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Intervista a Fabrizio Vercelli

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Intervista a Fabrizio Vercelli
(secondo classificato al concorso reWritten – sezione Horror con "La Fine del Viaggio")


Ciao Fabrizio e complimenti per il tuo posizionamento in questa sesta edizione del concorso per letteratura minimale, indetto dalla nostra rivista. Cosa puoi dire di te ai lettori, per raccontare chi è Fabrizio Vercelli e cosa fa nella vita?
Beh, innanzitutto grazie per l’apprezzamento dimostrato per il mio "Viaggio". Una sorpresa ancora più gradita perché è arrivata a pochi giorni dal mio compleanno!
Fabrizio è un impiegato di ventinove anni che vive e lavora a Tortona (AL), ama molto la sua fidanzata Simona, la musica "dura e pesante" (hard’n’heavy), il buon cibo, il buon vino e i giochi di ruolo. Proprio la forzata rinuncia a quest’ultima passione lo ha portato a sfogare la sua voglia di evasione in un altro modo: scrivendo.
Come e quando sei venuto a conoscenza della nuova edizione del concorso? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Io sono un assiduo frequentatore del sito "La Tela Nera", e come tale bazzico spesso dalle parti della Sezione Concorsi. Proprio lì ho scovato, a pochi giorni dalla pubblicazione, i bandi di ReWritten e In Xanadu.
Il tema proposto da entrambi rappresentava una sfida davvero interessante, per cui mi sono detto: "Perché non provarci?".
Devo dire che non sono solitamente uno che legge un bando e immediatamente si mette a lavorare ad un’idea per quel concorso, tendo piuttosto a fare l’inverso: cercare un concorso in cui poter inserire un racconto già scritto, al limite rielaborandolo. Così ho fatto per in Xanadu, mentre per ReWritten ho creato una storia solo dopo aver letto il tema.
Cosa hai pensato del nuovo tema proposto? Per la prima volta abbiamo deciso di fare due categorie distinte tra Horror e SciFi/Fantasy e abbiamo cercato di scegliere qualcosa di ampio respiro che costituisse però ugualmente una sfida.
Ci siete perfettamente riusciti! Quando lessi il tema pensai "Ma come si fa a riscrivere un classico senza essere fatti a pezzi dal confronto con lo stesso?". Eppure più ci pensavo, più l’idea mi affascinava. A quanto si vede, non ha affascinato solo me…
Come è nato La Fine del Viaggio? Come ti è venuto in mente di recuperare un classico di questo tipo e rielaborarlo in chiave Horror? Quanto tempo ti ha portato via la stesura?
Fin da subito avevo pensato che, se avessi dovuto riscrivere una storia altrui, avrei dovuto lavorare su una base che conoscevo molto bene. L’Odissea è un classico profondamente radicato nella mia mente, per cui la scelta è stata quasi immediata. Sono da sempre un grande amante della mitologia classica.
Il poema di Omero, inoltre, è di per sé ricco di spunti horror, per non dire splatter, come la parte su Polifemo o quella sui Lestrigoni, quindi ben si prestava ad un’ulteriore svolta in quel senso, meglio se nel finale, quando Odisseo è convinto di aver portato a termine le sue fatiche e la sua guardia è abbassata. Sono stato cattivo nei suoi confronti, lo so…
La stesura non mi ha portato via moltissimo tempo, un paio di settimane in tutto, tra scrittura, revisione e giudizio finale della mia fidanzata, come sempre!
Come hanno sottolineato anche alcuni giurati il finale è il punto di forza del tuo testo – avevi pensato a varianti possibili quando hai valutato di scrivere questo racconto? se sì quali era state?
In effetti avevo due alternative: una che vedeva Penelope come strega assetata di potere, che scatena gli zombi contro Odisseo perché lo vede come minaccia allo status quo da lei creato, e l’altra è quella che poi ho preferito. Ho scelto la soluzione Calipso perché non solo mi sembrava più coinvolgente, ma anche perché l’ho ritenuta più credibile: lei è una ninfa ed è profondamente innamorata di Odisseo, può, quindi, usare i suoi poteri per convincere l’uomo a restare con lei, e così fa. In questo racconto, almeno.
Se ne hai avuta, quanta difficoltà ti ha dato il limite di 8192 caratteri? E’ stato più complicato quello o trovare un’idea che stesse nei binari imposti dal concorso?
Beh, sì, è stata davvero dura rimanere al di sotto degli 8K! La storia, inizialmente era più lunga, in particolare ho dovuto tagliare di netto l’inizio, che fungeva da collegamento con il poema omerico, e limare qua e là, in particolare nel finale.
Conosci qualcuno degli altri partecipanti o hai già letto qualcosa di qualcuno di loro?
Quando ho scoperto che alla sezione di Fantascienza partecipavano Luisella Bacchiocchi e Massimo Guetti ho abbandonato ogni speranza di piazzarmi in quella parte del concorso! Scherzi a parte sono un loro fan e apprezzo molto i loro lavori. Ho anche il piacere di confrontarmi spesso con loro in quanto "Telanerini" (e "Scheletrini") come me (e ben presto sentiremo parlare anche del terzo membro della famiglia: il promettente gatto Pallino!). Conosco bene e stimo molto anche Claudio Silla e Domenico Nigro, anche loro amici della Tela Nera, con cui spesso mi sono trovato a gareggiare, finendo sistematicamente battuto!
Hai dato una scorsa alle altre opere e se sì quali ti hanno colpito in qualche modo? Hai letto qualcosa anche dell’altra sezione (quella dedicata alla fantascienza)?
Ho letto quasi tutti i racconti presenti nell’e-paperback. Mi è piaciuto molto "Terra promessa", il vincitore della sezione horror, per il senso di precipitazione degli eventi che da. Mi ha ricordato, non a caso, il finale de "Le Montagne della Follia" di Lovecraft. Anche "Blues Runner", il vincitore dell’altra sezione è molto bello, ma sono certo che Luisella, se avesse avuto più spazio a disposizione, avrebbe fatto persino di meglio! I miei preferiti sono "La rosa" e "Fuga da Haal" (non ne avrei mai abbastanza di Jena Plissken!). Molto belli anche "Datemi tempo" e "La bimba del peccato". Comunque, in genere, il livello dei racconti è molto alto, sarei curioso di leggere anche gli altri.
Una nota: tu forse non lo sai (perché è fuori dalla rosa dei pubblicati) ma anche un altro testo (sempre nella tua stessa sezione) ha usato Ulisse come protagonista… secondo te l’abbinata tra Omero e l’horror è probabilmente più "normale" di quello che uno si può aspettare?
Penso che le atmosfere dell’Odissea in particolare, così dense di mistero, tensione e sangue, ben si prestino a varianti horror. Per non parlare degli episodi che ho già citato, da considerarsi come archetipi della letteratura gore.
Domanda: tu cosa leggi normalmente? quali sono gli autori che ti piacciono di più – citando magari sia qualche autore "classico" sia qualche autore "contemporaneo". Tu segui il panorama letterario italiano – magari fuori dal circuito della grande distribuzione? Compri e leggi autori di genere non (ancora) famosi? Se sì, quali e di che case editrici?
Beh, diciamo che non sono proprio un divoratore di libri! I miei autori preferiti sono Asimov, Bradbury e Poe, di cui leggo e rileggo le opere. Ultimamente leggo soprattutto i racconti pubblicati in rete, o gli e-book che scarico. C’è molto da imparare da molti degli autori presenti. Gli ultimi libri che ho letto sono "La strano caso del cane ucciso a mezzanotte", "Almost Blue" e "Io e Yvonne", di Rasi e Villa, che consiglio caldamente a tutti gli amanti del giallo e dei libri d’azione.
Cosa ne pensi del metodo di votazione che abbiamo usato – e del fatto che i giurati diano un giudizio "a parole" per ognuno dei testi in gara?
Quello dei metodi di votazione è uno degli argomenti più spinosi da affrontare, specie al termine di un concorso. Personalmente l’ho apprezzato molto, anche per l’enorme trasparenza data dalla pubblicazione di tutti i voti e i giudizi di ogni singolo giurato per ogni racconto.
Inoltre, proprio grazie a questo metodo mi sono piazzato secondo nella sezione Horror, quindi non posso che sostenerlo!
Cosa ne pensi dei giudizi dei giurati e del loro "stile" assolutamente variegato? E cosa ne pensi del fatto che essi abbiano ricevuto tutti i racconti insieme e SENZA nessuna indicazione sugli autori?
Ogni giurato ha uno stile e un metro di valutazione assolutamente personali, e così dev’essere! Anch’io ho avuto il piacere di fare da giurato a qualche concorso, un’esperienza che mi ha aiutato anche a crescere come autore; mi è capitato di vedere vincere o piazzarsi racconti che avevo bocciato, ma questo fa parte del gioco, evidentemente gli altri giurati avevano trovato in quelle storie cose che io non avevo scorto.
Per me, comunque, è essenziale che ai giurati i racconti vengano inviati senza alcuna indicazione sugli autori, in modo da mantenere una certa obiettività di giudizio.
C’è qualche commento sul tuo racconto che ti è piaciuto particolarmente?
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i giurati per le belle parole espresse, davvero non mi aspettavo tutto questo gradimento! Ho apprezzato tutti i commenti, anche le stroncature. Certo, mi piacerebbe sapere cosa ha pensato Sabina Marchesi quando ha scoperto che l’autore de "La fine del viaggio", contrariamente a quel che credeva, era un uomo!
E ce n’è uno che invece ti ha messo in difficoltà?
Direi di no. Ma sono davvero l’unico ad essersi beccato un 1?
Per questa prima edizione abbiamo avuto un numero di partecipanti che ci ha soddisfatto – ma non possono essere considerati comunque "tanti" tenendo conto delle medie di altre iniziative del genere. Hai qualche consiglio su come potremmo migliorare l’organizzazione della prossima edizione del nostro concorso? O su un tema diverso da affrontare sempre nel limite delle 8192 battute?
L’idea del ReWritten era ottima e stimolante. Secondo me, se venisse riproposta anche l’anno prossimo, vi sarebbero ancora più partecipanti.
Hai critiche per come abbiamo proposto la cosa – o per l’organizzazione?
Assolutamente nessuna, anzi, molti altri organizzatori dovrebbero imparare da voi, soprattutto in termini di organizzazione e trasparenza!
Che tema vorresti fosse trattato in una prossima edizione del concorso – per convincerti a partecipare ancora?
Da buon "metallaro" penso che mi precipiterei a partecipare ad un concorso il cui tema si ispiri a qualcosa di musicale: una strofa, un titolo o una copertina. Comunque non avete certo bisogno di convincermi!
Cosa ne pensi dell’editoria elettronica e delle produzioni come quella di KULT Underground/KULT Virtual Press?
Trovo che siano uno splendido sistema per far sì che tutti abbiano la possibilità di farsi conoscere presso un pubblico che noto con piacere essere sempre in crescita.
Hai un sito web (culturale, di intrattenimento) o collabori a siti web che si occupano di arte, letteratura o cultura?
Purtroppo no, non ho un sito e non collaboro in maniera assidua con nessuno. Ma se avessi più tempo a disposizione lo farei più che volentieri!
Grazie per il tempo che ci hai dedicato… e speriamo di rivederti anche il prossimo anno.
Grazie a voi per lo spazio concessomi. A presto!

Marco Giorgini

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