Erano circa le quattro del mattino. Nella debole luce dell’aurora tutti si muovevano veloci come piccole libellule. Gli uomini mungevano le vacche, le donne tessevano e ogni bambino stava riordinando la propria cameretta. Finita questa breve faccenda domestica, i bambini studiavano la scienza, la botanica e tante altre cose. Precisi come un orologio svizzero, alle sei chiusero i libri e andarono ad aiutare la mamma e il papà. Così passava la giornata per loro. Un susseguirsi di attività.
Divenute le dieci, il sole era cocente e gli adulti, con occhi quasi ipnotizzati, falciavano il grano con grande vigore. Improvvisamente si accorsero che non stavano falciando il grano, ma i loro esili figli.
Il campo
Silvia Ceriati