperanno una civiltà o chissà cos’altro… Manca di… " si batté nervosamente le dita sulla fronte, alla ricerca di un qualche termine che indicasse la mancanza di stimoli violenti che decretavano lo standard di successo di qualsiasi prodotto.
" Mordente? " La precedette il Programmatore, incrociando il suo sguardo.
" Esatto…" Mormorò lei, quasi volendo scusarsi del suo parere : " Hai già parlato a qualcuno di questo? " Ed era sinceramente preoccupata pensando ai suoi superiori che probabilmente lo avrebbero sbattuto fuori, dopo un simile fallimento.
Appoggiando il viso ad una guancia , guardandola dolcemente tanto da farle cadere lo sguardo imbronciato da qualsiasi parte dove non fossero i suoi occhi, le disse : " Sei precipitosa , come al solito… ma del resto , è questo che mi piace di te. " e le parlò così teneramente che sentì un piacevole dolore: " Dai, guarda meglio il codice finale, da questo punto a questo… " le indicò la sezione, scorrendo lentamente lo schermo.
Si gettò alla ricerca di quello che voleva farle capire famelica, come se da questo dipendesse molto di più che il destino lavorativo del suo amico, fino a quando non esplose in una risata cristallina, gridando tra i singulti: "Questa volta è davvero difficile capire se sia l’opera di un genio o di un pazzo! Come hai potuto concepire un abominio simile ? " E continuando a ridere, gli cinse il collo da dietro la sedia: la tempesta era passata.
" E’ venuto da sé: del resto, l’hai detto anche tu… Il nostro pubblico ha un palato molto esigente. Pensaci bene: un essere come questo, dotato sia di intelligenza, sia di istinto, in percentuale diversa da individuo ad individuo … secondo i nostri calcoli, entro poche sessioni di gioco, avranno capacità scientifiche tali da produrre armi in grado di spazzare via pezzi interi dell’ambiente di gioco, e non esiteranno ad usarle; avranno la possibilità di sviluppare una scienza medica abbastanza evoluta, ma, anche nel remoto caso riuscissero a battere tutte le malattie che abbiamo definito nel codice di partenza, il forzato rapporto con l’istinto gli attribuirà una psiche debole , e questo in maniera sempre più disastrosa: verso la fine del gioco, saranno preda di malattie mentali, tenderanno alla depressione, e arriveranno non solo ad uccidere gli altri appartenenti alla loro specie , ma anche ad uccidersi per via del loro disagio interiore. Ovviamente, il sistema di punteggio si basa su quanto tempo il giocatore riuscirà a mantenere la popolazione al massimo grado evolutivo , senza che questa perisca totalmente… Se vuoi la verità, dato il punto massimo della civiltà, che si raggiungerà in circa settemila anni, sarà veramente dura reggere per più di un altro mezzo secolo: certo, abbiamo messo anche qualche trucco , ma quello è un altro discorso…"
Lisciandosi una delle corna che sporgevano tra i suoi capelli, il Demone della famiglia dei Succubi rivolse un sorriso feroce all’Angelo, che stava salvando gli ultimi ritocchi che aveva apportato al codice : " Hai già deciso come chiamarli? " Domandò con una voce cavernosa, mentre iniziava ad uscire dalla stanza per lasciare che l’Angelo finisse il suo lavoro.
" Non saprei… " Scosse le spalle, alcune delle piume caddero stancamente a terra : " l’ufficio marketing ha proposto qualcosa come " umani ", ma non suona molto bene, almeno secondo me "
" E’ carino , invece. Ti lascio lavorare, non affaticarti troppo " La porta si chiuse , accompagnata dal ticchettio della tastiera.

Federico Mori

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